Aprirà al pubblico la Tribuna del Re nel Duomo di Torino

Torino – È stato completato il restauro del palco che si affaccia sulla Cattedrale, era usato dalla Casa Reale dei Savoia. Diventerà parte dell’itinerario di visita dei Musei Reali: vi si accede dal Palazzo ma il locale affaccia sul Duomo, e si trova esattamente sopra la cappella che custodisce la Sindone

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Non era mai stata aperta al pubblico. Solo il Re e la sua famiglia, la Corte e gli ospiti di riguardo potevano accedervi. Ma nei prossimi mesi la Tribuna Reale dovrebbe diventare parte dell’itinerario di visita dei Musei Reali di Torino, anche se con precise limitazioni. La Tribuna, infatti, è l’anello di congiunzione fra il Palazzo Reale e la Cattedrale di San Giovanni: vi si accede da Palazzo ma il locale affaccia sul Duomo, e si trova esattamente sopra la cappella dove attualmente è custodita la Sindone.

La scorsa settimana la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella, il presidente degli «Amici di Palazzo Reale» Giuseppe Fragalà, insieme con gli architetti e i restauratori, hanno presentato i lavori appena completati. Insieme con la Tribuna gli interventi hanno riguardato il cosiddetto «Appartamento dei principi forestieri», una catena di locali che occupa l’ala Nord del primo piano di Palazzo, quella che affaccia sui Giardini. Con l’apertura dell’Appartamento si completa l’«anello» di visita del primo piano. L’insieme dei lavori è stato realizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo e con una donazione specifica degli Amici di Palazzo, che hanno provveduto al restauro del dipinto «I giochi olimpici» del De Mura, sulla volta della quarta camera dell’Appartamento.

Il restauro della Tribuna, se pure più circoscritto, è di grande significato. Si completa, infatti, il «camminamento» che dal Duomo consentiva di raggiungere sia la Manica Nuova sia di percorrere, al coperto, l’intera zona di comando fino al Po, attraverso Palazzo, Armeria, Segreterie, Teatro… Da quel palco i Savoia assistevano alla celebrazioni liturgiche nel Duomo sottostante. L’ultima occasione fu l’ostensione straordinaria della Sindone nel 1931, per le nozze del principe ereditario Umberto con Maria José. Dal 1946 nessun visitatore era più entrato nei locali.

La Tribuna non sarà visitabile liberamente ma solo con accompagnamenti guidati, in orari e modalità ancora da stabilire. L’accesso dei visitatori non deve in alcun modo interferire con il normale svolgimento delle celebrazioni in Cattedrale, magari anche con l’installazione di una vetrata protettiva che separi fisicamente e acusticamente l’ambiente della Tribuna dal Duomo. Sarà necessario garantire tutte le condizioni di massima sicurezza per la Sindone e per le infrastrutture della cappella che la custodisce sotto la Tribuna.

Le «complicazioni» dei rapporti tra Duomo, Palazzo, Cappella del Guarini sono gli elementi originari della storia stessa: quando i Savoia spostarono la capitale a Torino la loro prima sede fu il palazzo vescovile, contiguo alla Cattedrale costruita da pochi decenni (1498). Da allora, e tanto più con la costruzione della Cappella guariniana (1693), la «fabbrica» del Palazzo è sempre stata strettamente connessa con la Cattedrale, fino alla proclamazione della Repubblica nel 1946.

Per quanto riguarda la Cappella restaurata le visite sono riprese dal 27 settembre scorso, con un grande interesse da parte dei visitatori. Si attende ora il completamento del restauro dell’altare del Bertola. Anche qui i responsabili dei Musei sono in stretto contatto con la Diocesi di Torino  per definire le modalità di riapertura del locale al culto, in determinate occasioni e con modalità concordate: la Cappella, infatti, è sempre stata un sito a destinazione religiosa ed ecclesiale, e deve conservare questa caratteristica fondamentale, anche essendo oggi inserita in un percorso museale.

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