Chiamparino sul futuro Fiat, «questo Governo ci preoccupa»

Intervista – Il Presidente della Regione Piemonte tiene alte le antenne: arriveranno o non arriveranno i fondi promessi contro il declino? E cosa accadrà dopo gli incentivi ecologici alle aziende concorrenti? L’analisi di Zangola

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Sergio Chiamparino

Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, tiene alte le antenne: «Arriveranno o non arriveranno i fondi contro il declino promessi a Torino e al Piemonte dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio per i territori in crisi economica ‘complessa’?».

Presidente, cosa teme?

Temo la mancanza di chiarezza di questo Governo. Un giorno annuncia una cosa, il giorno dopo ne dice un’altra. Sulla manovra economica, che dovrebbe stanziare il denaro promesso a sostegno del Piemonte, stiamo sentendo tutto e il contrario di tutto. Idem sugli ecoincentivi, che rischiano di favorire le aziende in concorrenza con Fca-Fiat, bloccando gli investimenti su Torino. Idem sulla ferrovia Tav, che Di Maio non vuole e invece Salvini promette di realizzare.

Come verificherete la questione dei fondi contro il declino?

È semplice: se nei documenti finali della manovra finanziaria vedremo aumentare lo stanziamento saranno state mantenute le promesse. Diversamente saranno state promesse da marinaio. Finché non si vedono i documenti, ci sono solo parole. Dobbiamo poi fare molta attenzione al contesto…

In che senso?

Bisogna essere certi che i fondi contro il declino non vengano stanziati come contropartita a una sciagurata cancellazione della ferrovia Tav o agli interventi che penalizzano Fiat. Se dovesse andare in questo modo saremo costretti a far sentire la nostra voce.

Qualcuno pensa che a Fiat in fondo faccia comodo l’alibi degli ecoincentivi, per lasciar cadere il Piano di investimenti su Torino ancor prima di iniziarlo…

Non mi risulta proprio. Chi pensa questa cosa dovrebbe dimostrarla.

Lei cosa pensa degli incentivi ecologici, di cui si lamenta Fiat?

Penso che confermino i problemi di cui ho detto, la difficoltà di conoscere le strategie del Governo. Una grande industria, come Fiat, ha necessità di conoscere le linee di sviluppo nazionale, non può apprendere da un giorno all’altro che è stato modificato il quadro degli incentivi su questo o quel settore di prodotti.

Ma non è opportuno il sostegno all’economica verde?

Certo che è opportuno. Va molto bene, ma dev’essere annunciato nei tempi giusti, dando tempo alle imprese di calibrare i propri investimenti.

Ha fatto discutere il fatto che i vertici Fiat, dopo la notizia degli ecoincentivi «ostili», abbia annullato la propria partecipazione a una seduta aperta del Consiglio regionale piemontese. Lei cosa ha pensato?

In passato ho spesso sollecitato Fiat a chiarire i suoi progetti sulla città. Ma questa volta francamente comprendo che la casa automobilistica abbia sentito il bisogno di fermarsi e cercare di capire. Cosa sarebbe venuta a dirci? Gli incentivi ecologici sono stati annunciati dal Governo a sorpresa, rischiano davvero di penalizzare i piani di sviluppo nelle fabbriche di Mirafiori e Grugliasco.

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