Negli anni Novanta erano oltre 1.300, oggi sono drasticamente scesi a 400. Sono i missionari «Fidei donum», preti diocesani che per anni o per decenni sono stati missionari in America Latina. Alcuni partecipano al Sinodo sull’Amazzonia.
ADRIANO CIOCCA VASINO (Brasile) – Nato 8 luglio 1949 a Borgosesia (provincia di Vercelli, diocesi di Novara), presbitero dal 1974. Nel 1979 parte missionario «Fidei donum» per il Brasile nella diocesi di Petrolina. Il 3 marzo 1999 è vescovo di Floresta e dal 21 marzo 2012 è prelato di São Félix. È stato il referente delle Comunità ecclesiali di base per la Conferenza episcopale brasiliana.
PEDRO JOSÉ CONTI (Brasile) – Nasce a Brescia il 10 ottobre1949, prete dal 1976, «Fidei donum» in Brasile dal 1983. Il 27 dicembre 1995 vescovo di Santissima Conceiçao do Araguaia, poi di Macapà (29 dicembre 2004): «Macapá conta una cinquantina di sacerdoti di varie congregazioni e 12 diocesani; numerose le congregazioni femminili. La maggior sfida è l’estensione del territorio e la difficoltà di organizzare la pastorale urbana e per le piccole comunità sparse in campagna (contadini) o lungo i fiumi (pescatori). Abbiamo un centro per gli incontri, un centro di spiritualità e una radio, una “Fazenda da esperança” per i tossicodipendenti».
VITAL CORBELLINI (Brasile) – Di origini italiane, nasce 1º dicembre 1959 a Garibaldi, nella diocesi di Caxias do Sul, Stato del Rio Grande do Sul, presbitero dal 1986, viceparroco, parroco, coordinatore pastorale della Regione di São Francisco de Paula, vicario generale di Caxias do Sul, vescovo di Marabá dal 10 ottobre 2012.
CORRADO DALMONEGO (Brasile) – Nasce l’8 dicembre 1975 nel Mantovano da padre italiano e madre francese. A Torino il 15 agosto 2004 entra tra i Missionari della Consolata, studia nel Seminario della Consolata a São Paolo. In Amazzonia lavora nella tribù degli Yanomami. «Protestiamo per le invasioni che arrecano gravi danni alle comunità e all’ecosistema. L’assistenza sanitaria funziona male. Il nostro è un grido in favore della vita. Coinvolgiamo giovani, anziani e comunità nello studio del territorio, della storia, dei miti che costituiscono le fondamenta della cultura. Queste attività permettono di costruire un nuovo dialogo fra giovani e anziani, fra culture e società diverse. Testimoniamo la buona notizia del Vangelo nella comunità Yanomami dove la società non indigena esercita un’attrazione molto forte. È importante che gli indigeni abbiano una visione chiara della loro identità e siano fieri della loro cultura. Ci impegniamo nella denuncia dell’ingiustizia e nell’annuncio umile e coraggioso del Vangelo».
GAETANO_GALBUSERA (Perù) – Nato a Casatenuovo (Milano) il 27 agosto 1940, salesiano a 17 anni, prete dal 1967 con molteplici esperienze in Italia e dal 1997 missionario in Perù. Il 18 luglio 2007 vescovo coadiutore del vicariato di Puccallpa, 52.168 chilometri quadrati, 500 mila abitanti, dei cui 390 mila cattolici. «Puccallpa è un città di recente formazione sul Rio delle Amazzoni con molti problemi: gioventù, basso livello dell’istruzione, povertà, carenze nei servizi, pochi ospedali e male organizzati. Chi ha soldi è curato, chi non ne ha no».
FLAVIO GIOVENALE (Brasile) – Salesiano torinese, da 50 anni missionario in Brasile e da 20 vescovo in Amazzonia. Nato il 5 giugno 1954 a Murello – provincia di Cuneo e diocesi di Torino – studia negli istituti salesiani di Peveragno (Cuneo) e di Beirut. A 17 anni riceve il Crocifisso nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torino e parte per il Brasile. Studia a São Paulo, prete dal 1981. L’8 ottobre 1997 vescovo di Abaetetuba; il 19 settembre 2012 vescovo a Santarém, lungo il Rio delle Amazzoni, oltre 170 mila chilometri quadrati (metà Italia) e 450 mila abitanti; il 19 settembre 2018 vescovo di Cruzeiro do Sul nello Stato di Acre: «L’Amazzonia è enormemente differente dall’Italia. Se dovessimo applicare le proporzioni amazzoniche (8 milioni di chilometri quadrati) all’Italia (300 mila chilometri quadrati) avremmo due diocesi e 60 preti in tutta la Penisola. La “conversione ecologica” deve partire da dati reali».
SERGIO ALFREDO GUALBERTI CALANDRINA (Bolivia) – Nato l’8 novembre 1945 a Clusone (Bergamo), sacerdote dal 1971, cappellano degli emigrati italiani a Neuchâtel in Svizzera, dal novembre 1979 «Fidei donum» a la Paz capitale della Bolivia: viceparroco, parroco, responsabile delle comunità di base, segretario della pastorale nazionale, segretario aggiunto della Conferenza episcopale. Il 6 maggio 1999 vescovo ausiliare di Santa Cruz de la Sierra, dal 2013 arcivescovo.
