«Questo è il giorno che il Signore ha fatto, rallegriamoci con gioia!»(Salmo 117,24). Settant’anni, il 17 aprile 1949 (Pasqua), nel primo discorso di un Papa in televisione Pio XII si rivolge ai francesi in francese: «Qualunque siano i ricordi dei dolori passati, delle sofferenze presenti, delle minacce per il futuro, ogni anno la Pasqua ricorda a chi piange e a chi trema che Cristo, morto e sepolto, è risorto». Pacelli intuisce l’enorme portata del nuovo mezzo: «L’universo sarà in grado di contemplare, nel momento n cui si svolgono, le manifestazioni della vita cattolica. Al mondo è stato detto che la religione è in declino, invece con questa nuova meraviglia, il mondo vedrà i trionfi dell’Eucaristia e di Maria; è stato detto che il papato era morto o morente, invece vedrà le folle traboccare in piazza San Pietro per ricevere la benedizione del Papa e ascoltare la sua parola», come succederà nell’Anno Santo 1950 e nell’Anno Mariano 1954.
IL CINEMA DI LEONE XIII, LA RADIO DI PIO XI – La modernità incuriosisce Leone XIII (1878-1903), convinto che è «conciliabilissima con i principi cattolici». Nel 1897 accetta di farsi riprendere nei Giardini vaticani dalla macchina da presa, due anni dopo l’invenzione del cinema dei fratelli Auguste-Marie Louis Nicolas e Louis-Jean Lumière che la sera del 28 dicembre 1895 proiettano uno spezzone in un seminterrato a Parigi. Pio XI (1922-1939) ama la scienza e la tecnologia. Il 12 febbraio 1931 inaugura la «Radio Vaticana», fondata da Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la fisica 1909. Valido strumento di apostolato, educazione e trasmissione di valori, sottolinea nel messaggio «Qui arcano Dei». Marconi nel 1933 gli mette a disposizione la stazione radio a onde ultracorte «primato di scientifica utilità». Ha una grande passione per la Sindone, che aveva studiato alla Biblioteca Ambrosiana; autorizza le ostensioni del 1931 e del 1933; si oppone all’esame dei raggi ultravioletti e ultrarossi per non distruggere il tessuto: «Come studioso abbiamo seguito gli studi e ci siamo persuasi dell’autenticità della Sindone. Non conveniamo con l’idea delle analisi: è stata sottoposta a troppe vicissitudini, alla prova del fuoco e dell’acqua. In queste condizioni potrebbe non offrire alla ricerca tutti gli elementi necessari».
NEL 1948 LE PRIME MESSE IN TV- Sono celebrate nel Natale 1948: la televisione francese trasmette quella celebrata dal cardinale arcivescovo di Parigi Emmanuel Célestin Suhard nella Cattedrale di Notre-Dame; in America va in onda la Messa celebrata dal cardinale arcivescovo di New York Francis Joseph Spellman nella St. Patrick’s Cathedral. Parigi batte New York solo per via del fuso orario. All’origine c’è il domenicano Raymond Émile Guillaume Désiré Pichard: dal 1939 cura le trasmissioni religiose della tv francese. Nel 1948 il cardinale Suhard dichiara: «La brillante scoperta della televisione entra nel piano di salvezza. La televisione allarga il campo della nostra coscienza e dilata il nostro cuore». Pichard il 9 ottobre 1949 avvia «Le jour du Seigneur» programma settimanale di 90 minuti. In Italia le prime trasmissioni sperimentali sono: Messa del Natale 1952 da San Gottardo in Corte di Milano; processione, predica e benedizione del Congresso eucaristico nazionale di Torino nel settembre 1953 da piazza Vittorio Veneto. Il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster celebra la prima Messa ufficiale il 1° novembre 1953 dal Duomo di Milano. La Messa in tv diventa regolare dal 1954. La prima Messa in eurovisione è del Natale 1954: dovrebbe celebrarla Pio XII, ma un’indisposizione lo impedisce ed è celebrata dal cardinale arcivescovo a Parigi Maurice Feltin. La Messa via satellite è irradiata nel 1967 dal santuario austriaco di Mariazel.
I RADIOMESSAGGI DI PACELLI DURANTE LA GUERRA – Nel secondo conflitto mondiale, celebri sono i radiomessaggi di Pio XII (1939-1958). Ottant’anni fa (24 agosto 1939) ai governanti e ai popoli proclama: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra». Il giorno prima, 23 agosto, i ministri degli Esteri di Unione Sovietica e Germania nazista firmano lo scellerato «patto Molotov-Ribbbentrov» in forza del quale il 1° settembre 1939 la Germania e il 7 l’Urss invadono la Polonia e se la spartiscono. Per Pio XII i media sono al servizio dell’evangelizzazione. «Radio Vaticana» diffonde programmi di contro-propaganda all’ateismo sovietico, contro la Germania nazista, contro il regime filo-nazista di Vichy del generale Henri-Philippe-Omer Pétain. Dopo lo straordinario successo delle trasmissioni religiose in Francia, padre Pichard ottiene il messaggio papale nella Pasqua 1949. Un altro messaggio il poliglotta Pio XII invia ai telespettatori americani.
MOLTA ATTENZIONE DI PIO XII ALLA RADIO-TELEVISIONE – Pacelli, molto attento ai progressi tecnologici, alla vigilia dell’inizio delle trasmissioni della televisione italiana (gennaio 1954) in un messaggio ai vescovi parla di «nuovo e potente strumento di espressione e diffusione con vantaggi, pericoli, sviluppi. Le autorità prendano ogni cautela perché non sia recata offesa o turbamento alla purezza e riservatezza che deve circondare la famiglia. La potenza malefica del cinema non introduca fra le pareti domestiche l’atmosfera avvelenata di materialismo, fatuità ed edonismo di tante sale cinematografiche. Sono infondati i pretesi diritti di indiscriminata libertà dell’arte, dell’informazione, del pensiero. La televisione non sia solo moralmente incensurabile, ma diventi cristianamente educatrice». Il 15 agosto 1954 Pacelli accetta – su insistente richiesta di Luigi Gedda, presidente dell’Azione Cattolica – che l’Angelus da Castel Gandolfo sia trasmesso da «Radio Vaticana». Successivamente l’Angelus sarà teletrasmesso. Il 16 dicembre 1954 Pio XII istituisce la Pontificia Commissione per il cinema la radio e la televisione. L’8 settembre 1957 promulga l’enciclica «Miranda prorsus. Cinema, radio e televisione» summa del suo vastissimo magistero con 89 interventi su cinema, radio, televisione, stampa: «Questi mezzi hanno un potente influsso sul modo di pensare e di agire degli individui e delle comunità». Alle prime parole «Le meravigliose invenzioni tecniche» si ispirerà il decreto conciliare sui mezzi di comunicazione sociale «Inter mirifica» (4 dicembre 1963).