Emergenza Covid, le prime scuole ospitate in parrocchia

Torino – Gli studenti della Scuola media Calvino stanno facendo lezione nei locali della parrocchia Santissima Annunziata. Quelli del Convitto Umberto I siedono fra i banchi della chiesa di San Rocco. Sono i primi casi di collaborazione fra scuole e parrocchie che hanno offerto ospitalità nell’emergenza coronavirus

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Foto chiesa San Rocco Torino

Al suono della prima campanella lunedì 14 settembre un gruppo di allievi della Scuola media Calvino ha preso posto nei locali dell’Oratorio della parrocchia torinese Ss. Annunziata, via Sant’Ottavio. «Finché ne avranno necessità – spiega il parroco don Ezio Stermieri – potranno fare scuola qui, sfruttando le aule e il cortile per le attività che possono essere svolte all’aperto. Avevamo offerto gli spazi già nel mese di giugno, prima che l’Arcivescovo invitasse le parrocchie a questo gesto. Poi è arrivata l’esortazione di Nosiglia e ci ha ulteriormente incoraggiati: così da lunedì scorso il piano rialzato dell’oratorio è usato tutti i giorni dalla vicina scuola statale».

Com’è noto, non tutte le scuole hanno spazi in grado di garantire il distanziamento degli studenti nell’emergenza da coronavirus. Dove le aule sono troppo piccole, gli studenti vengono divisi in sottogruppi, oppure la scuola cerca spazi in sedi esterne. È il caso degli oratori e degli istituti religiosi. Sia a Torino che fuori Torino varie parrocchie si sono messe a disposizione dopo l’appello lanciato dall’Arcivescovo il 22 agosto. I Comuni hanno compiuto sopralluoghi per verificare l’adeguatezza degli spazi. E in caso di necessità scatta il comodato gratuito.

L’Annunziata di Torino è fra le prime comunità entrate nella fase operativa. «Altre – spiega don Marco Di Matteo, parroco a Chieri – sono pronte, ma per ora non vengono utilizzate». È il caso del Duomo di Chieri. O delle comunità di Santa Margherita a Torino, dei Santi Michele e Grato a Carmagnola, dei Santi Pietro e Paolo a Volpiano, a suo tempo interpellate. Ad Ala di Stura, in Val di Lanzo, la scuola elementare «sarà presto chiusa per ristrutturazione – spiega don Claudio Pavesio – e dividerà gli allievi fra il Comune e la parrocchia. In Comune non ci sarebbe spazio sufficiente per il distanziamento».

In forza di un protocollo firmato il 3 settembre dalla Diocesi di Torino, con il Comune e l’Ufficio Scolastico Regionale, ogni eventuale intervento di adattamento funzionale degli ambienti messi a disposizione dalle parrocchie e ogni onere economico (legato a utenze, eventuali danni, copertura assicurativa, sanificazioni, imposte) sono a carico dei competenti organismi scolastici.

Nel centro storico di Torino la chiesa di San Rocco è stata trasformata in aula scolastica. Come spiega il rettore don Fredo Olivero, il vicino Liceo Scientifico del Convitto Umberto I «non ha ancora ricevuto i banchi scolastici singoli, necessari al distanziamento. Così tutte le mattine ospitiamo in chiesa una classe di V superiore. Insegnanti e studenti siedono fra i banchi dalle 8 alle 14.30. Noi provvediamo all’apertura del portone, ma tutto il resto è preso in carico dalla scuola, a partire dalla pulizia e dalla sanificazione dell’ambiente».

Ben 5 aule scolastiche saranno allestite a partire dal mese di ottobre nella parrocchia torinese Nostra Signora della Salute, quartiere Borgo Vittoria. «Ospiteremo un centinaio di studenti del Centro di Istruzione degli Adulti Cpia1 di via Bardonecchia – spiega il parroco don Franco Pairona, giuseppino del Murialdo – perché la succursale di questo scuola non è in grado di garantire le misure di distanziamento sociale. Il Cpia1 è frequentato da studenti adulti per il conseguimento della licenza media: siamo contenti di poterci mettere a disposizione di quest’opera».

«Come Chiesa torinese – ha detto l’Arcivescovo lanciando l’appello di agosto – sentiamo forte il dovere di venire incontro agli studenti e alle loro famiglie, oltre che al sistema scolastico, in modo che le attività didattiche possano svolgersi regolarmente nel corso dell’anno 2020-2021, con il massimo rispetto delle norme di distanziamento fisico, di eventuale uso di mascherine e di ogni altro dispositivo, stabilite al riguardo sul piano sanitario, per garantire la salute e la sicurezza degli alunni, dei docenti e del personale scolastico».

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