Sergio Chiamparino, 70 anni, Presidente uscente della Regione Piemonte, è candidato dai partiti del centro-sinistra per un secondo mandato alla guida dell’ente ente. Dal 2001 al 2011 è stato Sindaco di Torino, dal 1996 al 2001 parlamentare Pds.
Quale è il senso di questa seconda candidatura che, per certi versi, non pare tanto andare nel segno del rinnovamento?
Dal punto di vista anagrafico, sono conscio di non rappresentare quel cambio generazionale che forse qualcuno avrebbe auspicato. Credo però che i cittadini non giudichino gli uomini politici per la loro carta di identità, bensì per la validità del progetto che viene proposto. La mia attuale candidatura si pone in continuità con quanto realizzato negli ultimi cinque anni, nei quali abbiamo anche cercato di restituire dignità alla politica. Penso quindi di poter spendere questa credibilità, politica e personale, per affrontare al meglio le sfide future.
Quali i temi su cui intende incentrare la prossima legislatura?
Questione prioritaria è la creazione di posti di lavoro, puntando su una più forte crescita economica. Molteplici sono i fattori che agevolano lo sviluppo, a cominciare dalle infrastrutture: Tav, Terzo valico, autostrada Asti-Cuneo, pedemontana biellese. Da notare che le prime tre opere di questo elenco sono, in buona sostanza, bloccate dal Governo nazionale, perennemente impegnato a ricomporre i delicati equilibri della maggioranza giallo-verde.
La Tav, uno dei cardini del suo programma, vede contraria la sinistra radicale, presente nella sua alleanza.
Contano i fatti e non le parole. La maggioranza con cui ci presentiamo a questa tornata elettorale è la stessa di cinque anni fa e con questa squadra di governo abbiamo fatto partire i lavori di sondaggio e stanziato i fondi compensativi. Questa è la verità, così come è altrettanto vero che la Lega ha contribuito a frenare l’avvio dei bandi di gara per salvaguardare la maggioranza con il M5S. Tutto procede al rallentatore. Chi specula quindi sulle divergenze presenti nel centro-sinistra, che pure esistono e non vanno sottaciute, non ha poi molti titoli per protestare.
Cosa ci dice sulle ferrovie locali, dove molte linee sono state chiuse?
La chiusura di molte tratte ferroviarie locali è un’eredità che abbiamo ricevuto dal centro-destra. In questi cinque anni abbiamo avviato un programma per riattivare alcune di queste linee. Qualche intervento è già stato realizzato e altri saranno messi in cantiere nei prossimi cinque anni. Sono già in servizio la Saluzzo-Savigliano, la Ceva-Garessio e la Novara-Varallo Sesia, per ora soltanto come linea turistica. La Casale-Mortara è pronta ed è in attesa del via libera dalla parte lombarda, gestita da Trenord. Prossimamente saranno poi ripristinate la Pinerolo-Torre Pellice, la Asti-Alba e sarà elettrificata la tratta Novara-Biella.
Lavoro e formazione professionale. Cosa pensa di fare?
Uno snodo per noi essenziale per creare nuove occasioni di lavoro è quello di puntare su un’efficace qualificazione professionale. Un esempio, in tal senso, sono gli istituti tecnici scientifici (Its), su cui sono stati investiti circa 17 milioni con i fondi europei, andando incontro alle richieste delle imprese, riguardo all’incrocio tra l’offerta e la domanda. Con il Politecnico poi si stanno sviluppando le lauree professionalizzanti e l’apprendistato di ricerca, ritenuto una modalità di eccellenza a livello europeo.
Quali politiche saranno in campo per la famiglia?
Per le famiglie numerose vi è una serie di agevolazioni nell’accesso ai servizi. A partire dal 2020 verranno azzerate le rette degli asili nido per i due terzi dei bambini che vi accedono, mentre per il restante terzo la quota a carico delle famiglie sarà ridotta ad un quinto di quella attuale. In pratica su circa 15 mila bambini, gli asili nido saranno gratuiti per 10 mila e per gli altri vi sarà una cospicua riduzione.
Si ha talvolta la sensazione che il centro-sinistra, più che alle famiglie costituite sul matrimonio, si rivolga alle unioni alternative. Ritiene sia così?
Penso si imponga un po’ per tutti, la necessità di una riflessione sulle caratteristiche della famiglia nella società odierna, tenendo proprio conto della pluralità di relazioni familiari ed interpersonali esistenti. Punto essenziale e unica bussola che deve guidarci quando si parla di queste tematiche, resta sempre l’interesse dei minori che sono la parte debole. Non ho dubbi sulle adozioni per le coppie gay e penso vada loro riconosciuta questa facoltà. Per quanto riguarda gli accessi ai servizi il nostro concetto di famiglia è aperto a tutto quello che, nel nostro diritto, si configura come famiglia. E mi pare che anche la Chiesa stia facendo, in proposito, riflessioni non banali su questo tema.
Parco della salute di Torino. Il governo chiede un nuovo confronto col territorio. Quale è la situazione?
In seguito all’approvazione delle nuove norme sugli appalti, che prevedono un dibattito pubblico sulle opere da realizzare, si pretende di applicare questa regola in modo retroattivo sui lavori già approvati. La cosa è preoccupante, perché crea un clima di incertezza che può incidere sulle tempistiche di realizzazione. E anche per la Città della salute di Novara, sta accadendo qualcosa di simile.
A cosa riferisce?
Al fatto che viene contestata la partnership tra pubblico e privato. Sarà un caso, ma siccome ritengo che due indizi facciano quasi una prova, temo si vogliano piegare le necessità dei cittadini alla propaganda elettorale.
Giorgio Bertola, candidato M5S, ha ipotizzato qualche forma di intesa qualora lei vincesse ma fosse privo di una maggioranza di centro-sinistra.
Mi pare inutile fare certi discorsi in questa fase. In ogni caso, lo ribadisco ancora una volta: nessun equilibrio politico può far premio sulla nitidezza dei programmi. Tanto per capirci, le infrastrutture, e il Tav in testa, sono e restano elementi imprescindibili. Se invece si vuol dire che si valuteranno i provvedimenti volta per volta, votando quelli con cui si è d’accordo; mi pare che si scopra l’acqua calda. In politica, si è sempre fatto così: è una cosa normale.
Come vede questa campagna elettorale?
Generalmente le campagne elettorali si accendono negli ultimi quindici giorni. In ogni modo, preferisco quelle in cui i cittadini possano riflettere senza troppi strepiti di fondo. Di politica urlata ne abbiamo già fin troppa.