“Casa Roma” accoglie e abbatte le barriere

Cottolengo – Presentato nella capitale il nuovo progetto di accoglienza della Piccola Casa della Divina Provvidenza e della società benefit Xenia Spa: un esempio di ospitalità accessibile a tutte le disabilità in vista del Giubileo del 2025. Alla presentazione mons. Rino Fisichella e il ministro Massimo Garavaglia

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La struttura del Cottolengo a pochi minuti da Piazza San Pietro (via di Villa Alberici) dove sorgerà "Casa Roma"

Un «hotel» accessibile a tutti dove l’intera struttura possa accogliere tutte le disabilità, fisiche, mentali e sensoriali, in condivisione con persone e famiglie normodotate. Si tratta di «Casa Roma, una casa per tutti», il progetto ideato dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo insieme alla società benefit Xenia Spa presentato lo scorso 27 ottobre a Roma alla presenza di mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, e del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

I relatori intervenuti alla presentazione di “Casa Roma” il 27 ottobre 2021

Si tratta del futuro utilizzo della Casa Cottolengo romana a pochi minuti da piazza San Pietro (via di Villa Alberici 14) i cui lavori, che ammontano a poco meno di 7 milioni di euro, partiranno a gennaio 2022 per concludersi all’inizio del 2024 in vista del Giubileo ordinario del 2025.

L’idea di «Casa Roma» prende spunto in seguito al tentativo di organizzare un pellegrinaggio per la famiglia cottolenghina a Roma: «avremmo dovuto occupare circa 100 alberghi», ha spiegato il Padre generale don Carmine Arice, «siccome ogni struttura ricettiva, secondo le normative vigenti, dispone di al massimo due camere per persone con disabilità, perlopiù motorie, senza nessuna attenzione per tutti gli altri tipi di disabilità».

Ed ecco l’idea di offrire una risposta concreta in questo senso. Un’idea che ha trovato concretezza dall’incontro della Piccola Casa con Xenia Spa, impegnata nel settore dell’ospitalità, divenuta società benefit proprio dopo aver conosciuto l’opera del Cottolengo a Torino. «Casa Roma» sarà gestita da «Panifilia», impresa sociale arl, costituita lo scorso 14 settembre, per il 55% del Cottolengo e per il 45% di Xenia Spa.

Nella nuova struttura troveranno spazio sale riunioni, servizi ristorativi e 80 camere, oltre ad una palestra e ad un centro benessere; tutti gli ambienti saranno concepiti e progettati con design innovativo e standard elevati di bellezza e funzionalità.

«Abbiamo voluto questa opera che vediamo come opportunità per portare un’idea innovativa e vera», ha sottolineato padre Arice, «un progetto che volevamo arrivasse a fare cultura nell’accoglienza e rispondesse alle nuove esigenze di turismo, viaggi di lavoro o di salute per ogni tipologia di persone; del resto una casa del Cottolengo o è per tutti o non è del Cottolengo».

«Per un’impresa come Xenia», ha commentato il presidente e amministratore delegato Ercolino Ranieri, «che ha il turismo e l’ospitalità come vocazione e che da oltre trent’anni ne ha fatto il proprio business, ‘Casa Roma’ è un progetto che conferisce un senso nuovo alla storia aziendale e apre un orizzonte dai paradigmi molto diversi».

Per mons. Fisichella «Casa Roma» «può diventare un segno concreto con cui dimostrare la dimensione dell’accoglienza verso tutti». «La Piccola Casa», ha sottolineato, «che il Cottolengo aveva pensato per l’accoglienza dei più deboli ed emarginati si presenta oggi come reale frutto della Provvidenza in ‘Casa Roma’: una struttura di accoglienza che permette a Roma, in vista del Giubileo del 2025, di fare da apripista perché in Italia e nel mondo sia superata definitivamente ogni forma di barriera che impedisce alle persone di vivere con serenità la propria disabilità».

Il ministro del Turismo Garavaglia ha definito il progetto di ‘Casa Roma’ «semplicemente perfetto, perché riesce a coniugare l’accessibilità con il bisogno del turismo di intercettare nuove fasce di clientela. Riuscire in una sola struttura a non separare i disabili è la mossa vincente che vogliamo diventi lo standard. Le risorse stanziate nel Pnrr vanno in questa direzione».

Alla presentazione è intervenuta anche suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei che ha sottolineato come «Casa Roma» rappresenti «non soltanto l’apertura di una struttura di accoglienza, ma qualcosa di più nel processo di normalizzazione della vita delle persone con disabilità: è l’occasione di offrire a tutti le stesse opportunità: a chi viaggia e può trovare un’ospitalità adeguata, a chi si sposta per lavoro e può contare su un luogo accessibile, a chi semplicemente vuole trovare accoglienza senza preoccuparsi degli ostacoli. L’augurio è che tante altre realtà vogliano seguire il cammino tracciato dal questo progetto: togliere ogni barriera fisica e sensoriale per consentire a ciascuno di noi di realizzarsi appieno e sentirsi a casa».

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