In quasi otto anni di pontificato, Benedetto XVI decreta 7 beati e 6 venerabili subalpini di nascita e/o di attività; cambia metà dell’episcopato piemontese, compreso l’arcivescovo di Torino, vescovi che riceve in «visita ad limina»; nomina 6 cardinali pedemontani; compie una sola visita in Piemonte, a Torino il 12 maggio 2010 per venerare la Sindone. Benedetto XVI rallenta ritmo e numero di beati e santi e decentra le beatificazioni, riservandosi le canonizzazioni. Ammira e cita i santi subalpini: Eusebio di Vercelli, Massimo di Torino, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, Leonardo Murialdo, Luigi Orione, Pier Giorgio Frassati, Chiara «Luce» Badano.
SETTE BEATI E SEI VENERABILI – 19 dicembre 2005, venerabile Carlo (Giovanni Francesco) Bascapè (1550-1615), vescovo; 26 giugno 2006, venerabile Luisa Margherita (Celina) Claret de La Touche (1868-1915), religiosa; 23 ottobre 2006, venerabile Margherita Occhiena vedova Bosco (1788-1856), laica; 14 aprile 2007, beato Luigi Boccardo (1861-1936), sacerdote; 2 giugno 2007, venerabile Maria Caterina (Luigia Maria Elisabetta Lavizzari) di Gesù Bambino (1867-1931), religiosa; 18 novembre 2007, beato Antonio Rosmini Serbati (1797-1855), sacerdote;
15 marzo 2008, venerabile Mariano (Paolo Rovasenda) da Torino (1906-1972), sacerdote;19 dicembre 2009, venerabile Giuseppe Quadrio (1921-1963), sacerdote; 25 settembre 2010, beata Chiara «Luce» Badano (1971-1990), laica; 26 giugno 2011, beata Enrica (Maria Angela) Alfieri (1891-1951), vergine; 17 settembre 2011, beato Francesco Paleari (1863-1939), sacerdote; 23 ottobre 2011, beata Alfonsa Clerici (1860-1930), vergine; 2 ottobre 2011, beata Antonia Maria Verna (1773-1838), vergine; 11 maggio 2013, beato Luigi Novarese (1914-1984), sacerdote.
DA POLETTO A NOSIGLIA – «La storia rivela quanto l’antica e veneranda Chiesa torinese si segnali nel popolo di Dio: i fedeli hanno offerto molte testimonianze di pietà e di virtù cristiane. Questa singolare storia richiede di riservare una speciale attenzione alla nomina del nuovo arcivescovo dopo la rinuncia dell’ultimo pastore. Per questo rivolgiamo il nostro pensiero a te, venerabile fratello, stimando di non poco conto le virtù con le quali finora hai governato il gregge di Vicenza, e ti riteniamo idoneo a guidare questa comunità. Sciolto dal legame con la precedente Chiesa, ti nominiamo arcivescovo metropolita di Torino». Il decreto di nomina di mons. Cesare Nosiglia e di accettazione della rinuncia del predecessore Severino Poletto, prorogato per 31 mesi, è dell’11 ottobre 2010, 48° dell’inizio del Vaticano II.
RINUNCE E NOMINE – Cambiano 8 vescovi su 17. Oltre Nosiglia-Poletto, Giuseppe Cavallotto succede a Natalino Pescarolo come vescovo di Cuneo e Fossano (24 agosto 2005); Giuseppe Versaldi a Fernando Charrier ad Alessandria (4 aprile 2007); Alceste Catella a Casale Monferrato (15 maggio 2008) dopo la morte di Germano Zaccheo; Giacomo Lanzetti, già ausiliare di Torino, ad Alghero-Bosa e poi ad Alba al posto di Sebastiano Dho (28 giugno 2010); Franco Lovignana a Giuseppe Anfossi ad Aosta (9 novembre 2011); Franco Giulio Brambilla, da ausiliare di Milano al posto di Renato Corti a Novara (24 novembre 2011); Arrigo Miglio da Ivrea a Cagliari (25 febbraio 2012); l’oratoriano Edoardo Aldo Cerrato vescovo di Ivrea (28 luglio 2012); Guido Gallese succede a Giuseppe Versaldi ad Alessandria (20 ottobre 2012). Originari del Piemonte in altre sedi: il vercellese Gianni Ambrosio vescovo di Piacenza (22 dicembre 2007); il casalese Luigi Bianco arcivescovo e nunzio apostolico (21 gennaio 2009); l’acquese Piero Pioppo arcivescovo e nunzio (25 gennaio 2010); il fossanese Giorgio Lingua arcivescovo e nunzio (4 settembre 2010); il salesiano torinese Flavio Giovenale vescovo di Abaetetuba in Brasile (19 settembre 2012); l’agostiniano albese Giovanni Scanavino rinuncia a Orvieto-Todi (5 marzo 2011).
CARDINALI E VISITA AD LIMINA – Giovanni Coppa di Alba e Giovanni Lajolo di Novara (24-25 novembre 2007); Paolo Sardi di Acqui (20-21 novembre 2010); Giuseppe Bertello di Ivrea, Giuseppe Versaldi di Vercelli, alessandrino Domenico Calcagno (18-19 febbraio 2012). Ai pastori del Piemonte, in «visita ad limina Apostolorum» (5-10 marzo 2007), dice: «La fede si confronta con molte sfide, tendenze agnostiche, pretesa autonomia etica e morale. Non è facile annunciare e testimoniare il Vangelo. Ma permane nel popolo un solido substrato spirituale che si manifesta nella vita cristiana, nel bisogno di Dio, nella riscoperta della preghiera».