A Santena il nuovo polo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione

Martedì 20 settembre – Nel Complesso Cavouriano di Santena, è stato inaugurato il terzo polo formativo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), che si affianca a quelli di Roma e di Caserta

376

Martedì 20 settembre, nel Complesso Cavouriano di Santena, è stato inaugurato il terzo polo formativo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), che si affianca a quelli di Roma e di Caserta. La SNA, che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è dedicata a selezionare, reclutare e formare funzionari e dirigenti pubblici; ha anche il compito di migliorare l’efficienza e la qualità della Pubblica Amministrazione.

A Santena i corsi avranno inizio già nel prossimo autunno e si svolgeranno nelle aule ricavate nelle antiche Scuderie del Castello, mentre prossimamente sarà avviato il recupero di un più vasto ambiente, situato nella cosiddetta Cascina Nuova, una costruzione del 1795, fatta erigere dagli antenati di Cavour nel parco circostante, che presenta i caratteri tipici dell’architettura rurale piemontese, con una struttura a corte che già  suggerisce l’idea di un campus.

Al simbolico taglio del nastro hanno presenziato il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e il presidente della Fondazione Camillo Cavour, Marco Boglione, che sono stati tra i principali sostenitori dell’iniziativa; a loro si sono affiancati molte autorità territoriali, i tre rettori delle università piemontesi e Paola Severino, già ministra della Giustizia e ora presidente della SNA. La sua relazione ha introdotto i lavori del successivo Convegno sulla Pubblica Amministrazione.

La Severino ha sottolineato il ruolo strategico che, nell’amministrazione della cosa pubblica, è svolto dal capitale umano, alla cui formazione concorre la scuola da lei presieduta; ha poi ricordato che prossimamente sarà inaugurato un nuovo polo formativo a L’Aquila e ha espresso l’auspicio che, gradualmente, si possano realizzarne altri, fino a dotare tutte le regioni italiane di un centro di formazione.

I relatori che si sono susseguiti hanno ricordato il compito di cinghia di trasmissione, tra la politica e i cittadini, che è svolto dagli uffici pubblici che, a loro volta, sono il primo interfaccia dello Stato con la popolazione. Si tratta di un complesso sistema di enti centrali e periferici (quasi 30.000 istituzioni) che arriva ad occupare circa 3,5 milioni di persone, su un totale di quasi 23 milioni di lavoratori italiani, dei quali 15 milioni sono dipendenti. La necessaria riforma della Pubblica Amministrazione (e della Giustizia) è stata una condizione essenziale per l’accesso ai fondi europei destinati al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR): a questo scopo sono stati destinati 3 miliardi di euro, dei quali 700 milioni per la formazione del personale.

A seguire, come consuetudine dal 2007, sempre il 20 settembre (in occasione dell’anniversario dell’ingresso dei Bersaglieri a Roma, avvenuto nel 1870), la Fondazione ha consegnato ad un italiano illustre il Premio Camillo Cavour, consistente in una copia degli occhialini d’oro appartenuti allo statista piemontese. Nelle precedenti edizioni sono stati premiati, tra gli altri, Romano Prodi (lo scorso anno), il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, Piero Angela, Mario Draghi, Carlo Petrini, Giovanni Minoli, Carla Fracci e Samantha Cristoforetti. Quest’anno il premio è stato assegnato a Renato Brunetta: “… in riconoscimento della sua attività costante e appassionata nel campo della riforma dell’amministrazione italiana”.

Nella sua  lectio magistralis il ministro ha tracciato una sintetica storia delle modifiche della PA, fin dai tempi di Cavour che, negli anni 1853-1854, modernizzò quella piemontese, mettendo le basi della struttura amministrativa che fu poi adottata dallo stato unitario. In seguito ha illustrato le novità introdotte da Giolitti, il periodo mussoliniano e i primi anni della Repubblica. Nel corso del ‘900 si è sviluppato in Italia un sistema duale, con sovrapposizione di competenze tra Ministeri ed Enti Centrali di scopo, che ha penalizzato l’efficienza amministrativa: uno degli obiettivi della nuova riforma è di superare gli anacronismi esistenti, basandosi su criteri di produttività, di semplificazione e di digitalizzazione, anche per riconciliare le parti più produttive del Paese con la burocrazia. Brunetta ha poi concluso che una visione europea aiuterà a completare questo processo e che Camillo Cavour fu il primo statista italiano ad avere come proprio orizzonte politico quello continentale.

Le manifestazioni cavouriane di questi giorni sono state accompagnate dalle esecuzioni della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense  e dei musicisti di Obiettivo Orchestra, giovani che seguono il percorso formativo della Scuola di Alto Perfezionamento [musicale] di Saluzzo, in collaborazione con la Filarmonica del Teatro Regio di Torino.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome