Il giorno dei poveri a Torino

Domenica 18 novembre – L’invito di Papa Francesco a dedicare la Giornata alla relazione con i poveri vene declinato a livello diocesano in un pomeriggio di festa e ringraziamento per le opere che il Cottolengo, la Comunità di Sant’Egidio e la Caritas Diocesana realizzano quotidianamente sul territorio. GALLERY

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Una Giornata, ma soprattutto uno stile. Un momento di festa, ma non un episodio isolato. Una occasione, ma non l’unica, per valorizzare la fraternità. Questo lo spirito con cui la Caritas diocesana torinese, la Piccola Casa della Divina Provvidenza e la Comunità di Sant’Egidio hanno deciso di vivere il 18 novembre la Giornata dei Poveri che papa Francesco ha istituito lo scorso anno. Insieme tre realtà che quotidianamente, con carismi diversi, si occupano di chi fa più fatica – a testimoniare che i poveri non «appartengono» a qualcuno –  hanno pensato a come concretizzare la proposta del Papa. Ne è nato un programma (a fondo articolo) che fa memoria dell’opera di un Santo, il Cottolengo che 190 anni fa avviava alla Volta Rossa la prima accoglienza – che è, con la Messa presiduta da mons. Nosiglia,  affidamento nella preghiera di tutte le vite dei poveri, e che è convivialità con una cena fraterna negli spazi che sempre Sant’Egidio mette a diposizione degli ultimi.

«Tre momenti», sottolinea Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana «che faranno da ‘sfondo’ a quello che speriamo che tutte le comunità cerchino di vivere in questa domenica. L’invito del Papa è infatti anzitutto rivolto alle parrocchie e alle comunità che possono sperimentare e rilanciare  nella giornata il loro impegno e vicinanza ai poveri. Ciascuna il 18 può trovare il modo per accogliere, pregare, incontrare chi fatica. E già alcune parrocchie hanno pensato ad organizzare pranzi comunitari o a sollecitare attenzione a chi si trova in difficoltà e speriamo che tante colgano l’occasione».

«Come Piccola Casa della Divina Provvidenza», spiega il Padre Generale, don Carmine Arice, «anche se per noi ricorre un anniversario importante come il 190°, l’invito per la Giornata e lo stile con cui la vivremo è quello di chiederci non cosa il Cottolengo ha fatto, ma cosa farebbe oggi. Inoltre, pur riconoscendo che una Giornata è importante, dalla nostra esperienza l’auspicio è che domenica 18 sia soprattutto un momento per ricordare che non serve un’attenzione ‘annuale’ ai poveri, ma quotidiana, un’attenzione che coinvolge tutti ogni giorno».

I poveri protagonisti, i poveri al centro delle relazioni, «ma non come un problema», aggiunge padre Arice, «anche su questo bisogna che si rifletta. I poveri fanno emergere quelle domande di senso fondamentali per la nostra vita, sono una risorsa che ci richiama a valutare le nostre priorità, a scendere più in profondità in noi stessi».

La Giornata si conclude con una cena «ma» precisa Dovis, «non si tratta di un gesto assistenzialistico, di garantire un pasto, è un momento di amicizia, di condivisione. La Giornata dei poveri è un invito non a azioni assistenzialistiche ma a gesti fraterni». «Ed è la parola fraternità» spiega Daniela Sironi, responsabile della Sant’Egidio in Piemonte, «per noi il termine chiave di questa giornata e dell’impegno che quotidianamente viviamo. Siamo tutti insieme invitati alla mensa del Signore, siamo tutti parte di una comunità. Ed è significativo che quest’anno la Giornata sia organizzata a più voci, perché nessuno può fare da solo. I poveri hanno bisogno di una Chiesa che è comunità, che li fa sentire parte esprimendo la comunione. La Messa e la cena con 80 persone in difficoltà preparata negli spazi che utilizziamo in via Garibaldi  – che proprio  la domenica in particolare è la via della folla – speriamo sia un ulteriore messaggio: i poveri sono sempre in mezzo a noi, li si può sempre incontrare nel quotidiano, siamo sempre invitati posare il nostro sguardo su di loro per amarli».

Il programma 

Il programma della Seconda Giornata mondiale dei poveri domenica, domenica 18 novembre,  prevede l’apertura alle 14 in piazza Castello a Torino con l’animazione musicale della Band Pankalieri. Alle 15 nella chiesa  del Corpus Domini si terrà un Momento celebrativo dell’apertura della Volta Rossa, la prima casa, sita in via Palazzo di Città 19, dove il Cottolengo nel gennaio di 190 anni fa avviò l’opera di accoglienza.

Alle 15.30 con la Banda Musicale di Coassolo il trasferimento in Piazza Castello 165 nella sala della Regione per la visita alla  mostra «Con i miei occhi» realizzata da ospiti di tutte le case cottolenghine d’Italia.

Seguiranno sempre in piazza Castello momenti di animazione, musica e gioco per tutti sino alle 18 quando mons. Nosiglia celebrerà la Messa nella Chiesa dei Santi Martiri  cuore dell’Opera della Comunità di S. Egidio a Torino. A seguire una cena sempre ai Santi Martiri per 80 persone bisognose invitate come rappresentanti delle tante povertà del nostro territorio.

Si tratta di appuntamenti di festa e condivisione che faranno da sfondo e da richiamo alla città sulla realtà dei poveri. Ogni comunità è invitata a realizzare un proprio programma anche in collaborazione con la Caritas diocesana.

Materali e contatti su www.caritas.torino.it 

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