«La mia prima e finora unica esperienza missionaria si è svolta la scorsa estate, dal 26 giugno al 26 luglio, nel centro Cottolenghino di Tuuru, in Kenya. Sono partito con il solo forte desiderio di andare a fare un’esperienza di volontariato in Africa e quello che ho trovato al mio arrivo è stato qualcosa di speciale. Nonostante la realtà che ho dovuto da subito affrontare sia stata sopra le mie aspettative in termini di gravità della situazione, trattandosi di un centro per bambini disabili, questa esperienza si è dimostrata col passare dei giorni di un arricchimento indescrivibile». È la ricchezza che si riceve nell’essere missionari, è quella ricchezza che, sperimentata, alimenta il desiderio che sia condivisa, anche solo con una foto che fissa per gli occhi un ricordo che spesso rimarrà impresso per anni nel cuore. È la ricchezza che Alessandro Varagnolo ha documentato nello scatto «Il sì alla vita di Tuuru» che ha vinto la prima edizione del concorso fotografico «Finestre di Speranza» che il Centro missionario diocesano ha lanciato il 6 gennaio scorso per giovani che negli ultimi anni hanno vissuto una esperienza di missione.
«Una volta arrivato», prosegue Alessandro commentando la foto, «sono stato assegnato al gruppo dei maschietti che si trovavano lì per un determinato periodo di tempo al fine di imparare attraverso le attività educative, la fisioterapia e la riabilitazione come poter vincere le difficoltà che dovevano affrontare una volta tornati alla loro quotidianità con le proprie famiglie nelle rispettive case. Il loro sorriso e la voglia di vivere viste insieme alla forza di rialzarsi e di andare avanti hanno scaturito in me un’emozione unica trasformatasi non solo in qualcosa che ho donato a questi bambini vivendo quel mese insieme a loro, ma soprattutto in qualcosa che loro hanno donato a me e che ho potuto portare nel cuore al mio rientro a casa. Il pensiero a questi bambini e alla mia esperienza insieme a loro è divenuto parte integrante della mia vita e spero di riuscire presto a tornare a trovarli per poter condividere con loro quel ‘sì alla vita’ che ogni bambino merita di conoscere e sperimentare anche solo con un semplice sorriso». Così racconta Alessandro, torinese, classe 1994, il vincitore, ma sono stati 41 i partecipanti con 114 scatti al concorso: 114 scatti (tutti in rete all’indirizzo http://www.diocesi.torino.it/missionario/s-photogallery/) in 21 paesi che la giuria composta da don Alessio Toniolo, direttore del Centro missionario diocesano, Alessandro Lercara, fotografo professionista, padre Gigi Anataloni missionario della consolata e direttore rivista Missioni Consolata, Luciano Gallino appassionato di viaggi e streetphotography, Marco Manero dell’équipe diocesana di Missio Torino e chi scrive, ha vagliato. Una giuria che si è confrontata «ritrovando» in tutti gli scatti l’entusiasmo per la missione, sofferenza e fatiche portate con dignità, «finestre di speranza» in mondi su cui pesa spesso il pregiudizio o che sono del tutto ignorati, in mondi etichettati come ‘periferie’ che conservano la forza di ricordare che il creato, la giustizia sono responsabilità di tutti… Ecco dunque che nell’Assemblea missionaria diocesana di sabato 2 marzo si è tenuta la premiazione del concorso, ma non un semplice riconoscimento allo scatto giudicato più significativo: come avviene quando si guardano le foto al termine di un viaggio è stato invece anche un momento di condivisione, in cui tutti i giovani concorrenti presenti hanno potuto esprimersi e raccontare. Un momento che nello spirito del concorso e dell’Assemblea, ha permesso di cogliere la bellezza e il senso della missione come richiamato dall’Arcivescovo stesso che ha premiato e incontrato i giovani e ha partecipato ricordando l’importanza di essere in ogni contesto «missionari», portatori di speranza, «attenti ai particolari».
Seconda classificata al concorso Giulia Filomena con la foto «Storie di persone che ti avvolgono e sconvolgono. Dal letame nascono i fior», esperienza in un campo profughi a Salonnico in Grecia con «La luna di Vasilika», terza classificata Sabrina Campanelli con la foto «Educateur de la santé: conoscere per crescere», esperienza in Senegal con Rainbow4Africa. Poi il premio «categoria social», per aver ricevuto più like e condivisioni ad Alessandra Biasin con la fotografia «Sansa bana: curare i bambini» esperienza in Repubblica Dem.Congo con «A proposito di Altri Mondi onlus».
«Tante foto, tanti protagonisti», ha commentato don Toniolo, «a ricordarci la freschezza della missione, lo slancio dell’annuncio. Una prima esperienza dunque preziosa e da ripetere, per incoraggiare. anche attraverso la fotografia l’impegno missionario, il confronto di esperienze che è arricchente per tutti ,anche per chi è qui e non potrà mai partire, ma potrà sempre essere missionario nel proprio quotidiano».