“Guariremo le Anagrafi”

Intervista – L’assessore torinese Francesco Tresso istituisce una “task force” contro il disastro dei servizi demografici: molto pesanti gli arretrati accumulati dagli uffici anagrafici, circa trentamila carte d’identità elettroniche in lista d’attesa per l’emissione

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«La Voce e Il Tempo» ha avviato una serie di interviste con tutti gli assessori della squadra del nuovo sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Questa settimana incontriamo l’assessore Francesco Tresso, titolare dell’Anagrafe e del Decentramento, delle Manutenzioni (di strade, monumenti e verde pubblico), della Protezione Civile, della Toponomastica e della Tutale degli animali.

Assessore Francesco Tresso

Partiamo dall’Anagrafe, il servizio più disastrato della città. La sede centrale e le sedi di quartiere hanno accumulato un arretrato di 30 mila carte d’identità in attesa di emissione. Assessore, com’è possibile questa inefficienza?

È possibile, se si considera che negli ultimi due anni, a causa del blocco delle assunzioni, gli uffici dell’Anagrafe hanno perso il 30% degli impiegati. Nel 2019 erano 290 e ora sono solo 192. La macchina gira a rilento, e non è ininfluente l’età media avanzata del personale: 61 anni rispetto ai 50 anni di una città come Milano. Più è alta l’età degli impiegati, più è difficile l’adeguamento all’uso delle nuove tecnologie. Consideriamo poi che la gravissima carenza di personale ha portato a chiudere 3 Anagrafi decentrate su 12: in via De Sanctis, via Leoncavallo e piazza Astengo.

Lei come intende affrontare questa pesante eredità del passato?

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