Giovani e periferie, circolo vizioso che moltiplica l’emarginazione

Ricerca – L’economista Mauro Zangola ha elaborato per la Diocesi di Torino uno studio su come Torino proceda a due velocità: ne quartieri periferici dispersione scolastica e abbandono sono emergenze sociali. SCARICA LA RICERCA INTEGRALE  

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Foto Masone - La Voce e il Tempo

Dopo il recente volume «Smarrita occupazione» (Edizioni Seb27, 2019, prefazione di mons.Cesare Nosiglia) Mauro Zangola, già direttore del Ufficio studi dell’Unione industriale di Torino ed editorialista de «La Voce e il Tempo», ha pubblicato uno studio per la nostra Diocesi Torino su «Il il disagio giovanile nelle periferie di Torino» dove l’emergenza sociale è caratterizzata delle sofferenza dei giovani con picchi di dispersione scolastica, inoccupazione o disoccupazione rispetto al resto della città.  Così l’economista smaschera «le due città». Due Torino che marciano su binari paralleli che rischiano di non incontrarsi se non si invertono le politiche scolastiche, educative, giovanili e del lavoro. Di seguito pubblichiamo alcuni stralci della ricerca scaricabile a questo LINK

Gli effetti deleteri della crisi economica e delle grandi trasformazioni intervenute nella Città Metropolitana e nel tessuto economico cittadino si sono fatti sentire con particolare intensità in alcune Aree periferiche situate a Nord e nell’estremità sud del capoluogo  coincidenti con 7 dei 23 ex Quartieri in cui era stato suddiviso il territorio cittadino: Falchera, Aurora, Barriera di Milano, Regio Parco, Mirafiori Sud, Vallette e Borgo Vittoria.(…)

Per combattere la disoccupazione giovanile le Istituzioni a tutti i livelli, e non solo, hanno stanziato risorse, messo a punto programmi, strumenti, progetti per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Le iniziative avviate rientrano nelle cosiddette «politiche attive del lavoro» o si traducono in provvedimenti legislativi diretti ad incentivare le imprese ad assumere.

Spetta alla Regione Piemonte il compito più impegnativo di attuare le «politiche attive». Un ruolo importante lo svolgono anche la Città di Torino, la Chiesa ed altri soggetti attraverso, prevalentemente, Sportelli, Centri ed altre strutture distribuite sul territorio cittadino volte a captare le domande dei giovani più bisognosi di aiuto nella ricerca di un lavoro. Una mappa elaborata nell’ambito del Progetto «Su la Testa» promosso dalla Città di Torino per inserire i Neet in percorsi formativi e di ingresso nel mondo del lavoro, ci aiuta a identificare le presenze sul territorio cittadino delle Istituzioni con l’offerta di servizi e opportunità offerte ai giovani per contrastare il loro stato di disagio dovuto alla mancanza di lavoro.

La presenza della Regione Piemonte – La Regione Piemonte è presente sul territorio cittadino con una fitta rete di 24 Sportelli regionali orientamento collocati presso i Centri di Formazione accreditati che offrono un servizio gratuito di informazione, consulenza e accompagnamento ai ragazzi tra i 12 e i 22 anni che intendono iscriversi  alle scuole superiori, a corsi di formazione, all’Università e ad altre corsi post diploma, valorizzare le proprio attitudini, orientarsi rispetto alle professioni e alle opportunità formativi e di lavoro. 8 Sportelli sono localizzati nei 7 Quartieri più a rischio. In uno di questi è localizzato anche il Centro per l’Impiego di Torino Nord.

La presenza della Città di Torino – In aggiunta ai collaudati servizi offerti da Informa Giovani negli uffici di via Garibaldi 25, l’Amministrazione cittadina offre ai giovani residenti sul suo territorio ulteriori opportunità attraverso il Centro lavoro Torino, i Centri di Protagonismo Giovanile e la rete delle Case di quartiere.

Il Centro lavoro Torino, ubicato in via Carlo del Prete 79 nel Quartiere Mirafiori Nord, è un servizio di informazione, consulenza, orientamento e sostegno nella ricerca del lavoro rivolto alle persone in cerca di occupazione e alle imprese torinesi.

I Centri di Protagonismo Giovanile sono spazi di creatività e socializzazione nati con l’obiettivo di far incontrare giovani per conoscersi, scambiare esperienze e idee e sperimentare liberamente le proprie passioni creative e artistiche con il supporto e la consulenza di giovani competenti. Sono 12. Tre, l’Alkadia, il Cecchi Point e l’El Bario sono ubicati nei Quartieri dove il disagio giovanile è più intenso.

