Morto il cardinale Sodano, fu Segretario di Stato di due Papi

Roma – Si è spento la sera di venerdì 27 maggio all’età di 94 anni il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e decano emerito del Collegio cardinalizio

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Cardinale Angelo Sodano

«Fra i ricordi della mia infanzia, rimane impressa nella mia mente la scena di mio padre e di mia madre, che dalle finestre di casa, in qualche tormentata serata d’estate, assistevano a improvvise grandinate che in breve tempo distruggevano un raccolto, preparato con tanti dolori e sacrifici. In quei momenti di sgomento papà e mamma pregavano ed esclamavano come il profeta Giobbe: “Dio ha dato, Dio ha tolto. Sia benedetta in tutto la volontà di Dio!”». A questa scuola è stato educato il cardinale piemontese di Asti Angelo Sodano, segretario di Stato emerito, morto a 94 anni di Covid a Roma la sera del 27 maggio 2022.

Secondo di sei figli di Giovanni e Delfina Brignolo, Angelo nasce il 23 novembre 1927 a Isola d’Asti. Il padre – morto nel 1991 poco prima che il figlio diventasse cardinale – milita nella Resistenza, è tra i fondatori della Coldiretti, è deputato per la Democrazia cristiana in tre legislature (1948-1963): Isola gli ha intitolato una via. La mamma è donna di fede che si ispira a Margherita Occhiena, la mamma di don Bosco. Deve la vocazione al sacerdozio anche al clima di fede in famiglia. Studia nel Seminario di Asti ed è ordinato sacerdote, insieme a don Giovanni Cheli – torinese di nascita e astigiano di sacerdozio – dall’eroico vescovo Umberto Rossi, il 23 settembre 1950. Si laurea in Teologia all’Università Gregoriana e in Diritto canonico alla Lateranense. Torna ad Asti a insegnare Teologia dogmatica in Seminario, coniugando insegnamento, servizio pastorale in parrocchia, guida spirituale di diverse associazioni.

Nel 1958 entra nel servizio diplomatico della Santa Sede: addetto alla nunziatura in Ecuador dal 1961; poi in Uruguay, dove insegna nella neonata Università Cattolica; nel 1968, richiamato a Roma, nella sezione degli Affari pubblici aiuta Agostino Casaroli «l’uomo dell’Ostpolitik» e futuro cardinale segretario di Stato. Il mondo e l’Europa sono divisi in due blocchi. Sodano e Cheli collaborano con Casaroli nei contatti con i governi del blocco comunista. Più difficili i contatti con l’Unione Sovietica, anche per la sorda ostilità della Chiesa ortodossa russa; con la Romania e l’Albania, per l’atteggiamento radicalmente ateo, profondamente antireligioso e persecutorio dei cristiani dei regimi di Nicalae Ceaușescu a Bucarest e di Enver Halil Hoxha a Tirana.

All’inizio del 1978 Sodano inizia la difficile missione di nunzio in Cile, Paese schiavizzato dalla brutale dittatura militare del generale Augusto Pinochet, che aveva defenestrato il legittimo governo del socialista Salvador Allende. Inizialmente a Sodano è affidato il compito di comporre la crisi Cile-Argentina per la sovranità sul Canale di Beagle, nella Terra del Fuoco. Il dialogo porta nel 1984 al trattato di pace e amicizia. Più difficile la situazione in Cile. Con la collaborazione del nunzio Sodano e dell’episcopato, il cardinale arcivescovo di Santiago – l’indimenticabile Raúl Silva Enriquez, salesiano allevato a Valdocco e ordinato prete dal cardinale Maurilio Fossati – fonda la gloriosa e utilissima «Vicaria de la solidaridad» per unificare le forze di opposizione e per cercare notizie dei «desaparecidos» che il criminale dittatore fa gettare dagli aerei nell’Atlantico. Organizza la visita di Giovanni Paolo II in Cile nel 1987 dove grida: «El amor es más fuerte!».

Il 1° dicembre 1990 Giovanni Paolo II lo nomina pro-segretario di Stato e il 29  giugno 1991 cardinale e segretario di Stato. Così il Papa presenta il suo primo collaboratore alla Segreteria di Stato: «Le doti di intelletto e di cuore, la comprovata saggezza nella valutazione delle umane vicende, la viva sensibilità per le finalità pastorali della Chiesa nel mondo, la vasta esperienza accumulata nei lunghi anni di servizio alla Santa Sede, la rendono idoneo al nuovo e grave ufficio, che immediatamente associa chi lo esercita alle quotidiane sollecitudini del successore di Pietro». A nome dei porporati – tra i quali c’è il cardinale arcivescovo di Torino Giovanni Saldarini – il cardinale astigiano ptomette: «A nome dei nuovi cardinali vorrei dire semplicemente a Vostra Santità il “sì” chiaro, sincero e convinto della più profonda fedeltà e della più completa disponibilità e un “no” deciso, netto e categorico a tutto ciò che sappia di interesse, vanità e gloria umana. Sotto la porpora cercheremo di mantenere un cuore sacerdotale, mite e umile come il cuore di Cristo».

Accompagna Giovanni Paolo II in 54 viaggi fuori Italia; nel biennio 1990-91 è presidente della Pontificia Commissione per la Russia. Durante il suo mandato la Santa Sede stipula più di 30 accordi con gli Stati esteri e i Paesi che hanno relazioni diplomatiche diventano 174. Dopo la morte di Papa Wojtyla il 2 aprile 2005, Benedetto XVI lo riconferma segretario di Stato. Papa Ratzinger il 22 giugno 2006 accetta la rinuncia per raggiunti limiti di età e il 15 settembre 2006 Sodano passa la mano al cardinale Tarcisio Bertone, salesiano di Romano Canavese (provincia di Torino, diocesi di Ivrea). Dal 23 novembre 2007 non è più cardinale elettore.

Tra le accuse a Sodano e a Papa Wojtyla quella di non aver preso drastici provvedimenti per stroncare la pedofilia del clero. «Wikipedia» lo qualifica «sostenitore di Marcial Maciel Degollado, il sacerdote messicano fondatore dei Legionari di Cristo, condannato dalla Santa Sede nel 2006 per pedofilia su seminaristi e per averne successivamente assolti alcuni in confessione. Resta un sostenitore dei Legionari di Cristo. Nel 2010 il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn accusa Sodano di aver bloccato nel 1995 la creazione di una commissione d’inchiesta sugli abusi sessuali di cui era stato accusato il suo predecessore Hans Hermann Groër. Sodano definisce «chiacchiericcio» il clamore sollevato sulla gestione dello scandalo dei preti pedofili. Nel 2011 è depositato alla Corte penale internazionale dell’Aia un ricorso contro Benedetto XVI, i segretari di Stato Tarcisio Bertone e Angelo Sodano, il prefetto della Dottrina della fede William Levada per crimini contro l’umanità per la presunta copertura di reati commessi da sacerdoti contro minori. Ma nel febbraio 2012 il ricorso è ritirato provocando «l’archiviazione immediata della causa, senza che sia necessaria una sentenza emanata dalla corte. Hanno ritirato tutto perché sapevano che avrebbero perso. Non volevano una pronuncia negativa del giudice» che avrebbe fatto giurisprudenza.

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