Ciriè, per 80 persone indigenti ora c’è l’Emporio solidale

In via Marconi 23 – Il 17 marzo è stato inaugurato il “market solidale” dove le famiglie in difficoltà potranno fare la spesa scegliendo ciò di cui hanno bisogno. Il progetto è coordinato dalla Caritas giovanile, la Caritas zonale e l’associazione Terza Settimana.

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Ciriè, l'inaugurazione dell'emporio solidale con il parroco don Toniolo

«Un modo per educare la gente alla povertà e responsabilizzarla nei confronti di quanto si riceve. Ma anche per coinvolgere nella carità tutta la comunità»: questo per il diacono Mazzucchelli, responsabile della Caritas zonale di Ciriè, il senso dell’Emporio solidale inaugurato sabato 17 marzo. Un negozio in via Marconi 23 dove dal 10 aprile i circa 80 assistiti della Caritas locale che quindicinalmente ricevono una borsa preconfezionata potranno fare la spesa. Un progetto animato dalla Caritas giovanile inter parrocchiale, finanziato dalla Caritas Zonale e gestito con «Terza settimana», un’associazione, avviata nel 2011 a Torino con 4 volontari, che oggi gestisce una decina di empori. A moderare gli interventi e impartire la benedizione il parroco don Alessio Toniolo. Che ha ricordato altri due progetti solidali, un alloggio per persone in difficoltà e sfrattati ristrutturato a casa Perino, sede madre della Caritas in via Lanzo, e il «Campo della Provvidenza», nei pressi del cimitero. Concesso in prestito da privati, concimato, è in attesa della primavera per essere arato.

Il sindaco Loredana Devietti ha portato i saluti dell’amministrazione ringraziando tutte le forze coinvolte: «C’è un grande patto, come sottolineato da don Alessio, tra Comune, parrocchia, Caritas. Col diacono ci sentiamo quasi tutte le settimane per problemi che cerchiamo di portare avanti insieme. L’emergenza abitativa è uno dei temi che ho dovuto affrontare con maggiore partecipazione in un anno e mezzo di amministrazione. Ben vengano iniziative come queste, risposte in più di quelle che già offrite».

È intervenuto anche il direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis: «Non siete i primi a inventare l’Emporio solidale; ce ne sono a Bra, Rivoli, Savigliano, fra poco a Grugliasco: state in rete. Non è la moda del momento ma il Papa ci ha aiutato a capire che l’evangelizzazione passa anche attraverso la restituzione della piena dignità di tutte le persone. Importante che in questo progetto ci siano giovani, non solo come manovali ma come attori che possono modificare il nostro modo di porci. La visibilità dell’emporio vi aiuterà a crescere nella capacità di essere limpidi: la carità diventa il luogo in cui si vede la concretezza della fede».

Per la Caritas giovanile è intervenuto Gabriele Reggiani, anche consigliere comunale: «Proveremo a immedesimarci nelle situazioni più delicate delle persone che verranno qui, avvalendoci dei consigli di chi ci ha preceduto in questo volontariato». Il vicario episcopale don Claudio Baima Rughet ha portato saluto e apprezzamento dell’Arcivescovo per il progetto, inserendolo nell’ambito di una serie di iniziative analoghe di valorizzazione del territorio, dal Ciriacese alle Valli. «Ricordatevi» ha detto ai giovani «che siete dentro la grande storia della vostra parrocchia, rappresentata dal diacono Carlo e dai volontari. Una storia che va rinnovata ma mai trascurata».

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