Le Case di Quartiere sono spazi pubblici dati in gestione a Cooperative, Fondazioni e Associazioni di primo e secondo livello dove si concentrano funzioni collettive, servizi pubblici, occasioni di incontro e socialità. Le Case presenti sul territorio cittadino sono otto, ubicate in altrettante Circoscrizioni. Quattro, Bagni Pubblici, Le Vallette, Casa nel Parco e Hub Cecchi Point sono collocate nelle zone più a rischio. In tre Case situate in San Salvario, Nizza Millefonti e Mirafiori Nord, fuori dai Quartieri dove è più alto il disagio giovanile, sono operativi Sportelli che offrono supporti per la ricerca attiva di lavoro.

I giovani residenti nelle Circoscrizioni 1 e 2 possono avvalersi dei servizi al lavoro frutto del decentramento operato dalla Città.

La presenza della Chiesa – La Comunità cristiana (parrocchie, Unità pastorali, Diocesi, ecc..) incontra quotidianamente le persone che vivono in uno stato di disagio dovuto all’aumento della povertà e al peggioramento delle condizioni di vita che alimentano le diseguaglianze e l’esclusione sociale. Secondo l’Istat nella Città Metropolitana di Torino gli individui che vivono in una situazione di povertà sono 166 mila e in continua crescita. Una quota consistente è costituita da giovani tra i 18 e i 34 anni e da minori.

Per catturare le persone che vivono in stato di bisogno, la Comunità cristiana si avvale:

 di una rete di Sportelli Lavoro ubicati presso le parrocchie cittadine. Sono 11 ed offrono prevalentemente servizi di informazione.

 di una rete formata da 44 Centri di Ascolto gestiti dalle Caritas parrocchiali che offrono accoglienza, ascolto e orientamento alle persone in stato di disagio sociale senza distinzione di razza, sesso e religione.

La presenza dei soggetti del Terzo Settore – Nell’ambito cittadino un ruolo importante a fianco dei giovani lo svolgono altri soggetti che operano all’interno del Terzo Settore. Una quota importante assiste i giovani nella ricerca di lavoro. Alcuni hanno collaborato all’attuazione del progetto «Su la Testa» promosso dalla Città di Torino per inserire i Neet in percorsi formativi e di ingresso nel mondo del lavoro. È il caso delle Cooperative Orso, Educare, Educazione Progetto e Stranaidea.

L’insieme dei Centri, Sportelli e altri soggetti che abbiamo censito sono riportati nella Mappa in pagina.

Le analisi svolte nello studio hanno consentito di acquisire elementi in parte nuovi che confermano la gravità del problema della disoccupazione giovanile nella Città. In particolare il disagio giovanile, dovuto principalmente alla mancanza di lavoro, si fa sentire con maggior intensità in 7 Quartieri situati nelle Aree periferiche della Città (Falchera, Aurora, Barriera di Milano, Regio Parco, Mirafiori Sud, Vallette e Borgo Vittoria) dove si concentrano 310 mila residenti e 67 mila giovani con meno di 24 anni; il 30% dei 15-29enni, il 40% dei giovani stranieri della stessa età e il 40% dei giovani fuori dal mercato del lavoro.

Le analisi svolte hanno fatto emergere anche una fitta rete di soggetti che intercettano le domande e i bisogni dei giovani e offrono loro opportunità e servizi nell’intento di alleviare il loro disagio. Un disagio che deriva in larga parte dalla mancanza di lavoro e al quale i tanti soggetti presenti sul territorio cittadino cercano di dare risposte con l’offerta di servizi al lavoro molto simili, erogati con diversi gradi di preparazione e professionalità.

Dalla ricognizione fatta emerge che in Città sono un centinaio i Centri e gli Sportelli che intercettano i bisogni delle persone in difficoltà: poco meno della metà sono «specializzati» nell’offerta di servizi per l’accompagnamento al lavoro. Sono dati che testimoniano un forte impegno della Comunità cittadina nei confronti dei giovani ma fanno emergere anche l’esigenza di ricercare un maggior coordinamento per rendere più efficaci e meno dispersivi gli interventi.

Nel campo dei servizi per il lavoro, la strada per arrivare ad un maggior coordinamento passa attraverso la messa a punto e la condivisione di una Mappa dei Servizi offerti, in grado di far emergere le complementarietà e i fabbisogni formativi degli operatori. Un Comitato Permanente composto dai rappresentanti dei Centri e degli Sportelli dovrebbe essere la sede nella quale si elabora e si tiene costantemente aggiornata la Mappa dei Servizi.

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