Giovanni Maria e Luigi Boccardo, due fratelli e due vite intrecciate nel sacerdozio, nelle opere di bene, nella formazione del clero, nella fondazione di due istituti religiosi, nella santità: sono beatificati a distanza di vent’anni l’uno dall’altro.
GIOVANNI MARIA BOCCARDO, UNA VITA DEDICATA AI POVERI – Esemplarità sacerdotale, intensa attività pastorale, dedizione totale agli ultimi: sono le virtù di Giovanni Maria, parroco di Pancalieri per 31 anni. Nasce, primo dei dieci figli di Gaspare e Giuseppina Malerba, a Testona di Moncalieri (Torino) il 20 novembre 1848. Luigi è il settimo e nasce a Moncalieri il 9 agosto 1861, anno dell’unità d’Italia: a «Luigino», fisico gracile, Giovanni, tredicenne, fa da padrino al Battesimo e da prete farà da esempio e da guida. Colpito dal tifo, Luigi rischia di morire ma guarisce miracolosamente e attribuisce la salvezza alla Madonna. Crescono in una tranquilla e religiosa famiglia contadina che li iscrive al «Real Collegio» dei Barnabiti a Moncalieri. Terminato il ginnasio, a 16 anni il primogenito chiede di entrare in Seminario perché vuole diventare sacerdote. Il papà gli risponde: «Sì, certo, se sarai un prete vero, non di veste nera soltanto, ma di opere». Dal1864 in Seminario, tende chiaramente alla santità. Anche Luigi matura la vocazione: poiché la famiglia è povera, Giovanni convince i genitori che pagherà lui la retta del fratello, che nell’ottobre 1875 entra nel Seminario di Giaveno. Anche la sorella Giacinta sceglie la vita religiosa e nel 1874 entra tra le Suore di Sant’Anna.
GUIDA SICURA E PADRE BUONO DEI CHIERICI – Mentre la diocesi è vacante (mons. Alessandro Ottaviano Ricardi di Netro muore il 16 ottobre 1870, il successore Lorenzo Gastaldi è nominato il 27 ottobre 1871 e fa l’ingresso il 26 novembre) Giovanni – che per devozione assume Maria come secondo nome – è ordinato sacerdote il 3 giugno 1871 nella chiesa dell’Arcivescovado, la stessa di «preti santi» come Pio Brunone Lanteri, Luigi Balbiano, Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, Federico Albert. Avverte un desiderio di perfezione attraverso la vita religiosa ma mons. Gastaldi gli risponde che il suo Ordine religioso è il Seminario dove è nominato assistente e poi direttore spirituale dei Seminari di Chieri e di Torino. Ai chierici offre il meglio del suo cuore e della sua santità, prete esemplare che accende il cuore dei giovani, come fa con Luigi che nell’autunno 1877 passa nel Seminario di Chieri per la filosofia e nel Seminario Teologico di via XX Settembre a Torino trova come padre spirituale il canonico Giuseppe Allamano, futuro beato. Giovanni il 1° febbraio 1877 si laurea in Teologia.
DON LUIGI IN PRIMA LINEA CONTRO IL COLERA – Nel 1882 mons. Gastaldi nomina Boccardo senior parroco di Pancalieri. La parrocchia è la sua «terra di missione». Il 24 settembre 1882, giorno dell’ingresso, vedendo da lontano il campanile, si offre a Dio per il bene dei parrocchiani. È il «padre buono» di tutti, specie dei ammalati e dei poveri. Il fratello minore, ordinato il 7 giugno 1884 dal cardinale Gaetano Alimonda, è destinato viceparroco a Pancalieri colpita quell’anno da una terribile pestilenza di colera: oltre 50 vittime. I due fratelli sono in prima linea nell’assistere malati e moribondi. Passata la pestilenza, si dividono. Mentre don Luigi il 12 aprile 1886 è chiamato da don Allamano, rettore del santuario e del convitto della Consolata, a Torino come vicerettore e padre spirituale del Convitto – e i due lavoreranno in sintonia per 30 anni – don Giovanni resta a Pancalieri che, dopo il contagio, appare un deserto: anziani soli, bambini orfani, poveri senza casa né risorse. Inizia in un vecchio edificio l’Ospizio di carità per i poveri, gli anziani, gli orfani. Per la loro assistenza fonda le Povere Figlie di San Gaetano. La Congregazione in pochi anni si diffonde con altre 35 case che si ispirano a San Gaetano da Thiene e al suo stile. Pastore fedele, serve la parrocchia fino alla morte, il 30 dicembre 1913.
