Abusi sui minori, il Papa: “la Chiesa chieda perdono alle vittime”

Commissione per la tutela dei minori – La piaga degli abusi sessuali nella Chiesa è uno «sconvolgimento gravissimo» a cui si  cercano risposte adeguate dall’ascolto delle vittime, dalla ricerca della verità, dalla richiesta di perdono. Lo ha ribadito il Papa nel discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale per le Chiese dell’Europa centrorientale sulla «Salvaguardia dei bambini e degli adulti vulnerabili» che si è tenuta dal 19 al 22 settembre a Varsavia

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La piaga degli abusi sessuali nella Chiesa è uno «sconvolgimento gravissimo» a cui si  cercano risposte adeguate dall’ascolto delle vittime, dalla ricerca della verità, dalla richiesta di perdono. Lo ribadisce il Papa nel discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale per le Chiese dell’Europa centrorientale sulla «Salvaguardia dei bambini e degli adulti vulnerabili» organizzata dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori e dalla Conferenza episcopale polacca, si è tenuta il 19-22 settembre 2021 a Varsavia: vescovi, sacerdoti, superiori religiosi, psicoterapeuti ed esperti si sono confrontati «La nostra comune missione di salvaguardare i bambini di Dio».

«Solamente affrontando la verità di questi comportamenti crudeli e ricercando umilmente il perdono delle vittime e dei sopravvissuti, la Chiesa potrà trovare la sua strada per essere di nuovo considerata con fiducia», sottolinea il Pontefice, «non siete i primi a intraprendere questi passi necessari ed è improbabile che sarete gli ultimi in questi tempi difficili, ma sicuramente non sarete soli».

Bergoglio ripropone i temi che furono al centro delle attenzioni dei presidenti delle Conferenze episcopali del mondo nel febbraio 2019; torna a condannare gli abusi sui minori; esorta sacerdoti e vescovi ad «ascoltare la chiamata delle vittime e a impegnarvi, l’uno con l’altro e con la società in senso più ampio, in queste importanti discussioni poiché toccano veramente il futuro della Chiesa nell’Europa centro-orientale, non solo il futuro della Chiesa, anche il cuore del cristiano, toccano la responsabilità nostra». E aggiunge: «Riconoscere i nostri errori e i nostri fallimenti può farci sentire vulnerabili e fragili, è certo» ma «può anche costituire un tempo di splendida grazia, un tempo di svuotamento, che apre nuovi orizzonti di amore e servizio reciproco. Se riconosciamo i nostri errori, non avremo nulla da temere, perché sarà il Signore stesso che ci avrà condotti a quel punto».

Per questo il Papa cita la frase di Abraham Lincoln «Con malizia verso nessuno e con carità verso tutti». Ed esorta tutti a «essere umili strumenti del Signore, al servizio delle vittime degli abusi, vedendole come compagni e protagonisti di un futuro comune, imparando gli uni con gli altri a divenire più fedeli e più resilienti affinché, insieme, possiamo affrontare le sfide future».

La scelta di Varsavia racconta l’impegno della Chiesa polacca, che alle vittime ha dedicato anche una fondazione per aiutarle. Il tutto mentre in alcuni casi gli abusi sono frutto di attacchi pretestuosi e in altri casi si sta indagando più a fondo. Osserva acutamente il Papa: «Le nostre espressioni di contrizione devono essere convertite in un concreto cammino di riforma, sia per prevenire ulteriori abusi che per garantire agli altri la fiducia nel fatto che i nostri sforzi condurranno a un cambiamento reale e affidabile». Esorta tutti «a essere umili strumenti del Signore, al servizio delle vittime degli abusi, vedendole come compagni e protagonisti di un futuro comune, imparando gli uni con gli altri a divenire più fedeli e più resilienti affinché, insieme, possiamo affrontare le sfide future».

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