Un’assemblea diocesana «senza conclusioni immediate» perché la formazione degli adulti non è tema che si può condensare in due sessioni (la prima era stata il 25 maggio), perché riflettere, progettare in questo ambito è un cammino, è un processo che va avviato, rivisto, confrontato… così i 30 tavoli di lavoro allestiti nel foyer del Santo Volto sabato 8 giugno si sono svuotati, senza che ci fosse più un momento comune al termine della mattinata dell’8 giugno, ma in attesa che i contributi vengano ripresi nella Lettera pastorale e poi nella progettazione futura del cammino diocesano con quanto raccolto e sintetizzato negli appositi schemi dai facilitatori di ogni gruppo.
Trenta tavoli impegnati su 5 piste di lavoro, avviati dunque dopo aver ascoltato, dislocati in vari spazi del centro congressi, 5 testimoni di differenti modalità di formazione, e dopo aver assimilato le «provocazioni» e gli stimoli dei relatori del primo incontro. Un’assemblea «dinamica» che come hanno ricordato gli organizzatori «desiderava avviare un processo, non celebrare un evento e per questo c’è stato un prima, nel quale parrocchie, associazioni e gruppi hanno ricevuto una scheda per segnalare i bisogni e in assemblea si è provato insieme a proporre un dopo, fatto di «buone pratiche» da sperimentare.
Un «dopo» preparato «grazie all’ascolto che», come ha ricordato l’Arcivescovo introducendo la mattinata, «è importante anche quando si tratta di piccole esperienze perchè tutti possono contribuire al cammino». Ed ecco che i partecipanti all’assemblea sabato 8 si sono messi in accolto di esperienze diverse «non da replicare», ha precisato don Geppe Coha, che con una équipe ha preparato l’appuntamento diocesano, «ma da approfondire per individuare elementi che possano essere a loro volta rielaborati nei nostri contesti. Il desiderio era anche quello, attraverso il confronto, di essere maggiormente consapevoli della nostra realtà diocesana e di provare a individuare ‘opere segno’ da attuare in un cammino di formazione per adulti». Così nella prima parte si è ascoltata l’esperienza di itinerari formativi nella diocesi di Bergamo con esperienze di catechesi nelle case, di «laboratori della fede» elaborati dalla parrocchia di Stezzano, di «percorsi alfa» che seguono un modello anglosassone e valorizzano l’uso di video, della realtà del centro di spiritualità domestica di Boves collegata alla spiritualità ignaziana e del Seminario dei Laici di Novara concepito come «tempo di formazione» e non come scuola…
Proposte poi arrivate sui tavoli che si sono animati con tagli diversi, puntando l’attenzione sull’ascolto della Parola, l’approfondimento della fede, l’esperienza spirituale, il servizio della carità, la presenza nel mondo. Sfaccettature diverse per contribuire a dar vita ad una diocesi animata sempre più da «discepolimissionari» consapevoli, formati e – come in più hanno richiamato – «compagni di viaggio di cercatori di senso» e di chi desidera rinnovare il proprio cammino.
Tutti i materiali i riferimenti alle esperienze presentate sono scaricabili dal sito della diocesi.