Anche a Torino sono arrivate le «Lavanderie di Papa Francesco». Due, collocate in contesti differenti, ma unico lo scopo: aiutare chi è in difficoltà a non sentirsi privato della propria dignità per il fatto di non potersi lavare i vestiti. L’inaugurazione il 2 novembre con la presenza del cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere Apostolico, perché le «Lavanderie» nascono da una iniziativa voluta da Papa Francesco supportata dalla multinazionale «Procter & Gamble», quando nel 2015 nel colonnato di piazza San Pietro vennero allestite docce e barberie per i senza dimora. A Torino le due lavanderie sono dunque parte del progetto sostenuto dalla Elemosineria con «Procter & Gamble», ma anche con la collaborazione di «JHaier Europe», azienda che produce elettrodomestici e che si realizza grazie ai volontari della Comunità di Sant’Egidio che gestiscono lo spazio diurno per senza dimora «La Sosta» in via Giolitti e che collaborano, insieme ai parrocchiani, alle attività caritative della parrocchia di San Giorgio Martire (Up Crocetta), affidata a don Andriy Vakhrushev della Fraternità di Sant’Egidio.
A San Giorgio le 4 nuove lavatrici sono state poste in un locale sotto la chiesa con bagno e docce e offriranno un aiuto prezioso a tante famiglie in difficoltà.
«In parrocchia avere le lavanderie negli spazi che sono anche dell’oratorio dove crescono i nostri giovani», ha sottolineato don Andriy, «sarà anche un segno che richiama tutti ad allargare lo sguardo a chi fa più fatica e soprattutto, in questo tempo così segnato dalla guerra che cancella ogni prospettiva di fraternità, a non perdere la speranza e la voglia di farsi prossimi». La «lavanderia» sotto la parrocchia si rivolge soprattutto alle famiglie più povere: «quelle, e sono sempre di più», ha spiegato Daniela Sironi, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Piemonte, «che ormai vivono in ‘caverne’: hanno un tetto sopra la testa, ma non riescono più a pagare le bollette e quindi sono senza elettricità, senza riscaldamento e senza gas e per loro lavarsi e lavare gli indumenti è diventato un lusso».
Nella stessa giornata il card. Krajewski ha inaugurato anche la seconda lavanderia: nei locali della «Sosta» per persone senza dimora, sempre affidati ai volontari di Sant’Egidio nell’ambito della rete di servizi per i più fragili della Caritas diocesana. Con i senza dimora, nella mattinata, l’Elemosiniere ha anche celebrato la Commemorazione dei defunti nella chiesa dei Santi Martiri, «in ricordo di Modesta» e di tutti i poveri che muoiono soli per strada.
«Anche in questo caso», ha proseguito il cardinale parlando della lavanderia per i senza dimora, «può sembrare solo un piccolo aiuto, ma è la logica che sta sotto che è importante. Come può una persona cercare un lavoro se si presenta con i vestiti sporchi? E come può lavarli se vive per strada? Bisogna fare attenzione anche alle piccole cose che fanno parte dell’oggi delle persone per pensare di poter dare loro un futuro».
Le due «lavanderie» torinesi si aggiungono a quelle aperte a Roma nel 2017 e a Genova nel 2019. «Questa iniziativa che si ripete nel tempo», ha aggiunto il cardinale, «è motivo di gioia per me perché questa è una ulteriore possibilità di farsi prossimi all’umanità ferita, un modo per manifestare la presenza e la vicinanza di Dio agli ultimi. Sono il segno concreto della logica del Vangelo che annunciamo al mondo».
«Con le due nuove lavanderie speriamo di poter aiutare molte persone in difficoltà a migliorare le proprie condizioni di vita, a partire dalla possibilità di provvedere alla propria igiene personale e a quella dei propri indumenti», ha sottolineato Riccardo Calvi, di Procter & Gamble Italia, «è una iniziativa a cui teniamo molto e che puntiamo ad espandere ulteriormente nei prossimi mesi nel nostro Paese».