Emergenza boschi, a Sangano e Trana ancora fiamme

Valsangone – Tre giorni di fuoco, nei giorni a cavallo tra febbraio e marzo, tra Sangano e Trana, attorno a borgata Moranda, hanno tenuto con il fiato sospeso residenti e autorità pubbliche

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Tre giorni di fuoco, nei giorni a cavallo tra febbraio e marzo, tra il tra Sangano e Trana, attorno a borgata Moranda, hanno tenuto con il fiato sospeso residenti e autorità pubbliche. Quello che ha devastato i boschi sopra l’ex polveriera di Sangano è l’ultimo di una serie di 20 incendi boschivi divampati a partire dall’inizio dell’anno tra la Val Sangone e la Val Susa.

Ed è proprio a metà febbraio che la Val Sangone ha ricordato i trent’anni dall’incendio della Valle del Romarolo, nel territorio di Giaveno. La distruzione di 25 abitazioni di due borgate abitate, Fransa di Provonda e Gentina del Mollar dei Franchi, e di oltre 16 chilometri quadrati di bosco ne fecero, «L’incendio più grave della storia della valle», come riportava il giornale La Valsusa, che nel 1990 ne seguì la cronaca.

«Giovedì inizieranno le operazioni per stabilire quando e come è iniziato l’incendio tra Trana e Sangano e a quanto ammontano i danni» dichiarano i Carabinieri del Nucleo Forestale di Giaveno. In attesa dei rilevamenti, resta la disamina delle forze impiegate per estinguere le fiamme divampate a partire da borgata Moranda e la solidarietà delle 63 squadre di volontari Aib, Anticendi Boschivi, accorse da tutta la provincia di Torino per spegnere l’incendio.

«Una manifestazione di solidarietà che colpisce ogni volta che c’è un’emergenza. I Vigili del Fuoco sono fondamentali, ma senza i volontari le forze non sarebbero sufficienti» commenta il caposquadra dell’Aib di Trana, Cesare Crecelli. Le fiamme, alimentate dal vento e dal sottobosco secco, hanno continuato a bruciare dalla mattina del 28 febbraio fino al pomeriggio del 1 marzo. «Siamo arrivati sul posto subito dopo aver ricevuto la chiamata alle 13.45» racconta il caposquadra dell’Aib di Sangano, Mario Bernardi «e già stavano operando la squadra Aib di Trana con i Vigili del Fuoco, i primi a ricevere le chiamate d’emergenza». Sono state proprio le squadre di Trana e Sangano a coordinare i 200 volontari che si sono succeduti giorno e notte per tenere l’area sotto controllo.

«I volontari Aib di ogni territorio curano e conoscono i sentieri tagliafuoco, si esercitano per essere in grado di guidare anche in montagna in situazioni d’emergenza sia i Vigili del Fuoco sia i volontari delle altre squadre» continua Crecelli. Alle forze di terra si sono poi aggiunti due elicotteri antincendio della Regione e quattro dalla Protezione Civile, due Erickson e due Canadair, che sono stati coordinati dai Vigili del Fuoco.

«Abbiamo concluso la bonifica e il controllo del perimetro nel pomeriggio del 1 marzo, prima della pioggia» conclude Bernardi. L’incendio non ha danneggiato abitazioni, ma resta vivido nel ricordo dei residenti l’immagine della montagna in fumo e il fronte del fuoco incombente sulla strada provinciale che percorre l’imboccatura della bassa Val Sangone».

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