Giovedì 27 settembre, 21 anni dopo il tragico incendio del 1997, riapre al pubblico la Cappella della Sindone, nuovamente accessibile nel percorso di visita dei Musei Reali. È terminato il lungo e complicato restauro che ha riportato alla luce la mirabile architettura barocca di Guarino Guarini.
La cerimonia di apertura si tiene giovedì 27 settembre alle 9.30 nel Foyer del Teatro Regio di Torino (piazza Castello 215); segue il taglio del nastro alle 11.30 a Palazzo Reale di Torino (ingresso da piazzetta Reale). Intervengono il Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino Chiara Appendino, l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia e la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella.
Il pubblico può ammirare la Cappella della Sindone da venerdì 28 a domenica 30 settembre al prezzo speciale di 3 euro. Da martedì 2 ottobre l’accesso è compreso nel biglietto dei Musei Reali.
Venerdì 28 settembre alle 19 in Cattedrale l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia presiede la Messa solenne, «occasione», sottolinea il parroco del Duomo don Carlo Franco, «per rendere grazie per l’ultimazione dei lavori di restauro e per la rinnovata fruibilità di un luogo particolarmente significativo per il legame con la Sindone». Sabato 29 settembre alle 21 sempre in Cattedrale, per celebrare la riapertura della Cappella guariniana, si tiene uno spettacolo musicale in cui presteranno la loro opera artistica un’orchestra, quattro cori, solisti e strumentisti per un totale di oltre 140 elementi. «Un grande evento», evidenzia don Franco, «per sottolineare la bellezza di quel Mistero pasquale che è all’origine della venerazione della Sindone e della costruzione ardita e stupefacente del luogo della sua custodia ideato da Guarino Guarini».
Venerdì 28 e sabato 29 settembre un convegno internazionale nell’auditorium Vivaldi della Biblioteca nazionale di Torino farà invece il punto sulla storia del monumento, sui suoi significati simbolici e devozionali e sulla lunga impresa del restauro che ne ha permesso la sopravvivenza.
Giovedì 27 settembre alle 14.30 al Museo della Sindone (via San Domenico 28) viene inaugurata l’esposizione straordinaria delle lastre originali della prima produzione fotografica della Sindone a 120 anni dalla prima fotografia scattata da Secondo Pia (15-28 maggio 1898). La mostra rimarrà aperta fino a domenica 30 settembre, visitabile nell’ambito del percorso museale. Sempre il 27 settembre alle 16 al Museo Diocesano (piazza San Giovanni 4) apre l’esposizione straordinaria degli oggetti legati alla Sindone.
Una mostra a Palazzo Madama
In occasione della riapertura della restaurata Cappella della Sindone Palazzo Madama, diretto da Guido Curto, propone dal 28 settembre 2018 al 21 gennaio 2019 la mostra “La Sindone e la sua immagine”, curata da Clelia Arnaldi di Balme, conservatore del museo, con la consulenza scientifica di Gian Maria Zaccone, direttore del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino. L’allestimento, ideato dall’architetto Loredana Iacopino, è ambientato nella Corte Medievale di Palazzo Madama, suggestivo ambiente fatto edificare da Cristina di Francia nel 1636, dove sulla parete di fondo è ben visibile un affresco raffigurante l’Ostensione della Sindone organizzata nel 1642 per celebrare la fine delle ostilità tra la stessa Madama Reale, reggente per il figlio Carlo Emanuele II, e i suoi cognati, il Principe Tommaso e il Cardinale Maurizio. Il percorso espositivo ripercorre la storia della Sindone e le diverse funzioni delle immagini che l’hanno riprodotta nel corso di cinque secoli, da quando il Sacro Lino fu trasferito da Chambéry a Torino nel 1578, per volere di Emanuele Filiberto di Savoia, fino ad oggi.
Organizzata in collaborazione col Polo Museale del Piemonte, diretto da Ilaria Ivaldi, la rassegna presenta al pubblico un’ottantina di pezzi provenienti in particolare dal Castello di Racconigi e dalla Fondazione Umberto II e Maria José di Savoia, che ha sede a Ginevra, e inoltre dal Museo della Sindone di Torino e dalle stesse collezioni di Palazzo Madama. Le opere avute in prestito da Racconigi e da Ginevra fanno parte della celebre collezione raccolta dal Re Umberto II. Molti di questi quadri erano già stati esposti nel 1931 a Palazzo Madama in occasione del matrimonio di Umberto di Savoia con la principessa Maria del Belgio.
Sono raffigurazioni della Sindone realizzate dal momento del suo arrivo in Piemonte nel XVI secolo fino al principio del 1900 con svariate finalità: immagini celebrative dinastiche in ricordo di Ostensioni avvenute in particolari festività ed eventi politici, oppure legate a avvenimenti storici; lavori di alto livello esecutivo accanto ad altri più popolari dagli evidenti scopi devozionali. Opere prodotte con tecniche diverse – incisioni, disegni e dipinti su carta, su seta o su pergamena, ricami e insegne processionali – dove la Sindone è presentata secondo rigidi modelli iconografici che lasciano, però, spazio alla fantasia dell’artista per l’ambientazione e la decorazione. All’interno delle scene dipinte si alternano svariati personaggi storici, sia ecclesiastici sia della famiglia reale, le forme dei baldacchini, le immagini di carattere devozionale in cui il lenzuolo è sorretto dalla Madonna e dai Santi, le architetture effimere predisposte per la sua presentazione ai pellegrini in Piazza Castello, i simboli della Passione, le ghirlande fiorite e gli oggetti destinati alla devozione privata e al mercato dei souvenir. In apertura troviamo il grande dipinto a olio su tela di Pieter Bolckmann del 1686, raffigurante Piazza Castello affollata in occasione dell’Ostensione del 1684 per il matrimonio di Vittorio Amedeo II con Anna d’Orléans. Dal Museo della Sindone provengono oggetti significativi come la cassetta che servì a trasportare la reliquia a Torino nel 1578 e la macchina fotografica da campo utilizzata da Secondo Pia, il primo a documentare fotograficamente la Sindone nel 1898.