È partita, martedì 22 ottobre, dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza la visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Torino. Prima tappa della giornata torinese che ha portato il Premier prima ad un incontro a Palazzo Civico con le categorie produttive e gli amministratori locali su «Torino area di crisi industriale complessa» e poi allo stabilimento Fca di Mirafiori. Conte ha confermato lo stanziamento di 50 milioni di euro per interventi sull’area di crisi complessa e, successivamente, di altri 100 milioni «che saranno attivabili», ha detto, «su progetti specifici da gestire in cofinanziamento», anche con l’impegno della Regione Piemonte e del Comune di Torino. Il Presidente ha poi assicurato i fondi per la linea 2 della metropolitana di Torino «per la quale», ha annunciato il Premier, «sarà inserita nella legge finanziaria una norma che consolida i contributi».
Sono gli allievi della Scuola Cottolengo ad aver accolto in festa e con entusiasmo il Presidente nel cortile della Piccola Casa sventolando le bandierine della Repubblica Italiana e fermandosi a dialogare con lui.
Hanno dato il benvenuto al Premier il padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice, la superiora generale delle suore madre Elda Pezzuto e il superiore dei fratelli Giuseppe Visconti.
Tra le istituzioni locali sono intervenuti il Prefetto di Torino Claudio Palomba, il sindaco Chiara Appendino e il vicesindaco e assessore al welfare Sonia Schellino.
Il Premier, accompagnato da don Arice, è entrato in chiesa dove ha sostato in preghiera davanti all’urna di san Giuseppe Benedetto Cottolengo. Si è poi fermato davanti alla lapide che commemora l’inizio dell’opera cottolenghina e il primo nucleo della Piccola Casa che il santo di Bra affittò nel 1832 per i poveri e gli ammalati rifiutati dalle altre strutture sanitarie della città.
Dopo pranzo Conte ha attraversato i cortili della Piccola Casa di Torino, 112 mila metri quadrati di bene in grado di offrire aiuto concreto alle persone più sole ed abbandonate che si trovavano in difficoltà economica e sanitaria.
Nel pomeriggio l’apice della visita con l’arrivo del Presidente nel padiglione Santi Innocenti, dove ha incontrato una folta rappresentanza delle «perle» della Piccola Casa: gli ospiti residenti e alcuni studenti della Scuola Cottolengo.
«Grazie Presidente», ha detto il padre generale nel suo saluto, «per aver voluto incontrare e conoscere la Piccola Casa facendo seguito ad un desiderio espresso tempo fa. In secondo luogo siamo fiduciosi in quanto vediamo da parte del Governo dei segni di attenzione verso le persone più fragili e verso il mondo della disabilità per cui auspichiamo che continui l’impegno dell’Esecutivo verso le fasce più deboli della popolazione. Questi ospiti che Lei ha davanti sono ‘dei capolavori’ della Divina Provvidenza. Certamente per proseguire l’opera non possiamo fare a meno del sostegno pubblico».
Padre Arice ha, infine, espresso preoccupazione «per una mentalità che si sta affermando nel nostro Paese: l’avvento di una cultura della morte non rispettosa della vita in ogni suo stadio, soprattutto quando diventa fragilissima. Crediamo, e qui lo testimoniamo ogni giorno, come ci debba essere un diritto alla vita, ragion d’essere della Piccola Casa, e non un diritto alla morte».
«Il santo Cottolengo», ha detto il Premier agli ospiti, «ha dato vita ad una realtà straordinaria caratterizzata dallo spirito di servizio. Anche la politica è servizio al bene comune attraverso il rispetto di tutte le persone. Compito della politica è dunque premurarsi per il bene di tutti i cittadini in particolare chi è più emarginato. Mi sento vicino a voi e vi ringrazio per la capacità che avete di sprigionare il bene».
Tre ospiti, Maria Luisa, Attilio e Anna Maria, hanno poi rivolto un saluto al Presidente a nome di tutti i residenti della Piccola Casa.
«Grazie al servizio del personale, dei religiosi e dei volontari», hanno affermato, «la nostra vita è serena e realizzata. Nonostante le fatiche per la malattia, la disabilità e l’età anziana ogni giorno ringraziamo Dio per il dono della vita».
Infine hanno preso la parola tre allievi della Scuola Cottolengo: «siamo contenti di frequentare ‘la scuola che non fa la differenza’, anche se purtroppo nella società c’è chi tenta ancora oggi di dividere gli esseri umani. Qui impariamo ad accogliere, integrare e accettare tutti mettendo in evidenza i punti di forza di ciascuno». Conte ha infine firmato il libro d’oro della Piccola Casa.
Il Premier a Palazzo Civico e allo stabilimento Fca di Mirafiori
«Torino ha bisogno di un grande progetto di rigenerazione basato su automotive e aerospazio. Se si riesce a fare sistema la sfida si può vincere e il Governo è pronto a fare la sua parte: Torino può diventare laboratorio della nuova mobilità in Italia e in Europa, rilanciando la sua vocazione. Perdere il tessuto produttivo attuale sarebbe un disastro irrimediabile».
Così ha affermato nel pomeriggio del 22 ottobre il Premier Conte al termine dell’incontro con le categorie produttive e gli amministratori locali a Palazzo Civico.
Poco dopo Fca ha annunciato allo stesso Premier, in visita allo stabilimento di Mirafiori, che realizzerà a Torino un centro di assemblaggio di batterie. Si tratta del «Battery Hub», il progetto che prenderà il via in un fabbricato dedicato di Mirafiori nei primi mesi del 2020 per accelerare l’elettrificazione dei veicoli. In una prima fase l’investimento previsto sarà di 50 milioni di euro. «Grazie alla realizzazione del nuovo centro», ha sottolineato Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee del gruppo, «Fca accelera la spinta verso l’elettrificazione aggiungendo un nuovo tassello all’’ecosistema’ che parte dalla filiera di fornitura per arrivare al cliente».