La guerra, inattesa e largamente imprevista fino a poche settimane fa, ora rischia di apparirci senza via di uscita e quasi ineluttabile.
Le recenti esternazioni di Kirill, Patriarca di Mosca, hanno sorpreso per la loro apparente duttilità verso la visione ufficiale del conflitto. Sorprendenti in realtà non lo sono. Esse rivelano un modo di relazionarsi della sfera religiosa con la realtà politica assai diverso da come vorrebbe la visione laica, largamente diffusa in Europa. In questa parte dell’Europa la religione o si dà per ininfluente nell’ambito pubblico o decisamente distinta se non separata da esso. Ucraina e Russia, le due nazioni più importanti a maggioranza cristiana ortodossa, da anni sono percorse da una fortissima tensione politica in cui la religione esercita un forte impatto.
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