Dalle case di edilizia popolare di via Nizza 15-17 a quelle di corso Grosseto 115: e via Sospello: proseguono i gesti di solidarietà messi in campo su impulso della Caritas diocesana per sostenere le famiglie messe in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. Dopo la «Pizza solidale» distribuita con i pacchi viveri ad 80 famiglie indigenti di via Nizza (cfr. La Voce e il tempo, 10 maggio pagina 3), martedì la rete ecclesiale della carità, coordinata dal Centro le Due Tuniche della Caritas torinese, il Banco Alimentare del Piemonte in collaborazione con la parrocchia San Giuseppe Cafasso, «CasaPop» e il Comitato Inquilini XVI Quartiere Vittorio Veneto, che svolgono attività di volontariato e buon vicinato a sostegno di chi vive negli stabili di edilizia popolare di corso Grosseto in Borgo Vittoria, hanno promosso una «Grigliata solidale» con il contributo di
Atc Torino e dell’associazione PPC Falchi di Daffi della Protezione Civile. Grazie alla generosità delle macellerie del consorzio Coalvi e della sartoria del Teatro Regio di Torino, sono stati consegnati pacchi viveri con hamburger di carne di prima scelta e mascherine di protezione (nella foto) ad un centinaio di famiglie in ristrettezze economiche assistite dalla parrocchia che in questo periodo di pandemia, come sottolinea il parroco don Angelo Zucchi, sono raddoppiate. «È un gesto con cui vogliano dire a chi è nel bisogno che non bisogna perdere la speranza» dice il parroco a cui fa eco Emma Bertoia, presidente del Comitato inquilini che sottolinea come siano aumentate le famiglie che non hanno di che sfamare i propri figli. Presente alla consegna dei pacchi, anche Fabio Tassone vicepresidente Atc e Maurizio Pedrini presidente Atc servizi.
«Iniziative come queste sono fondamentali per avvicinare chi amministra la città ai problemi della gente» commenta Tassone «Occorre entrare nei villaggi di edilizia popolare e ridare voce alle necessità di chi li abita perché la realtà delle periferie della nostra città è questa: famiglie che fanno fatica. Rinnoviamo oggi il nostro impegno a collaborare e il volontariato per affrontare in rete la crisi». «Un’altra volta la rete solidale si mette insieme per dare un segno di vicinanza alle persone che vivono momenti difficili» conclude Wally Falchi, responsabile del Centro Le Due Tuniche «sono tante gocce in un oceano di disperazione: non possiamo risolvere tutto ma se in un territorio si instaurano relazioni di ascolto e prossimità per combattere la solitudine i salvagenti si moltiplicano. E la solidarietà può essere contagiosa più del virus».