GIULIANO FRIGENI (Brasile) – Missionario del Pime in Brasile da 40 anni e vescovo da 20, nasce a Bergamo il 1° luglio 1947, prete dal 1975, vescovo di Parintins dal 20 gennaio 1999: diocesi fondata dal Pime nel 1955, è estesa come il Nord-Italia con 250 mila abitanti. «A Parintins arrivano molte famiglie da Manaus. Nella scuola creiamo un clima positivo: sport, arti, pittura e scultura con creta, legno, balsa, materiale della foresta, con “cipó, liane”, carta giornale, polistirolo, uncinetto e ricamo, teatro». Di estrazione ciellina, ha 14 preti e 14 missionari stranieri. Il territorio è tutto foresta e fiumi, riserve degli indios dove si combatte «la guerra delle terre»: «Sul Rio delle Amazzoni le chiatte cariche di legname arrivano a Belém dove il legname è caricato sulle navi. Ho fatto denunce alla polizia e alla protezione dell’ambiente, senza esito: quando arrivano, non trovano più niente, nessun trattore, nessuna macchina. È terribile. Non pensano a cosa lasceranno ai figli e ai nipoti. Ho visto vendere tronchi per 3 euro ciascuno: una pazzia. Deve cessare questo massacro dell’ambiente, delle persone, del sistema ecologico».
CELMO LAZZARI (Ecuador) – Nasce il 16 giugno 1956 in Brasile, emette i voti nel 1975 tra i Giuseppini del Murialdo, sacerdote dal 1982. Responsabile di comunità giuseppine in Brasile, consigliere generale della congregazione a Roma, vicario generale dei Giuseppini. Dal 21 novembre 2013 è vicario apostolico di San Miguel de Sucumbíos in territorio amazzonico con numerose comunità indigene isolate, una situazione difficile anche per la presenza dei missionari evangelici statunitensi, fondamentalisti e aggressivi. La decisione del governo ecuadoriano di tagliare i sussidi economici – in riconoscimento dei servizi sociali, sanitari ed educativi – causa gravi problemi finanziari alla diocesi.
ADELIO PASQUALOTTO (Ecuador) – Giuseppino del Murialdo, nasce a Novoledo di Villaverla (Vicenza) il 26 aprile 1950, prete dal 1978, missionario in Ecuador. L’11 giugno 2010 è vicario apostolico del Napo. Territorio amazzonico vasto e disperso, solcato da fiumi che scendono dai ghiacciai delle montagne vulcaniche di 6 mila metri. Per oltre 120 mila abitanti ci sono 9 sacerdoti e una quindicina di missionari Giuseppini, sparsi in vaste zone con 30-40 villaggi. Devono combattere anche contro la severità del clima: piogge torrenziali spesso spazzano via case, strade e collegamenti.
FILIPPO SANTORO (Italia) – Nasce il 12 luglio 1948 a Carbonara, quartiere di Bari, prete dal 1972. Allievo dell’Almo Collegio Capranica di Roma, si avvicina a Comunione e liberazione e don Giussani gli chiede di partire per il Brasile come «Fidei donum». Responsabile di Comunione e liberazione nell’America Latina, nel 1992 è membro della delegazione della Santa Sede alla «Conferenza mondiale sull’ambiente (ECO-92)» a Rio de Janeiro e nel 1992 partecipa alla IV Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano a Santo Domingo. Vescovo ausiliare di Rio de Janeiro dal 10 aprile 1996, dal 12 maggio 2004 vescovo di Petrópolis, partecipa alla V Conferenza generale dell’episcopato latino-americano ad Aparecida nel 2007 e a due Sinodi: «La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa» (2008), «La nuova evangelizzazione per la trasmissione delle fede cristiana» (2012), Amazzonia (2019). Il 21 novembre 2011 è nominato arcivescovo di Taranto, è presidente della Commissione per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. Interviene più volte sui problemi del lavoro (Italsider) e dell’ambiente: «Bisognerebbe ragionare secondo una visione di ecologia integrale».
CARLO VERZELLETTI (Brasile) – Nato a Trenzano (Brescia) l’8 settembre 1950, ordinato nel1976, «Fidei donum» in Brasile dal 1982. Vescovo ausiliare di Belém do Parà (15 maggio1996), poi della nuova diocesi di Castanhal (29 dicembre 2004):14.338 chilometri quadrati, 782.352 abitanti, 33 parrocchie. «Evangelizzazione e promozione umana devono andare di pari passo. Attiviamo piccole comunità, dove vivere il perdono, la visita agli ammalati, la solidarietà verso i sofferenti. Abbiamo due case per il recupero di dipendenti da droghe e alcol; la “Tavola della carità” offre ospitalità e cibo; il consultorio familiare aiuta le coppie e le famiglie; la “Scuola delle arti” consente ai giovani di toglierli dalla strada e sviluppare i talenti. Siamo molto attivi nella pastorale carceraria: l’80 per cento dei detenuti dello Stato del Pará (8 milioni di abitanti), sconta la pena nelle nostre carceri, un’infinità di celle strette, senza aria, puzzolenti, immonde, in ognuna 15-20 costretti ai turni per dormire».