Proseguono serrate nelle Commissioni del Consiglio Regionale del Piemonte le audizioni di associazioni e rappresentanze della società civile in merito al disegno di legge della Giunta Cirio sul gioco d’azzardo, un testo che vorrebbe incoraggiare l’uso delle slot machine e dei video lottery allentando gli attuali limiti di legge.

Martedì 15 giugno è stato ascoltato Pierluigi Dovis a nome della Delegazione Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta. Dovis ha portato sul tavolo le problematiche che l’azzardo genera sulle persone fragili alla luce della collaudata esperienza delle Caritas diocesane. «In ragione del nostro servizio socio-assistenziale e pastorale», ha sottolineato, «siamo particolarmente chiamati ad affrontare le conseguenze socio-economiche che il gioco genera nella vita della persona, soprattutto se già in condizione di fragilità, in quella del nucleo familiare e, talora, del gruppo sociale di riferimento. Tra queste c’è la deprivazione economica temporanea con la tendenza alla cronicizzazione e all’accrescimento del disagio, l’incrinatura e la rottura delle relazioni primarie, la perdita dei beni essenziali di riferimento (casa, lavoro, salute, relazioni) fino ad arrivare, in alcune situazioni, alla caduta in povertà grave».
Tra le persone che si rivolgono alla rete delle Caritas, circa il 10% ha problemi legati al gioco d’azzardo: sono in prevalenza cittadini italiani, di sesso maschile, appartenenti alle fasce d’età 30-50 e over 70. Alle Caritas non risultano, ad oggi, difficoltà economiche dei gestori del gioco d’azzardo, che giustifichino l’introduzione di norme a sostegno ulteriore dell’azzardo.
«La difficile situazione della pandemia in cui ancora stiamo transitando», ha concluso Dovis, «richiede la ferma volontà di perseguire obiettivi di ampio respiro capaci di generare prospettive. Va, quindi, valutata attentamente l’opportunità di provvedimenti che, come quello presentato, raggiungono ambiti della vita personale molto profondi e passibili di essere soggiogati da illusione».