Non è mai rimasta vuota la chiesa del monastero della Visitazione di Moncalieri che per due giorni ha accolto la reliquia del cuore di san Francesco di Sales. In occasione del IV centenario della morte del Vescovo di Ginevra (1567-1623), la Federazione della Visitazione Italia nord ha promosso una «peregrinatio» nei propri monasteri della preziosa teca che contiene il cuore incorrotto del santo. La reliquia di san Francesco, fondatore della Visitazione con santa Giovanna de Chantal, patrono dei salesiani, dei giornalisti e dei sordomuti, ha fatto tappa nel convento di Moncalieri in strada S. Vittoria 15.
La reliquia del cuore del santo venerato da secoli – e che ha seguito la comunità della Visitazione profuga da Lione durante la Rivoluziona francese, ora custodito presso il monastero della Visitazione di Treviso – è giunta a Moncalieri dal convento di Pinerolo nella mattinata di giovedì 16 giugno. Nel pomeriggio i salesiani don Michele Molinar, vicario dei salesiani del Piemonte con don Sabino Frigato, vicario episcopale per la vita consacrata hanno guidato nella chiesa del monastero un incontro di riflessione e preghiera con un folto gruppo di religiose e religiose della diocesi. Poi la Messa alle 20.30 presieduta da mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo emerito di Torino, che ha sottolineato come il suo episcopato si sia ispirato alla predilezione del Vescovo di Ginevra per i più poveri.
Venerdì 17, dalle 9 alle 11.30 la venerazione della reliquia e in serata una concelebrazione molto partecipata, animata dal Coro Giuseppe Verdi di Moncalieri diretto dal maestro Gerardo Lofoco, ha riunito le due famiglie religiose che continuano a diffondere nel mondo il carisma di un grande uomo di Dio, dottore della Chiesa, che si sono ritrovate a celebrare l’attualità della sua spiritualità. I salesiani, a cui don Bosco scelse di porre sotto la protezione di san Francesco di Sales i suoi figli e le suore Visitandine.
Ha presieduto la Messa il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, decimo successore di don Bosco accompagnato da don Ivo Coelho, consigliere generale per la Formazione del salesiani e numerosi confratelli. Gremita la chiesa di amici del convento, dei fedeli della comunità cristiana moncalierese e della famiglia salesiana, tra cui i giovani volontari che guidano le visite al Museo don Bosco a Valdocco, in cui è allestita fino al prossimo gennaio una mostra su san Francesco di Sales. Molto intense e al di là delle aspettative – come spiega suor Mariagrazia Franceschini, visitandina, studiosa della spiritualità del fondatore «le giornate dell’accoglienza della reliquia: oltre alle celebrazioni nella chiesa del monastero si sono avvicendati ininterrottamente famiglie, mamme in attesa, laici, parrocchiani di Moncalieri, religiosi/e, sacerdoti che hanno affidato al cuore ‘ardente’ di san Francesco le proprie pene, le sofferenze per una malattia di un parente.
Ma anche la preghiera di supplica perché, come ha sottolineato il Rettor Maggiore «tacciano le armi nelle 25 guerre in corso nel mondo, non solo in Ucraina». San Francesco, gigante della carità, grande comunicatore del Vangelo – per questo è anche patrono dei giornalisti «ci invita ogni giorno a domandarci nel nostro cuore ‘a che punto è la nostra fede?» ha detto il Rettore nell’omelia: «Ci dice non basta andare a Messa o pregare: è l’amore che tocca i cuori della gente, l’amore è curativo. Un gesto di noi cristiani può cambiare il cuore disperato dei nostri fratelli. Questo è il senso della venerazione del cuore fiammante d’amore di san Francesco. Se il nostro cuore è in pace Dio è in noi e diffonde pace».
Tanti moncalieresi, nonostante l’ora, sono saliti al monastero per congedarsi dal cuore del santo: sabato 18 alle 7.15, don Paolo Comba, parroco della Collegiata di Santa Maria della Scala e Sant’Egidio di Moncalieri, ha presieduto la Messa e il saluto della reliquia che ha proseguito il suo pellegrinaggio verso il monastero di Genova Quinto, nella domenica del Corpus Domini, ultima tappa per poi far ritorno a Treviso.