«Pregate per me, e preghiamo insieme per il nuovo vescovo. Sono sicuro che la prima volta che lo vedrete vi conquisterà». Così il vescovo di Asti Francesco Ravinale nell’annunciare ai tanti fedeli riuniti in Cattedrale, a mezzogiorno del 16 agosto, la nomina del suo successore, mons. Marco Prastaro, per lunghi anni missionario in Africa, parroco di S.Ignazio di Loyola a Torino, direttore dell’Ufficio missionario diocesano, vicario episcopale territoriale e moderatore della Curia arcivescovile. «Ringraziamo sentitamente Papa Francesco di questa nomina», ha detto mons. Cesare Nosiglia, «che sottolinea ancora una volta la stima che Egli ha del clero diocesano di Torino e della sua grande fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero».
«Il Cammino della Chiesa astigiana continua al di là delle facce e dei volti», ha detto in Cattedrale mons. Ravinale, e la notizia della nuova guida è stata accolta con un lungo applauso e con le campane a festa, «perché si tratta di un momento di gioia», ha ricordato il presule, arrivato ad Asti nel 2000. La congregazione dei vescovi ha nominato Ravinale amministratore apostolico della chiesa di Asti fino all’insediamento di mons. Prastaro, che farà ufficialmente il suo ingresso in diocesi domenica 21 ottobre. Nella lettera di saluto ai fedeli astigiani Prastaro ha sottolineato come «il Santo Padre ha scelto la mia umile persona per essere in mezzo a voi il pastore che guida all’incontro con il Signore, per essere il seminatore che con generosità semina la Parola del Signore. Nella consapevolezza della grandezza di questo compito non posso che ringraziare il Papa per la fiducia e la benevolenza che ha avuto verso di me». E ha aggiunto: «Arrivo fra voi nella consapevolezza che tutto ciò che ho da donarvi è la mia umile persona, nulla di più e nulla di meno».
«Sento verso la Chiesa di Torino tanta riconoscenza per tutto ciò che mi ha dato e per la stima e l’affetto che sempre mi ha riservato», ha concluso mons. Prastaro. «Per storia familiare ho cambiato spesso città. Ora arrivo ad Asti, questa bella terra del nostro Piemonte. Confesso di conoscere poco, ma so che imparerò velocemente e che nel mio cuore c’è tanto desiderio di conoscere, capire, accogliere e diventare parte di questo popolo semplice e laborioso. Non vedo l’ora di iniziare a camminare insieme a tutti voi per fare di Cristo il cuore del mondo».