
Pubblicata la classifica degli atenei elaborata dal Center for World University Rankings (Cwur) e nell’edizione 2020/2021 Unito e Polito si piazzano rispettivamente al 233esimo ed al 590esimo posto a livello mondiale, secondo le università censite da Cwur, l’organizzazione di consulenza con sede negli Emirati Arabi Uniti.
Il Politecnico scala altre 40 posizioni ed entra nel top 26. Mai così in alto nella storia: «La solida reputazione dell’ateneo trova riconoscimento in ambito accademico oltre che industriale» esultano in corso Duca degli Abruzzi. Ottimo risultato anche per l’Università che entra nella top 44 a livello mondiale risalendo di circa 20 posizioni rispetto all’edizione precedente. «Sono risultati stimolanti che derivano da un lavoro quotidiano e dalla collaborazione di tutta la comunità universitaria il cui effetto sprona a continuare a investire in ricerca e formazione e nella capacità e competenza delle persone che fanno grande questo ateneo» commenta Stefano Geuna rettore di Unito. Torino si conferma così città universitaria di grande potenzialità e prestigio.
Tra i diversi ambiti di eccellenza, l’Ateneo di via Verdi si posiziona fra le prime 100 università al mondo in Theology and Religious studies. Le incertezze rispetto alla ripresa della didattica in presenza in autunno si spera non cancellino questi risultati. Gli atenei rappresentano un motore non solo economico per la città – è stato calcolato un beneficio di 1.200 euro al mese per ciascuno studente fuori sede – ma soprattutto un fattore culturale e sociale. Dopo le prime incertezze stanno riprendendo quota le richieste di alloggio ai collegi e residenze universitarie di Acuto, il tavolo che raccoglie le offerte di ospitalità di ispirazione cattolica, che fanno ben sperare per il futuro, unitamente alle dichiarazioni del ministro Manfredi apertamente schierato per la didattica in presenza.
«Abbiamo tutti sperimentato la didattica on line – commenta don Luca Peyron direttore della pastorale universitaria e docente sia ad Unito e Iusto che alla Cattolica a Milano – ma nulla può sostituire il rapporto che si crea in aula tra studenti e docente». Per il futuro: «La ricerca di nuovi spazi per la didattica e l’apertura in tal senso di tante istituzioni sono un segnale forte affinché la corsa di Torino quale città universitaria possa continuare oltre questa battuta d’arresto» conclude.