Bassetti: “il lavoro che manca resta una piaga per l’Italia”

Consiglio permanente Cei – I Vescovi italiani (24-26 settembre 2018) sottolineano «la generosa disponibilità delle diocesi in agosto sulla vicenda della nave “Diciotti”. Per il presidente della Cei “il lavoro che manca rimane una piaga che angoscia, spoglia il Paese del suo futuro, peggiora le condizioni delle famiglie, aumenta le disuguaglianze sociali. I responsabili della cosa pubblica non si accontentino di mettere in fila promesse o dichiarazioni falsamente rassicuranti»

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cardinale Gualtiero Bassetti

Il decreto di Matteo Salvini «è molto restrittivo nei confronti dei migranti» e il penta stellato reddito di cittadinanza «è una cosa buona, ma attenti al debito pubblico, meglio creare lavoro». La Conferenza episcopale italiana non risparmia critiche al governo 5 Stelle-Lega e alla singolare promessa di Luigi Di Maio «Aboliremo la povertà». In entrambi i casi il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, auspica «ripensamenti».

Bassetti: «Mi preoccupa la riduzione e l’abolizione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari perché in questo modo si rischia di esporre tante persone a un futuro incerto. Mi preoccupa anche l’espulsione legata al primo grado di condanna, scelta non proprio in linea con la Costituzione. In sostanza, si toglierebbe a prefetti e giudici la discrezionalità sulla protezione umanitaria. Il decreto aumenta il numero dei reati per il diniego della protezione. A noi interessano la solidarietà e l’integrazione anche se ci vogliono criteri», come sostiene da sempre il Papa, che ripete: «L’accoglienza è un conto, l’integrazione è importante ma serve un discernimento a livello d’Europa. Si tratta di capire di quante persone può farsi carico ogni Stato. Nel momento in cui accolgo, mi impegno e do la cittadinanza». Il comunicato conclusivo sulla sessione autunnale (24-26 settembre 2018) del Consiglio permanente sottolinea «la generosa disponibilità delle diocesi in agosto sulla vicenda della nave “Diciotti”. La solidarietà, fatta di accoglienza e integrazione, è la via principale per affrontare un fenomeno complesso» sul quale la Lega alimenta «inquietudini, paure, diffidenza, esasperazione e rifiuto».

Più che il reddito di cittadinanza, Bassetti giudica «importante garantire il lavoro. Quando uno fa delle cose buone non posso dire che è cattiva e parlarne male, ma non ci si può fermare. Se non si rimette in moto la macchina del lavoro il Paese non riparte. Se quello muore di fame, gli servirà. Certo, se portano tutte le pensioni a 700 euro… Però bisogna stare attenti a non incrementare troppo il debito pubblico. Nel breve termine potremmo ricavarne un vantaggio, ma poi chi paga questo debito sono i nostri figli». Non bastano promesse e parole, servono provvedimenti seri e concreti: «Guardiamo alla sofferenza acuta di tanti giovani privi di lavoro o alle occupazioni occasionali, prive di sicurezze. Il lavoro che manca rimane una piaga che angoscia, spoglia il Paese del suo futuro, peggiora le condizioni delle famiglie, aumenta le disuguaglianze sociali. I responsabili della cosa pubblica non si accontentino di mettere in fila promesse o dichiarazioni falsamente rassicuranti»,

Abusi sessuali sui minori: sarà l’assemblea Cei a decidere, ma «stiamo lavorando con molta intensità; ci impegniamo ad accogliere le vittime, a favorire una cultura del dialogo e della prevenzione; è necessario un grande discernimento nei Seminari, tanto più che arrivano candidati adulti ed è bene verificare la loro vita pregressa; è necessaria la formazione permanente dei sacerdoti, se pensiamo che alcuni abusi avvengono dopo diversi anni dall’ordinazione». Don Ivan Maffeis, sottosegretario e portavoce della Cei, membro della Commissione episcopale ad hoc dice: «Stiamo lavorando perché ogni diocesi abbia il proprio referente» e perché siano approfonditi tre ambiti: la revisione dell’aspetto giuridico; la prevenzione e la formazione di tutti coloro che nella Chiesa lavorano con i giovani e i minori; la comunicazione, che non significa solo il comunicato del vescovo quando scoppia uno scandalo «ma un più generale impegno di trasparenza».   A chi chiede se la Cei introdurrà l’obbligo di denuncia alle autorità civili, Bassetti rivendica che «abbiamo già iniziato a collaborare, laddove è possibile», con le forze dell’ordine, ma bisogna essere molto prudenti. Cita come esempio negativo la richiesta delle autorità australiane di rompere il segreto confessionale: non se ne parla proprio. >Ricorda le parole di Bergoglio: «In passato non veniva data al tema la giusta urgenza e ci si preoccupava soprattutto di premunirsi dallo scandalo».

La prossima assemblea straordinaria (Roma, 12-15 novembre 2018) avrà come tema «Riscoprire e accogliere il dono della liturgia per la vita della Chiesa» e approverà la terza edizione italiana del Messale romano: sarà l’occasione per una formazione capillare che riconsegni la ricchezza e l’irrevocabilità della riforma liturgica e i suoi punti essenziali. La Cei ribadisce la centralità dell’educazione e della cultura, della scuola e dell’università e prevede un evento culturale nell’autunno 2019. Sulla sempre più numerosa presenza di preti stranieri – per la scarsità di quelli italiani – i vescovi non vogliono «spogliare le giovani Chiese di risorse e vogliono favorire l’integrazione degli immigrati». Nel novembre 2019 a Bari ci sarà l’iniziativa «Mare nostrum», incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo, con i presidenti delle Conferenze episcopali dei Paesi costieri. Il Consiglio Permanente ha approvato la proposta di un Comitato scientifico presieduto da mons. Antonio Raspanti, vescovo di Acireale in Sicilia, dal 25 maggio 2017 vicepresidente della Cei per il Sud. Immediatamente dopo il Consiglio permanente, il 28 settembre 2018 Papa Francesco ha nominato mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica, nuovo segretario della Cei: è un architetto, una vocazione adulta cresciuta nel movimento dei Focolari e un grande  intenditore di arte sacra. Succede a mons Nunzio Galantino, che il 26 giugno 2018 Francesco ha nominato presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. All’Apsa ha trovato come segretario (dal 14 aprile 2015) un prete torinese: mons. Mauro Rivella, che prima era stato sottosegretario della Cei e poi parroco a Chieri.

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