È stato presentato sabato 27 maggio a Torino, con il patrocinio del Comune e il sostegno di Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali), il Bilancio di Sostenibilità 2023 (su dati del 2022) dell’Azione Cattolica Italiana, giunto alla sua quinta edizione. La presentazione si è svolta nella splendida Sala Bobbio dell’Ex Curia Maxima in via Corte d’Appello, un luogo significativo per la storia della Città di Torino, scelto anche perché si è voluto riflettere non solo sul ruolo dell’Azione Cattolica Italiana per la Chiesa in Italia, ma sull’apporto concreto che essa dona alla società italiana tutta. Hanno portato i loro saluti Michela Favaro vicesindaco di Torino, e la diocesi di Torino con don Luca Ramello.
Il bilancio di sostenibilità dell’Azione Cattolica Italiana rappresenta una scelta di trasparenza, nata dalla volontà di rendere conto dell’utilizzo delle risorse messe a disposizione essenzialmente dal contributo dei soci ma anche dalla generosità di tante persone, e di responsabilità, che significa interrogarsi sull’impatto pastorale, sociale, economico e ambientale della vita associativa in tutti i contesti che l’Azione Cattolica abita e anima.
Questi alcuni numeri del bilancio 2023, raccontati da Andrea Cavellini di Mediamo Area Sostenibilità srl Società benefit che ha curato il lavoro: 213.661 soci, 38.111 responsabili associativi, oltre 40.000 educatori e animatori, 6.800 sacerdoti assistenti, oltre 7 milioni di ore di servizio donate alle comunità, più di 500 mila i simpatizzanti dell’associazione, ovvero i non soci che però partecipano e aiutano ad organizzare iniziative AC su tutto il territorio nazionale. Oltre ai numeri, le 140 pagine del Bilancio danno conto ampiamente dei progetti, delle campagne e delle alleanze che vedono l’Ac promotrice e protagonista di una fitta rete di relazioni autentiche volte alla costruzione del bene comune. In costante relazione con i suoi molteplici stakeholder.
La presidente del Sermig Rosanna Tabasso ha raccontato come la loro realtà sia nata da un manipolo di giovani, guidato da Ernesto Olivero, diventando poi una presenza essenziale, che si appresta a celebrare i 60 anni dalla sua fondazione, per la vita di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Anche in questo caso la logica è quella del dono e del bene fatto bene, capace di smuovere le montagne con la Fede in Dio e con un impegno serio degli uomini di buona volontà.
Eugenio Garavini di Banca Etica, ha sottolineato come la scelta di rivolgersi alla finanza etica, che ha a cuore la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale, rappresenti uno sforzo che molte realtà sia profit che di volontariato iniziano a fare, consapevoli che anche questo sia un modo concreto e decisivo per innescare i cambiamenti necessari nella società.
Il presidente nazionale dell’AC, Giuseppe Notarstefano ha dichiarato: «Le storie e i numeri di questo Bilancio narrano una vita associativa che ritrova l’entusiasmo di essere una Chiesa in uscita, missionaria e appassionata della vita delle persone, un’AC diffusa e radicata anche nelle realtà più piccole e periferiche del Paese e che contemporaneamente si allarga ad una prospettiva globale attraverso la dimensione internazionale. Una vita associativa – ha proseguito Notarstefano – generata da una straordinaria e mai scontata gratuità ampiamente diffusa e condivisa, da una dedizione di tempo e di cura in termini di formazione culturale e spirituale ma anche di volontariato sociale e impegno socio-politico».
Matteo MASSAIA
Foto gallery a cura di Renzo Bussio: