Entra in vigore il Trattato contro le armi nucleari

22 gennaio 2021 – È entrato in vigore il Trattato che proibisce le armi nucleari. Dai devastanti fatti di Hiroshima e Nagasaki i Papi chiedono il disarmo nucleare, da ultimo Papa Francesco che nel novembre 2019 sul volo Tokyo-Roma afferma: “L’uso delle armi nucleari è immorale. Per questo deve andare nel Catechismo”

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Due date e un monito indelebile per l’umanità. Il 6 e il 9 agosto 1945 gli americani sganciano due ordigni atomici: Hiroshima e Nagasaki sono devastate. Da allora i Papi chiedono il disarmo nucleare. Francesco, nel novembre 2019, sul volo Tokyo-Roma: «L’uso delle armi nucleari è immorale. Per questo deve andare nel Catechismo. Non solo l’uso, anche il possesso perché un incidente o la pazzia di qualche governante può distruggere l’umanità». Rilancia il disarmo atomico il 20 gennaio 2021. Il 22 gennaio entra in vigore il Trattato che proibisce le armi nucleari.

Resterà solo il pianto dell’umanità (Pio XII) – «La bomba atomica è la più terribile arma che la mente umana abbia ideata» (8 febbraio 1948). «L’energia nucleare si trasmette all’atmosfera e, in millesimi di secondo, eleva di centinaia di gradi la temperatura; lo spostamento violento si propaga con la velocità del suono. Sulla terra, in molti chilometri quadrati, si volatizzano i materiali, distrutti per irraggiamento. Un’enorme quantità di materiali radioattivi completano la rovina. Città annientate; nera coltre di morte su innumerevoli vittime dalle membra bruciate e disperse. La nube radioattiva impedisce ogni soccorso e sopprime le superstiti vite. Non ci sarà grido di vittoria, solo l’inconsolabile pianto della umanità» (24 dicembre 1955).

Cuba, il mondo sull’orlo del baratro (Giovanni XXIII) – Il 25 ottobre 1962, pochi giorni dopo l’apertura del Vaticano II, per la crisi dei missili sovietici a Cuba, il mondo è sull’orlo della terza guerra mondiale; Mosca e Washington a un passo dall’usare l’atomica: «Nubi minacciose oscurano l’orizzonte internazionale e seminano la paura in milioni di famiglie. La Chiesa ha nel cuore la pace e la fraternità e lavora affinché si realizzino. Ricordiamo i gravi doveri di coloro che hanno la responsabilità del potere. Con la mano sulla coscienza ascoltino il grido angoscioso che, da tutti i punti della terra, dai bambini innocenti agli anziani, dalle persone alle comunità, sale verso il cielo: pace! pace! Supplichiamo i governanti a non restare sordi al grido dell’umanità. Facciano tutto ciò che è in loro potere per salvare la pace. Eviteranno al mondo gli orrori di una guerra, di cui non si prevedono le terribili conseguenze». L’enciclica «Pacem in terris» (11 aprile 1963): «Gli esseri umani vivono sotto l’incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi a ogni istante con una travolgenza inimmaginabile. Gli esperimenti nucleari possono avere conseguenze fatali per la Terra. Giustizia, saggezza e umanità domandano di arrestare la corsa agli armamenti, ridurre gli armamenti, mettere al bando le armi nucleari».

Nucleare la minaccia più paurosa (Paolo VI) – «Non si può amare con le armi offensive in pugno: quelle terribili che la scienza moderna vi ha date, ancor prima che produrre vittime e rovine, generano cattivi sogni, alimentano sentimenti cattivi, creano incubi, diffidenze e propositi tristi, esigono enormi spese, arrestano progetti di solidarietà e di lavoro, falsano la psicologia dei popoli. Jamais la guerre, Jamais la guerre, Mai più la guerra» (all’Onu, 4 ottobre 1965). «È urgente arrestare la corsa agli armamenti nucleari» (ai cardinali, 24 giugno 1968). Il Trattato di non proliferazione nucleare (1° luglio 1968), con numerose limitazioni, è il primo passo verso il disarmo. «L’armamento nucleare è la minaccia più paurosa che grava sull’umanità. Occorre l’eliminazione totale dell’arsenale atomico» (all’Onu 1978).

Il mondo può essere stravolto per sempre in un istante (Giovanni Paolo II) –  All’Organizzazione Onu Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) dice: «Ragioni geopolitiche, problemi economici mondiali, incomprensioni, orgogli nazionali feriti, materialismo e decadenza dei valori morali hanno condotto il mondo all’instabilità» (1980). All’Università Onu a Hiroshima incontra gli scienziati: «Hiroshima e Nagasaki: pochi avvenimenti nella storia hanno avuto conseguenze sulla coscienza dell’uomo. La mente umana fece una scoperta terribile: ci rendemmo conto che l’energia nucleare era disponibile come arma di devastazione. Il futuro sul Pianeta, esposto al rischio dell’annientamento nucleare, dipende da un solo fattore: l’umanità deve attuare un rivolgimento morale. Ci deve essere una mobilitazione degli uomini e donne di buona volontà. L’umanità deve fare un passo verso la civiltà e la saggezza» (25 febbraio 1981).

La pace riposa sulla fiducia (Benedetto XVI) – «Funesta e fallace prospettiva dei governi che misurano la forza e la sicurezza sulle armi atomiche. Il mondo deve perseguire il disarmo perché le armi nucleari condizionano il futuro. La pace riposa sulla fiducia e sul rispetto degli obblighi assunti. Incoraggio il disarmo e la creazione di zone libere dalle armi nucleari; esorto a superare i condizionamenti della storia e a tessere la trama della pace» (5 maggio 2010).

Immorale l’uso e il possesso di armi atomiche (Francesco) – Al Memoriale della pace di Hiroshima: «L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è più che mai un crimine contro l’uomo e la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come è immorale il possesso delle armi atomiche. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta. Come possiamo parlare di pace mentre costruiamo nuove e formidabili armi di guerra? mentre giustifichiamo azioni illegittime con discorsi di discriminazione e di odio?» (24 novembre 2019). Fa riprodurre una foto del 1945 che ritrae un bambino che trasporta sulle spalle il cadavere del fratellino ucciso dalla bomba di Nagasaki.

La Santa Sede e i Trattati sulle armi nucleari – Ratifica i trattati di non proliferazione degli esperimenti nucleari, per la proibizione delle armi nucleari. L’abolizione è l’obiettivo della «Pacem in terris» di Giovanni XXIII (11 aprile 1963) e della conciliare «Gaudium et spes» (7 dicembre 1965): «Ogni azione bellica che mira alla distruzione di intere città o di vaste regioni è un delitto contro Dio e contro l’umanità: va condannato con fermezza e senza esitazione». Principi indefettibili, come la sacralità della vita umana dal concepimento alla morte naturale. La posizione dei vescovi americani sugli arsenali nucleari a scopo di deterrenza, è inaccettabile. La deterrenza è usata come copertura all’incapacità degli Stati di intraprendere il disarmo. I cattolici nei Paesi in possesso di armi nucleari dovrebbero battersi per la loro abolizione e per la condanna del possesso e dell’uso delle atomiche.

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