All’alba di domenica 16 luglio è morto mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, ultimo padre italiano del Concilio Vaticano II, per 17 anni presidente di Pax Christi. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 26 novembre.
La notizia della morte di Mons. Bettazzi è stata data dal Vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Cerrato: “Nell’agonia il Vescovo ha ricevuto l’Eucaristia, l’Unzione degli Infermi e la Benedizione Papale, con grande lucidità, rispondendo con un filo di voce alle preghiere e manifestando una sorridente riconoscenza alle persone che gli sono state accanto”.
Il cordoglio dell’Arcivescovo Repole
Il messaggio del cardinale Zuppi a nome della CEI
“In occasione dell’Assemblea Generale della CEI, lo scorso maggio, abbiamo menzionato Mons. Bettazzi con quel senso di gratitudine che si deve ai padri, proprio come voleva essere chiamato. Nel dialogo con Papa Francesco, presentando i nuovi Vescovi e quelli emeriti, il pensiero è andato a lui in modo spontaneo, consci della sua saggezza e della sua paternità: ultimo padre italiano del Concilio”.
“Il cordoglio – afferma il cardinale – viene espresso da tutta la Chiesa in Italia. Personalmente, anche per due ragioni: in quanto Presidente della CEI, ma anche come Arcivescovo di Bologna, sede di cui Bettazzi è stato Vescovo ausiliare dal 1963 al 1966. Mentre affidiamo alla misericordia infinita del Padre la sua anima, rendiamo grazie per la sua testimonianza – si apprestava a celebrare il 77° anniversario di ordinazione sacerdotale e il 60° di episcopato – e per il suo impegno per il Concilio vissuto con libertà e amore per la Chiesa. Il sorriso, la gentilezza, la fermezza, l’ironia, la capacità di leggere la storia e di portare il messaggio di pace sono stati i suoi tratti essenziali. Quegli stessi tratti che ci lascia come eredità preziosa per camminare al fianco degli uomini e delle donne del nostro tempo”. Insieme all’invito da lui stesso più volte rilanciato, specialmente nel suo incarico attivo e propositivo in Pax Christi: “Dovremmo arrivare a farci tutti la mentalità di pace, mentre abbiamo tutti la mentalità della violenza. Dovremmo arrivare a far crescere anche nel popolo cristiano, direi prima di tutti in quello, la mentalità vera della pace contro ogni forma di violenza, come ha fatto Gesù”.
Card. Matteo Zuppi, presidente della CEI
Mons. Luigi Bettazzi
Nato a Treviso il 26 novembre 1923, mentre era ancora adolescente si trasferì con lafamiglia a Bologna, città di origine della madre (il padre invece era torinese, di radici toscane).
Il 4 agosto 1946 fu ordinato sacerdote. Dopo aver conseguito la laurea in teologia e in filosofia, insegnò presso il Pontificio Seminario Regionale di Bologna e si impegnò nei movimenti giovanili, in qualità di assistente diocesano e vice-assistente nazionale degli universitari cattolici della F.U.C.I.
Il 10 agosto 1963 fu eletto Vescovo titolare di Tagaste e nominato Ausiliare di Bologna, ricevendo l’ordinazione episcopale il 4 ottobre dello stesso anno, dal Cardinale Giacomo Lercaro. Partecipò a tre sessioni del Concilio Vaticano II, facendo alcuni interventi sulla libertà religiosa e sulla collegialità episcopale.
Il 26 novembre 1966 fu nominato Vescovo di Ivrea, dove fece l’ingresso domenica 15 gennaio 1967.
E’ stato presidente nazionale ed internazionale del movimento cattolico “Pax Christi”, divenendo col tempo un’autorevole figura di riferimento per il dialogo con i non credenti e per l’impegno a favore della pace.

L’impegno incessante per la pace
Nel 1978, chiese alla Curia romana di potersi offrire prigioniero in cambio del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, ostaggio delle Brigate Rosse: fu un gesto che colpì l’opinione pubblica, anche se la sua richiesta non fu accolta.
Hanno assunto una certa notorietà le sue lettere aperte a vari personaggi della politica nazionale o del mondo imprenditoriale, sui temi del dialogo tra credenti e non credenti, della difesa dei diritti dei lavoratori, dell’obiezione di coscienza e dell’obiezione fiscale alle spese militari, che hanno contribuito a far maturare una coscienza dei diritti di tutti, soprattutto dei più deboli, nella società civile e nella comunità ecclesiale. Nel 1992 partecipò alla marcia pacifista organizzata dai movimenti “Beati i costruttori di pace” e “Pax Christi”, insieme a Mons. Tonino Bello, nel mezzo della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina. Mons. Bello è stato accompagnato da Mons. Bettazzi, sia nel suo impegno attivo presso “Pax Christi” sia nella lunga malattia che lo condusse alla morte il 20 aprile 1993.
I momenti più significativi dell’episcopato eporediese di Mons. Bettazzi furono il Sinodo diocesano (1984 – 1986), il Sinodo sulla Parola di Dio (1995 – 1996), il sedicesimo centenario della diocesi con la pubblicazione della Storia della Diocesi di Ivrea (1996) e, in modo particolare, la memorabile visita pastorale di S. Giovanni Paolo II, che il 18 e 19 marzo 1990 si recò a Ivrea, a Scarmagno, a San Benigno Canavese e a Chivasso.
Il 20 febbraio 1999 è stata accolta la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ivrea, presentata per raggiunti limiti di età. Come vescovo emerito, negli ultimi ventiquattro anni, ha dimorato nel Castello Vescovile di Albiano (anticamente residenza estiva dei vescovi d’Ivrea) continuando ad essere presidente del Centro Studi Economico Sociali di “Pax Christi” e impegnandosi nell’attività di conferenziere in diverse regioni italiane.
La sua ultima comparsa pubblica è stata il 17 giugno u.s. per la celebrazione della S. Messa nel santuario della Madonna del Bosco a Ozegna, durante la novena preparatoria al quarto centenario dell’apparizione mariana.
Il funerale
La camera ardente verrà allestita lunedì 17 luglio dalle 9 alle 19 nella Cattedrale di Ivrea. Alla sera alle 20.30 sarà recitato il rosario. Il giorno seguente, martedì 18 luglio, sarà celebrato il funerale alle 15.30. Al termine mons. Bettazzi verrà tumolato nella stessa Cattedrale di Ivrea.