Cristiani in politica, la Rete Bianca torinese a convegno

Intervista – Sabato 16 febbraio al Collegio San Giuseppe di Torino si è tenuta una Tavola rotonda, organizzata dalla Rete Bianca, coordinata da Giampiero Leo, Mauro Carmagnola e Giorgio Merlo, su “Cristiani e popolari, ora l’unità”. Dopo il convegno abbiamo Leo

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Sabato 16 febbraio a Torino presso il Collegio San Giuseppe si è tenuta una Tavola rotonda, organizzata dalla Rete Bianca, coordinata da Giampiero Leo, Mauro Carmagnola e Giorgio Merlo, su “Cristiani e popolari, ora l’unità”. Dopo il convegno abbiamo intervistato Giampiero Leo.

  • Continua il percorso della Rete Bianca, un progetto di alto profilo che vuole ripensare la politica e riportarla sui binari di una dimensione valoriziale e progettuale. Dopo il convegno del San Giuseppe quali sono le prospettive.

Certamente il percorso della Rete Bianca continua con convinzione e determinazione. In questo senso direi che la nostra convinzione e i nostri propositi escono rafforzati dall’incontro di sabato 16 al San Giuseppe col cardinale Poletto, ed altri relatori di alto profilo. Infatti S.E. card. Poletto, dopo aver ricordato – citando la “Lumen Gentium” –  qual è la primaria vocazione dei laici: ”cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali…”, “ai laici particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le realtà temporali alle quali sono strettamente legati…”, si è soffermato sulla necessità della loro formazione e preparazione. Su tale argomento ha affermato che oggigiorno vi siano gravi carenze, nel mondo cattolico, sia “a riguardo della formazione generale di ogni cristiano che, particolarmente, per quanto riguarda la specifica formazione politica”. Da qui la consapevolezza che un lavoro di studio, formazione, approfondimento e confronto siano indispensabili e prioritari.

Nella nostra Diocesi, per esempio, le indicazioni che l’Arcivescovo S.E. Mons. Nosiglia ha dato alla Consulta delle Aggregazioni Laicali, vanno proprio in questa direzione: individuare i temi prioritari, affrontarli e sviscerarli non da un punto di vista ideologico, ma da quello dell’osservazione della realtà, proporre dei rimedi o delle soluzioni ai problemi individuati, farlo in una logica di confronto e dialogo fraterno, tendente alla massima unità possibile da parte di tutte le realtà cattoliche coinvolte. Ovviamente sempre nell’ottica del Bene Comune.

  • Insieme e oltre il progetto delle scuole di formazione politica, la Rete Bianca insiste nel fare rete, appunto, e sinergia con mondi molto diversi. Aggregare, sviluppare progetti civici e nazionali, ripartire dai territori e dalla formazione di una classe dirigente capace.

La risposta a questa bellissima domanda sta già nella formulazione della stessa! Infatti il nostro desiderio, il nostro obiettivo, è giungere alla massima sinergia con tutte quelle realtà che abbiano sensibilità comuni, o anche soltanto simili e/o conciliabili. Da Papa Francesco al Cardinale Bassetti, a molte Eminenze e Personalità della Chiesa  è emersa la preoccupazione per una eccessiva frammentazione del mondo cattolico, che si è poi logicamente tradotta in una scarsissima incidenza sul piano politico innanzitutto, e conseguentemente anche su quello culturale e valoriale. Al convegno del San Giuseppe, sempre il Cardinale Poletto ha affermato con forza “come in questi ultimi anni, lentamente i Cattolici disseminati in vari partiti, hanno finito col perdere la parola, fino a diventare quasi del tutto invisibili, pochi di numero e poco influenti…”.

Questo è derivato anche da una perdita di consapevolezza generale della comunità cristiana, riferendosi alla quale l’Arcivescovo Nosiglia ha dichiarato: “occorre aiutare le nostre Comunità a prendere coscienza dell’importanza che ha la politica esercita, sia verso i princìpi generali, che sulla vita quotidiana della nostra realtà familiare, sociale, ecclesiale ecc.”.

Dal combinato disposto delle autorevoli affermazioni sopra riportate, deriva che è auspicabile  e strategico tanto un lavoro di educazione della “base” (nel senso più nobile del termine) cattolica, sia la ricerca della massima convergenza – avendo a riferimento principale la Dottrina Sociale Cattolica nella sua interezza – di quanti operano in politica. Il Punto di arrivo e il livello di unità (Forum, Manifesto programmatico, Coordinamento, Movimento, Partito ecc.) saranno il discernimento dei laici e la storia a deciderlo.

  • Le prossime tornate elettorali sono alle porte, cosa intende promuovere la Rete Bianca?

Ferme restando le mie considerazioni rivolte alle due precedenti domande, e quindi il desiderio di collaborazione, dialogo, confronto, rapporto con tutte le realtà  che lo vorranno e che liberamente si sentiranno in sintonia sui valori enunciati, sulle future scadenze elettorali (elezioni regionali, europee, politiche ecc.) le scelte vanno fatte tenendo conto della realtà oggettiva attuale. Quello che penso io e molti miei amici (ma il dibattito è aperto, sia a livello nazionale che locale), è che ci sia bisogno di tempo e pazienza, dedicati ad un lavoro di educazione, formazione e stesura di programmi. La mia personale idea, quindi, per le prossime elezioni regionali ed europee, è che non vi siano assolutamente le condizioni per una presenza “autonoma”. Conseguentemente ritengo che sia opportuno procedere nell’elaborazione di punti e proposte programmatiche  e porle alle forze politiche già presenti. Considerando anche che vi sono amiche e amici in varie liste e schieramenti, sicuramente sensibili e attenti a quello che a noi sta a cuore e che la Chiesa Universale pone. In particolare vorrei sottolineare che in Piemonte, oltre ai partiti (a livello Europeo per me il riferimento è il P.P.E.), vi sono esperienze “Civiche”, tutte molto interessanti e che hanno già dato buona prova di se. E’ il caso, per esempio, della realtà del Movimento dei “Moderati”, che rappresenta una delle realtà civiche più antiche e solide d’Italia. In questa aggregazione sono presenti molte persone capaci, preparate e di sicure posizioni ideali, come il capo gruppo in Consiglio Comunale di Torino, Silvio Magliano, che in questi anni non ha mai mancato di far sentire il suo impegno e la sua voce in tutte le vicende che hanno toccato punti valoriali o realtà culturali o sociali che facevano riferimento al nostro mondo, alle categorie più deboli e indifese, a quanti promuovano concetti e pratiche di Bene Comune.

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