CONVITTO DELLA CONSOLATA, BEATI IL RETTORE E IL SUO VICE –
Il 12 aprile 1886 Giuseppe Allamano chiama don Luigi come vicerettore e padre spirituale del Convitto della Consolata, scuola di teologia e di morale e fucina di santità a cominciare da Giuseppe Cafasso. Nel 1880 a 29 anni il nipote Allamano è nominato dall’arcivescovo Gastaldi rettore del santuario e del convitto. I due lavorano in sintonia per 30 anni. Boccardo – umile, paziente, sollecito – è il braccio destro del rettore, lo aiuta negli impegni più gravosi: restauri del santuario, iniziative spirituali e pastorali, stampa del bollettino, fondazione dei Missionari e delle Missionarie della Consolata. Don Luigi si dedica alla formazione dei sacerdoti, è docente di liturgia e pastorale, insegna religione, tiene conferenze, trascorre ore in preghiera e nel confessionale: il suo, il numero 2, è noto ai torinesi.
DON LUIGI FONDA LE FIGLIE DI GESÙ RE – Don Giovanni, morendo, indica il fratello come successore alla guida delle sue fondazioni: il 9 gennaio 1914 il cardinale arcivescovo Agostino Richelmy nomina don Luigi superiore delle Povere Figlie: visita e organizza le comunità; apre altre case; amministra l’istituzione con centinaia di suore, decine di comunità, migliaia di assistiti tra vecchi, malati, bambini e sacerdoti anziani; organizza il probandato e il noviziato. Il 3 dicembre 1919 l’arcivescovo lo nomina direttore dell’Istituto per cieche di Lungodora Napoli 54, fondato nel 1894 da Orsolina Turchi e gravato da debiti. Egli sposta la casa generalizia delle Povere Figlie da Pancalieri a Torino accanto all’Istituto delle cieche dove inizia la costruzione del santuario di Gesù Re che l’arcivescovo Maurilio Fossati consacrerà il 24 ottobre 1931. Alcune ragazze avvertono la vocazione: don Luigi le indirizza a monasteri e congregazioni ma, a causa della cecità, sono rifiutate. Così il 18 gennaio 1932 fonda le Figlie di Gesù Re non vedenti, ramo contemplativo delle Povere Figlie, con il compito di pregare per la Chiesa, il Papa, i preti.
DUE FRATELLI BEATI, NEL 1998 E NEL 2007 – Mai stato un campione di salute, è sempre più malandato, curvo in avanti e gobbo a sinistra, soffre di gotta, pesa 60 chili. Autore prolifico, don Luigi scrive 1.027 lettere, raccolte in 7 volumi, a sacerdoti, religiosi, laici. Esprimono la sua spiritualità e ascesi, la fiducia in Dio di un prete umile, discreto, attivissimo e arguto: «Tre cose non avrei mai creduto di fare: scrivere libri, fondare suore e costruire chiese. Le ho fatte tutte e tre». Scrive su riviste religiose e opere ascetiche: «Il figlio spirituale», «Il padre spirituale» e «Le celesti vocazioni» compongono la sua opera maggiore «Confessione e direzione». Poi «L’ora di adorazione per le solennità pasquali», «L’ora di adorazione pregata per il clero», «Lezioni di Teologia ascetica e mistica». Il 26 aprile 1936 celebra l’ultima Messa, poi si mette a letto e spira il 9 giugno 1936. La fama di santità di don Giovanni cresce. Nel 1929 esce la biografia scritta da mons. Attilio Vaudagnotti. Dopo la fase diocesana del processo canonico (1959-1978), il 6 aprile 1998 Giovanni Paolo II lo dichiara «venerabile» per l’eroicità delle virtù e un mese e mezzo dopo lo proclama beato in piazza Vittorio Veneto, insieme all’aristocratica e fondatrice alessandrina Teresa Grillo Michel e all’eroica ragazza di Acqui Terme Teresa Bracco: è domenica 24 maggio 1998 e Papa Wojtyla è a Torino nella terza visita per venerare la Sindone in Cattedrale nell’ostensione di quell’anno. Don Luigi Boccardo è proclamato beato sabato 14 aprile 2007, una settimana dopo la Pasqua nella nuova chiesa del Santo Volto.