La raccolta delle domande per accedere al Reddito di Cittadinanza è iniziata anche in Piemonte e a Torino, come in tutt’Italia, mercoledì 6 marzo. Quasi tutti gli analisti ritengono che il sussidio anti-povertà promesso dal Governo a centinaia di migliaia di italiani con ISEE sotto i 9.360 euro (fino a 780 euro di contributo al mese per una persona sola, fino a 1.330 per le famiglie, somme caricate su tessere Postepay) sia un atto irresponsabile, non sostenibile dalle casse dello Stato: presto o tardi arriveranno Governi costretti a cancellare il sussidio, che indebita l’Italia per 7 miliardi all’anno, oppure ad aumentare le tasse.
L’operazione sta entrando comunque nel vivo, il suo effetto momentaneo sarà certamente di sollievo, di notevole sollievo, per alcune categorie di popolazione fragile, anche se non tutte le categorie: quelle che vivono completamente ai margini della società (i senza dimora per esempio) resteranno fuori dalla rete. Si calcola che in provincia di Torino abbiamo diritto al Reddito di Cittadinanza circa 96 mila famiglie.
Vari tasselli dell’operazione risultano ancora in via di definizione: si parte con la raccolta delle domande anche se il Governo non ha ancora approvato – situazione anomala. – i decreti attuativi per l’erogazione del Reddito. C’è incertezza anche sui funzionari – ancora in corso di reclutamento – che nelle prossime settimane dovrebbero mettersi al lavoro per vagliare le domande all’Inps. Chi sono? Chi li controllerà?
C’è incertezza anche su un altro esercito di funzionari avventizi – i cosiddetti «navigator» – che il Governo assumerà e distaccherà nei Centri per il Lavoro delle Regioni, per guidare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza nella ricerca di lavoro e formazione professionale. Com’è noto, le offerte di lavoro non potranno essere rifiutate dall’interessato (le prime due sì, la terza no), pena la perdita del Reddito. Ma quanti saranno i «navigator»? E come si inseriranno questi funzionari precari nella macchina ordinaria dei servizi regionali? Siamo agli sgoccioli e i numeri continuano a ballare… Il Presidente del Piemonte Chiamparino ha fatto sapere che le Regioni non accetteranno di essere considerate responsabili di malfunzionamenti nella macchina organizzativa. Il punto è che il Reddito di Cittadinanza, apprezzabile dal punto di vista dei beneficiari, sta entrando in vigore con rapidità precipitosa e disordinata. La regione della fretta è molto chiara: stanno arrivando le Elezioni…
Questi primi giorni dedicati alla raccolta delle domande stanno impegnando migliaia di uffici postali in tutt’Italia e migliaia di Caf (Centri Assistenza Fiscale), un centinaio nella sola provincia di Torino. L’operazione è imponente, le domande possono essere inoltrate anche attraverso il sito del ministero http://www.redditodicittadinanza.gov.it/. Come ci ha spiegato Roberto Santoro, presidente dei Caf Acli della provincia di Torino (Acli Torino Service Srl), sono stati rinforzati gli organici per affrontare un massiccio impatto di folla agli sportelli. Abbiamo intervistato Santoro alla vigilia del «primo giorno».
Quanta gente aspettate ai vostri sportelli?
Il servizio è una novità, non sappiamo prevedere. Già da diverso tempo le persone ci chiedono informazioni, sia presso i nostri circoli e i nostri punti informativi territoriali, sia presso le nostre sedi del Patronato Acli che già si occupano di altri strumenti di sostegno al reddito, come Naspi, assegno al nucleo familiare, ecc. In ogni caso siamo pronti a accogliere le domande in tutte le nostre 17 sedi di Torino e Provincia, vedremo come va… Consigliamo ai cittadini di presentarsi su appuntamento, prenotabile attraverso il nostro call center. Accettiamo però anche chi si mette in fila senza appuntamento, valuteremo strada facendo i flussi di pubblico.
Avete assunto personale aggiuntivo?
Lo facciamo già abitualmente, ogni anno, per affrontare la stagione delle denunce fiscali. Quest’anno abbiamo anticipato: prevediamo l’inserimento progressivo di 24 specialisti con contratto stagionale, in aggiunta a 17 dipendenti fissi.
Quale operazione svolgeranno?
Ritireranno la documentazione di chi fa richiesta, la caricheranno a terminale. Sono operazioni rapide, basteranno pochi minuti. Il Ministero, nel mese successivo, comunicherà al cittadino, attraverso una mail o un sms dell’Inps, l’accettazione o meno della domanda.
Voi sarete in grado di dare un primo giudizio sulla domanda?
Assolutamente no. Il nostro compito è solo quello di inviare le domande all’Inps, che risponderà nel mese successivo. Noi non esprimiamo nessun giudizio, nessuna valutazione, non bisogna chiedere a noi. Questo è ovviamente un aspetto delicato, perché ci sono persone che si aspetteranno di sapere subito…
Quale documentazione deve presentare il cittadino il Caf o negli Uffici Postali?
Basta che si presenti con un documento d’identità l’attestazione ISEE 2019 e l’eventuale permesso di soggiorno. È fondamentale che i cittadini pongano grande attenzione nel aver già fatto l’ISEE 2019.
Perchè?
L’attestazione ISEE è indispensabile per verificare se il cittadino ha i requisiti per fare la richiesta. Se il cittadino non ha mai provveduto a farsela rilasciare dall’Inps, la pratica per il Reddito di Cittadinanza non può purtroppo essere presentata. Il compito di rilasciare l’ISEE spetta all’Inps.
E poi?
I tempi in questo caso si allungano parecchio. Occorre fissare un nuovo appuntamento per avviare la pratica ISEE, che l’Inps rilascerà nei 10 giorni successivi. Solo allora sarà possibile immettere la domanda del Reddito di Cittadinanza.
Le domande presentate da cittadini di origine extracomunitaria dovranno essere accompagnate da documentazione ulteriore?
I cittadini di origine extracomunitaria devono essere residenti in Italia per almeno 10 anni di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo e devono essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo o del diritto di soggiorno permanente.
Quante pratiche prevedete di poter gestire nei Caf Acli gni giorno?
Difficile dire, verosimilmente un migliaio fra tutte le 17 sedi del nostro Caf. La velocità non è peraltro l’unico nostro metro di valutazione. Chi si rivolge ai nostri Centri di Assistenza Fiscale spesso viene alle Acli perché cerca non tanto un ragioniere, un commercialista, ma un riferimento per orientarsi nelle proprie scelte. Sappiamo che chi fa domanda per il Reddito di Cittadinanza accetta un impegno più generale per la sua vita: di accettare le offerte di formazione e lavoro che il Ministero cercherà di sottoporgli. Ecco, non è solo questione di presentare una Domanda. Caf Acli, attraverso le tante e multiforme presenze delle Acli (servizi, associazioni, circoli, imprese) è un soggetto che si inserisce nelle reti territoriali, e che, oltre a dare risposte concrete ai cittadini, come in questo caso sul Reddito di cittadinanza, li aiuta anche a orientarsi verso altri servizi o soggetti attivi a livello locale.