«Ciò che ho imparato nello spettacolo lo terrò sempre in testa: anche se non ho mai giocato d’azzardo cercherò di spiegare i pericoli ai miei amici» (Samuel, 16 anni). «I dati che ho appreso oggi mi hanno lasciato letteralmente basito» (Fabio, 22 anni). «Spettacolo interessante e costruttivo perché il pericolo che si nasconde dietro al gioco è poco conosciuto» (Benedetta, 16).
Sono tutti di questo tenore i commenti scritti che hanno lasciato i 230 alunni delle scuole superiori torinesi (Istituto Plana, Casa di Carità Arti e Mestieri, Istituto Agnelli, Liceo Artistico Aldo Passoni e Istituto Rebaudengo) che hanno partecipato, nella mattinata di martedì 9 aprile a Binaria, il Centro commensale presso la Fabbrica delle «E» del Gruppo Abele, allo spettacolo teatrale «Gran Casinò, storie di chi gioca sulla pelle degli altri» contro la piaga del gioco d’azzardo. La rappresentazione di «teatro civile», promosso dal «Gruppo Cif intervento specifico volontariato Torino» in concomitanza con il seminario nazionale che si celebrava al Sermig, è un lungo monologo del bravissimo Fabrizio De Giovanni (allievo di Dario Fo) e diretto da Gilberto Colla che ricostruisce la storia del gioco in Italia dal dopoguerra ad oggi, dal Lotto alla schedina del Totocalcio, dalle slot machine, passando per il Gratta e Vinci, alle scommesse on line. Obiettivo dello spettacolo della compagnia milanese «Ititneraria Teatro – che ha totalizzato oltre 120 repliche tra cui anche alla Camera dei Deputati – mettere in guardia le giovani generazioni dalla surretizia manipolazione che si nasconde dietro il cosiddetto gioco «legale» (con cui lo Stato aumenta le entrate fiscali per ripianare il debito pubblico), per non parlare di quello illegale controllato dalla criminalità organizzata.
E in oltre un’ora (i ragazzi hanno ascoltato in assoluto silenzio per scoppiare in un lungo appaluso liberatorio) si scopre come nell’Italia che da decenni è in forte declino economico e sociale «il gioco d’azzardo ha fatto registrare un exploit travolgente: il fatturato dell’azzardo legale è passato dai 26 miliardi di euro del 2005 ai 107 miliardi del 2018. Gli italiani sono meno dell’1% della popolazione del pianeta, ma nei giochi on line rappresentano il 23% del mercato mondiale» declama Fabrizio De Giovanni. Una piaga che coinvolge tutti se ogni cittadino italiano, minorenni compresi, si è giocato in media l’anno scorso più di 1700 euro, con centinaia di migliaia di persone ammalate di gioco e rovinate dai debiti.
Per questo Papa Francesco dice che «L’azzardo è un cancro sociale, un flagello al pari del narcotraffico». Pensiamoci anche quando compriamo ai nostri nipotini un «innocuo» Gratta e Vinci: potrebbe essere l’anticamera della ludopatia.
Per informazioni o per ospitare lo spettacolo: www.itineraria.it – info@itineraria.it – tel. 349.5526583.