A Gesù Nazareno 90 anni di San Vincenzo

Appello – La Conferenza San Vincenzo della parrocchia di Gesù Nazareno a Torino – domenica 3 aprile, durante la Messa delle 11.30 – oltre a ricordare il 22 marzo 1932 quando fu aggregata ufficialmente al Consiglio Nazionale di Parigi, ha chiesto ai parrocchiani di mettere a disposizione un piccolo alloggio in quartiere per ospitare una famiglia ucraina

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Compiere novant’anni e conservare la capacità di sognare e di progettare nuove e difficili imprese. La Conferenza di San Vincenzo della parrocchia di Gesù Nazareno a Torino – domenica 3 aprile, durante la Messa delle 11.30 – oltre a ricordare il 22 marzo 1932 quando fu aggregata ufficialmente al Consiglio Nazionale di Parigi e a ringraziare la comunità per il sostegno che ha sempre garantito ai più poveri, ha chiesto ai parrocchiani di mettere a disposizione un piccolo alloggio in quartiere per ospitare una famiglia ucraina in fuga dalla guerra.

Il Consiglio centrale della San Vincenzo di Torino ha garantito la disponibilità a stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito di 12-18 mesi e a coprire le spese condominiali e di riscaldamento, oltre a quelle per la tassa rifiuti e le utenze di luce e gas, mentre la Conferenza parrocchiale affiancherà la famiglia nel percorso di integrazione, in sinergia con le istituzioni locali, garantendo anche il sostentamento.

«Padre Andrea Marchini, parroco di Gesù Nazareno, domenica ha ricordato come dietro a una Conferenza in grado di far fronte alle necessità degli ultimi ci sia sempre una grande Comunità», dice Susanna Fiamma, presidente della San Vincenzo parrocchiale, «e sono sicura che anche questa volta l’aiuto arriverà».

Come avviene con l’autotassazione mensile, gesto di carità discreto che molte famiglie della parrocchia attuano inserendo la voce «poveri» nel bilancio famigliare.

«Una comunità così attenta ai bisogni degli ultimi»,  ricorda Susanna Fiamma,  «che negli anni Ottanta, di fronte al dramma dell’emergenza abitativa ci permise di dar vita a Il Riparo e di acquistare piccoli alloggi mettendoli a temporanea disposizione di famiglie bisognose. E nei primi anni Duemila di fondare Il Mosaico, l’associazione che garantisce a minori, soprattutto stranieri, con difficoltà scolastiche il sostegno nello studio per contrastare l’abbandono scolastico».

Oggi Il Riparo è una fondazione che continua la sua opera con la Caritas diocesana e Il Mosaico una organizzazione di volontariato che ogni anno permette a un centinaio di minori, affiancati da una quarantina di docenti volontari, di proseguire con successo nel percorso scolastico.

«Celebrare un anniversario così importante significa ripercorrere un cammino di fede che ha attraversato tanti anni e riconoscere nel dono di tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduto gli elementi fondanti del nostro servizio oggi», conclude la presidente, «chiamati a interpretare le ‘nuove povertà’ alla ricerca del bene comune. Sperando di ricevere due regali per il nostro compleanno: rispondere a chi chiede casa e lavoro e accogliere nella Conferenza giovani uomini e donne che ci aiutino a inventare forme nuove di carità».

 

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