«Impara l’arte per non metterla da parte e costruisci il tuo futuro sull’esperienza dei grandi del passato». È quanto propone ai suoi allievi la Scuola per artigiani restauratori, nata a Torino nel 1994 dall’intuizione del Sermig, Servizio missionario Giovani fondato da Ernesto Olivero e da Maria Luisa Rossi, già presidente della scuola, a cui è intitolata, ed erede di una grande famiglia di antiquari di Torino. Con l’iniziale collaborazione dell’Associazione piemontese restauratori d’arte (Apra), Maria Luisa Rossi scomparsa a 98 anni nel 2017, realizzò l’intento di tramandare l’eredità degli antichi mestieri d’arte innestandola nella ricerca scientifica nell’ambito del settore artistico e del restauro.
«Oggi, la Scuola ‘Maria Luisa Rossi’» spiega il direttore, Enrico Fossati «è un ente formativo riconosciuto ed accreditato dalla Regione Piemonte come Agenzia formativa regionale, con la possibilità di accedere ai finanziamenti del Fondo sociale europeo: la nostra qualifica è riconosciuta su tutto il territorio nazionale e comunitario. I corsi, gratuiti e per disoccupati, sono rivolti giovani in possesso di Diploma di Scuola media superiore o Laurea, l’età media dei nostri allievi, che provengono da tutt’Italia e dall’estero, è di 28 anni: ci sono i 19enni che hanno la maturità artistica o chi ha terminato l’Accademia ma anche persone adulte che hanno e perso il lavoro e hanno bisogno di riqualificarsi».
il direttore Enrico Fossati
I corsi, finanziati dalle Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino sono 9 e gli allievi 90; per ogni corso non si superano mai i 10 allievi in modo che tutti possano essere seguiti personalmente da docenti e maestri esperti». I corsi hanno durata annuale o biennale, a seconda della scelta, che può essere di restauro o creativo/artistico. Ed entrare nella Scuola, che dal 2009 ha sede in via Andreis 18/23 dove un tempo erano ospitate le antiche Sellerie dell’Arsenale, è un viaggio nella storia dell’arte, è come visitare una immensa bottega d’antiquariato con allievi in camice bianco muniti di pennelli e spatole intenti a restaurare statue, dipinti, cornici, mobili e suppellettili antichi. 2400 mq, su due piani con laboratori di artigianato artistico e restauro, due aule per la teoria, aula magna, laboratorio di chimica applicata e di informatica con impianto per audiovisivi, un’aula per il disegno tecnico e ornato, un laboratorio per la fotografia e per la diagnostica, una biblioteca. «I nostri corsi biennali, di 1800 ore sono tre» prosegue il direttore «e preparano tecnici specializzati nel restauro di dipinti su tela e tavola, nel restauro di arredi e strutture lignee o in decorazione murale artistica (trompe l’oeil e affresco). I corsi annuali sono sei (900 ore) e comprendono quelli di restauro e di tecniche applicate insieme a quelli creativi».
Ecco allora i corsi per tecnico specializzato nel restauro di ceramiche storiche e artistiche, in formatura artistica e riproduzione di opere scultoree ed elementi architettonici o nell’arte pittorica e doratura su opere lignee. E poi quelli per tecnico specializzato in realizzazione di vetrate artistiche e oggetti d’arte vetraria, in composizione di mosaici artistici o in intaglio e scultura su legno. Insomma tutto ciò che intendiamo per «arte» qui è di casa. E può capitare, come è successo a noi, di vedere alcuni allievi all’opera nel restauro di preziosi arredi provenienti dal Castello di Racconigi o dalla Cattedrale di Torino: «La nostra Scuola» precisa Enrico Fossati, responsabile del centro professionale dal 2002, «collabora con la Regione, la Città Metropolitana di Torino e altri Comuni del Piemonte ma anche, tra gli altri enti, con la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e tutte le Soprintendenze del Piemonte, il Polo Museale del Piemonte, la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna, il Castello di Racconigi. In città con il Museo di Antichità e il Museo Egizio, Palazzo Reale, Palazzo Chiablese, Palazzo Cavour, Palazzo Madama, l’Arcidiocesi di Torino, l’Opera Pia Barolo, la Confraternita del Ss. Sudario e alcuni Istituti d’Arte della Provincia di Torino». Perché scegliere la Scuola per artigiani restauratori del Sermig? «Chi sceglie la nostra scuola ha una passione per le cose belle, per la cultura, la creatività, può toccare con mano e conoscere da vicino le opere d’arte» conclude il direttore «e crede che conservare per le generazioni future il nostro immenso patrimonio artistico sia un valore importante, sia un contributo a mantenere viva la nostra identità. Certo, l’arte, il restauro sono scelte di nicchia come la musica: non ci si iscrive in questa scuola senza una ‘vocazione’ precisa, quella di desiderare di contribuire a fare per il proprio Paese qualcosa di bello. E poi, anche se la nostra scuola è laica, chi entra qui è invitato a vivere lo spirito della famiglia dell’Arsenale della Pace, dove si cresce insieme per migliorare la vita di tutti».
Le iscrizioni ai corsi 2019-2020 sono aperte fino a settembre presso la segreteria della Scuola dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16 in via Andreis 18/23 (tel. 011 5212922 – www.scuolartigianirestauratori.org, info@scuolartigianirestauratori.it). L’orario scolastico, dal lunedì al venerdì, è dalle 8.30 alle 15 o alle 16 (per 33-35 ore settimanali. Le ore di pratica consistono nel 70% dell’intero monte ore mentre il resto delle lezioni prevede materie teoriche legate al settore d’appartenenza e al mondo del lavoro).
Per essere ammessi ai corsi, a numero chiuso, occorre superare una selezione nella seconda metà del mese di settembre e che consiste in una prova scritta di cultura generale ed un colloquio motivazionale individuale col docente del laboratorio scelto. L’anno formativo inizia ad ottobre 2019 con esame finale a giugno 2020.