Atenei Torino, firmato un accordo di cooperazione

Cavallerizza Reale – Il 10 luglio i rettori dell’Università di Torino, Stefano Geuna, del Politecnico, Guido Saracco, e dell’Università Pontificia Salesiana, Mauro Mantovani, hanno firmato l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra i tre atenei per attività tecnico-scientifiche e formative

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Venerdì 10 luglio nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e il Rettore dell’Università Pontificia Salesiana, Mauro Mantovani, hanno presentato l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra i tre atenei per attività tecnico-scientifiche e formative.

L’accordo facilita forme permanenti di collaborazione scientifica, anche mediante progetti integrati di ricerca tra docenti e ricercatori dei tre Atenei. Da un punto di vista didattico, si offre l’opportunità ai rispettivi studenti di frequentare singoli corsi di insegnamento attivati presso gli altri Atenei, sostenere i relativi esami e ottenere il riconoscimento dei crediti coerenti con il corso di studio. Gli Atenei si impegnano inoltre, laddove siano presenti curricoli e titoli affini, a favorirne il reciproco riconoscimento. La Convenzione facilita inoltre, secondo modi e tempi da stabilirsi di volta in volta, l’accesso reciproco di studenti e docenti alle diverse strutture didattiche e di supporto, come biblioteche e laboratori.

Potranno essere inoltre attivati curricoli joint-degree finalizzati al conseguimento dei gradi accademici, corsi interuniversitari di perfezionamento, di specializzazione e dottorati di ricerca.

“La stipula di questa convenzione assume un significato particolare per il nostro territorio” – ha commentato il professor Alessio Rocchi, direttore generale dello IUSTO e delegato dell’UPS per l’esecuzione della convenzione – come atenei abbiamo la concreta possibilità di cooperare localmente per competere meglio globalmente; di fronte alle sfide presenti e future, le nostre università possono davvero fare la differenza nella produzione e nella valorizzazione della conoscenza”.

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