A Torino per i senza dimora ha riaperto “La Sosta”

Via Giolitti – Martedì 16 marzo l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha benedetto i nuovi locali de “La Sosta”, il centro diurno per persone senza dimora gestito dalla Caritas Diocesana e dalla Comunità di Sant’Egidio. Alla benedizione sono intervenuti anche il sindaco Chiara Appendino e il prefetto Claudio Palomba

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Pubblichiamo il messaggio che l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha rivolto martedì 16 marzo nel benedire i nuovi locali del Centro diurno “La Sosta” in via Giolitti 40 a Torino.

Sono lieto di dare il via alla nuova Sosta con una benedizione e un comune impegno della Caritas e della Diocesi, alla presenza della Sindaca e del Signor Prefetto. Li ringrazio sentitamente per la loro partecipazione, insieme alla comunità di Sant’ Egidio e all’ATC.

Questo locale di accoglienza diurna chiamato La Sosta ha permesso, in un recente passato, di accogliere ogni giorno centinaia di persone. Durante la chiusura sono stati fatti lavori urgenti di rinnovamento e adeguamento dei locali aggiungendo servizi appropriati e indispensabili per gli ospiti che ne usufruiranno. A breve verranno fatti altri lavori per ampliamento di locali da destinare a lavanderia sociale per gli ospiti che ne hanno bisogno. La scelta di collocare La Sosta proprio al centro della città è fondamentale in un momento di particolare impegno per le Istituzioni cittadine e molte associazioni e realtà religiose e laiche, per offrire migliori servizi ai nostri fratelli e sorelle senza dimora. Aumentano così i luoghi di accoglienza diffusa notturna e diurna e viene garantito un sempre più adeguato servizio sanitario e di assistenza per le persone che hanno bisogno. Il tavolo istituzionale e quello tecnico promossi dalla Prefettura stanno lavorando insieme sia per affrontare i problemi emergenziali propri delle persone senza dimora sia per dare vita a un piano di medio e lungo termine che apra prospettive nuove nei metodi e nella impostazione di accoglienza, che mette al centro la dignità di ogni persona e della appartenenza a pieno titolo alla città che li ospita.

L’ avvio di questo centro diurno, che si aggiunge a quello dell’Episcopio e ad altri attivi in città, è dunque solo l’inizio di una scelta che stiamo valutando insieme al Comune. Quella di far sì che l’accoglienza notturna chiamata più semplicemente emergenza freddo, che cessava ogni anno a fine aprile, si estenda a tutti i giorni dell’anno compresa l’estate. È una scelta che richiede grande impegno, ma a mio avviso necessaria perché i problemi che assillano tutto l’anno tanti nostri fratelli e sorelle senza dimora trovino una adeguata risposta dalla nostra città, confermando così la prerogativa riconosciuta da tutti di Torino città all’avanguardia nell’impegno verso i poveri e tra i tanti, i senza dimora, i malati e anziani soli, gli immigrati.

In un tempo, poi, così prolungato di pandemia sempre più diventa fondamentale offrire luoghi di incontro e di sostegni essenziali diurni e notturni opportunamente garantiti dal rispetto di tutte le normative anticovid prescritte e aperti ad ogni persona che ne vuole usufruire.

Desidero terminare il mio intervento ricordando una persona assidua frequentatrice di questo luogo finché non ha ricevuto di recente un alloggio dal Comune, che purtroppo è deceduta proprio in questi giorni e di cui faremo i funerali domani: mi riferisco alla signora Lidia Masutti che aspettava con gioia questo giorno.

Mi auguro infine che La Sosta inizi le sue attività al più presto grazie anche a quei numerosi volontari che si sono generosamente messi a disposizione e di cui è particolarmente fiera e ricca la nostra città

+ Cesare Nosiglia, Arcivescovo

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