Compie 70 anni il dogma dell’Assunzione di Maria

1° novembre 1950 – Al culmine dell’Anno Santo per la pacificazione post-bellica, Papa Pio XII, con la costituzione dogmatica «Munificentissimus Deus», proclama il dogma dell’Assunzione di Maria al cielo. La devozione in Piemonte

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Papa Pio XII proclama il dogma dell'Assunta - 1° novembre 1950 - foto Osservatore Romano

Fin dalle origini cristiane, Maria è venerata dai fedeli come «Theotókos madre di Dio» e «Panaghìa, tutta santa». Il Concilio di Efeso il 22 giugno 431 la definisce «Theotókos, Deipara o Dei genetrix, Madre di Dio. Prima del VII secolo in Oriente se ne sottolinea l’esenzione dalla colpa originale che un teologo medievale traduce con «Potuit, decuit, ergo fecit. Dio lo poteva fare, conveniva che lo facesse, quindi lo fece». In Oriente e nell’Italia meridionale, sotto i bizantini, la festa dell’Immacolata Concezione si celebra dal VII secolo. Il Concilio di Basilea nel 1439 prescrive la celebrazione della festa anche in Occidente. Il calendario romano la include nel 1746.

ASSUNTA, UNA DEVOZIONE ANTICHISSIMA – Anche la devozione alla Madre di Dio, assunta in cielo in anima e corpo, è antichissima, ma non c’è alcuna indicazione biblica o storica sulla morte di Maria e sul suo destino dopo il trapasso.  Al silenzio delle fonti risponde la fioritura di racconti agiografici sul «transitus o dormitio Mariae, transito o dormizione di Maria». Dal secolo XVIII si intensificano le petizioni – specie dal monmdo francescano, ma non solo – per la definizione del dogma, al quale procede settant’anni fa Pio XII. Consulta e riceve pareri favorevoli dall’episcopato mondiale e tiene conto della diffusa e radicata pietà popolare, anche se la discussione nelle Facoltà teologiche è vivacissima.

PIO XII PROCLAMA IL DOGMA IL 1° NOVEMBRE 1950- Al culmine dell’Anno Santo per la pacificazione post-bellica, l’atto più importante: con la costituzione dogmatica «Munificentissimus Deus» Papa Pacelli proclama il dogma dell’Assunta: «Con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo, e con la nostra autorità, dichiariamo e definiamo come dogma divinamente rivelato: l’Immacolata Madre di Dio, sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta in corpo e anima nella gloria celeste». Attorno a Pio XII ci sono 650 cardinali e patriarchi, arcivescovi e vescovi e una folla immensa. È l’ultimo dogma proclamato dalla Chiesa.

NEL 1854 IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE – Prima di Pio XII, ben tre dogmi sono proclamati da Pio IX. Mancano quattro anni alle apparizioni della Vergine a Bernardette Soubirous alla Grotta di Massabielle di Lourdes. All’altare della Cattedra nella basilica di San Pietro Pio IX l’8 dicembre 1854, circondato da 53 cardinali, 42 arcivescovi, 92 vescovi e grande folla, con la bolla dogmatica «Ineffabilis Deus» Papa Mastai Ferretti definisce il dogma che sancisce un comune e diffuso «sentire» del popolo di Dio. Dice la bolla: «Per divina ispirazione dello Spirito Santo, a onore della santa e indivisibile Trinità, a decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, a esaltazione della fede cattolica e a incremento della religione cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazie e privilegio di Dio onnipotente, in  previsione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato fin dal primo istante del suo concepimento. È una dottrina rivelata da Dio e deve essere, per questa ragione, fermamente e costantemente creduta da tutti i fedeli come fede certa e immutabile. La nostra bocca è veramente piena di gioia e la nostra lingua di esultanza».

Sedici anni dopo, il 18 luglio 1870 Pio IX con la costituzione apostolica «Pastor aeternus» definisce il primato del Papa e l’infallibilità pontificia. Poi a causa della guerra franco-prussiana e della presa di Roma (20 settembre 1870) il Concilio Vaticano I è sospeso «sine die» e non più ripreso.

«ÉL DÌ DLA MADÒNA» NELLE TERRE PIEMONTESI – Quella dell’Assunta era ed è una delle festività più sentite. Nelle diocesi subalpine sono intitolate all’Assunta ben 201 chiese, tra le quali le Cattedrali di Asti, Ivrea, Novara, Saluzzo e Tortona. La diocesi di Acqui ha 9 chiese intitolate alla Madonna Assunta; Alba 10; Alessandria 9; Aosta 5; Asti 4; Biella 9; Casale Monferrato 9; Cuneo 4; Fossano 3; Ivrea 12; Mondovì 18; Novara 34; Pinerolo 6; Saluzzo 12; Susa 7; Torino 16; Vercelli 18. La diocesi (ligure) di Tortona ha 28 parrocchie intitolate all’Assunta, 16 in territorio piemon­tese. Complessivamente in diocesi di Torino 97 chiese sono dedicate alla Madonna: 34 in città e 63 fuori Torino.

LA DEVOZIONE DI SAN GIOVANNI BOSCO – San Giovanni Bosco nelle sue «Memorie» afferma: «Il giorno consacrato a Maria Assunta in cie­lo fu quello della mia nascita, l’anno 1815; in Mu­rialdo, borgata di Castelnuovo d’Asti». Non il 15 o 16 agosto ma «il giorno consacrato a Ma­ria Assunta». Lo si è sempre interpretato nel significato più ovvio, cioè 15 agosto. In Piemonte i tre giorni di Ferragosto (14-15-16) erano e sono indicati come «la Madòna d’agost, la Madonna d’agosto» e si celebra ovunque con solen­nità: Messa, novena, processione, sagra. La mamma Margherita gli ha sempre detto: «Tu sei nato a la Madòna d’agost». Ecco spiegato perché scrive: «II giorno consacrato a Maria Assunta fu quello della mia nascita». In realtà era il 16 agosto. Fuori dal coro si dibatte, invece, l’imperatore Napoleone Bonaparte: cancella la festa dell’Assunta il 15 agosto e impone quella di un inesistente san Napoleone.

COSA DICE IL CONVILIO VATICANO II – Può essere interessante sapere che un valente biblista di Torino, don Giuseppe Marocco, che fu anche rettore del Seminario, subito dopo la guerra frequenta alla Gregoriana l’anno «ad lauream» e lavora alla tesi «Nuovi documenti sull’Assunzione del Medioevo latino: due transitus dai codici latini 59 e 105 di Ivrea». Il documento conciliare «Lumen gentium» inserisce il dogma dell’Assunta nel piano di salvezza di Dio: Maria è collegata alla missione di Cristo salvatore e alla vittoria sul peccato e sulla morte e presentata come immagine della Chiesa «che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, segno di sicura speranza e consolazione». Vincendo sulla morte, Maria può svolgere un compito di intercessione e protezione a favore dell’umanità: è lei la madre vicina e presente sulla scena del mondo.

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