«Esiste uno spazio in città dove se anche ho smarrito la strada posso ricominciare daccapo». La frase scritta su un cartellino viene appesa ad ogni pacchetto regalo: che si tratti di una cornice, una lampada, un presepe, una libreria, un appendiabiti… Perché ogni oggetto prodotto in quello spazio, messo a disposizione dal Comune di Torino, ha un valore aggiunto: rappresenta l’opportunità di ricominciare ‘daccapo’ offerta – grazie ad un accordo tra la Caritas di Torino e il Carcere Lorusso Cutugno – per la durata di sei mesi a detenuti in base all’articolo 21 della legge 354/75 sull’ordinamento penitenziario.
Lo spazio è un laboratorio di falegnameria con annesso negozio in via San Massimo 31 dove sotto la guida progettuale di Silvia Di Fabio si realizzano con legno e materiali di recupero, con vernici e prodotti ecocompatibili, gli oggetti più disparati. «Il laboratorio», racconta Silvia Di Fabio, «era nato nel 2014 come integrazione del vicino centro diurno Caritas La Sosta: rappresentava un modo per permettere ai senza dimora di fare qualche lavoretto creativo. Poi dopo un paio di anni si è verificata la difficoltà di coinvolgere in questa attività, che richiede costanza e attenzione, persone che hanno molteplici problemi e si è pensato che invece potesse essere una modalità di ‘reinserimento’ nel mondo lavorativo per carcerati». Ed ecco che già una quindicina di detenuti di 6 mesi in 6 mesi si sono avvicendati al laboratorio: alcuni mettendo a frutto la propria professionalità, altri acquisendola. «C’è chi dopo aver terminato il periodo con noi», prosegue «e aver concluso il tempo della detenzione poi è tornato come volontario per ringraziare di quanto ricevuto in termini di fiducia, di sostegno nel proprio percorso. L’obiettivo infatti non è creare falegnami, ma aiutare persone che hanno sbagliato a capire che possono ancora realizzare cose belle nella loro vita e quindi a ritrovare la fiducia necessaria per ricominciare». In questi giorni il laboratorio Daccapo, aperto dalle 9 alle 17, offe idee regalo anche ‘a tema’ come presepi e alberelli di Natale, ma tutto l’anno si possono trovare oggetti utili ed è in programma anche la realizzazione di giocattoli. «Oggetti unici», conclude, «ma soprattutto oggetti che sono parte di un progetto: chi li acquista aiuta persone a ricominciare daccapo».
Foto gallery a cura di Renzo Bussio