Tre cori universitari di tre diverse parrocchie – S. Bernardino, S. Cuore di Gesù e S. Teresina – tre uffici di Curia – Pastorale Universitaria, Liturgico e Caritas – per una giornata di formazione di oltre quaranta giovani impegnati nell’animazione liturgica delle celebrazioni delle rispettive comunità.
Questo nei numeri l’appuntamento del 6 aprile scorso alla Basilica di Superga che ha focalizzato il tema “Un coro che serve é un coro a servizio”. Dai documenti del Concilio a quelli dei vescovi piemontesi, passando per le prassi delle comunità e le fatiche nel risolvere conflittualità e fragilità personali, chi ha partecipato si è confrontato tanto con le questioni tecnico pastorali quanto con il significato più vivo e vero dell’essere a servizio di una assemblea e di una comunità.
I coristi sono tutti studenti universitari o neo laureati, molti dei quali fuori sede, e trovano nell’appartenenza ai rispettivi cori una opportunità di crescita personale, di servizio e di scoperta o riscoperta della propria fede. Per Roberta, referente di S. Bernardino: “La giornata a Superga è stata indubbiamente un’occasione di confronto; penso che i diversi spunti lanciati rappresentino una preziosa opportunità per riflettere sulla nostra esperienza di coro universitario e di come questa può diventare un’autentica testimonianza di servizio”. Le fa eco Simone, del Sacro Cuore: “Occasioni come questa ci ricordano che esiste una grammatica per la liturgia e per il servizio, laddove i riti e le tradizioni della comunità di riferimento a volte prevalgono sul corretto svolgimento delle celebrazioni”. Conclude Angelica di S. Teresina: “Un momento di formazione al servizio liturgico a cui abbiamo scelto di partecipare, per crescere come gruppo nella comunità e comprendere l’importanza del ministero che ci chiama ad essere cristiani attivi e partecipanti alla Santa Messa“.
Un appuntamento che diventerà nell’anno venturo un percorso strutturato, così come i giovani hanno chiesto, in tappe diverse ed in luoghi del nostro territorio significativi per bellezza e testimonianza di fede, coniugando così formazione, cultura e costruzione della comunità. Di particolare interesse la singolare sinergia tra uffici apparentemente distanti, ma che mettendo in gioco le competenze di ciascuno restituiscono ai giovani una visione più ampia ed una percezione di chiesa poliedrica e matura. Abbiamo risposto all’appello fatto dal Sinodo, ragionare per progetti e non per uffici è il commento degli organizzatori. Un piccolo passo anche questo a servizio, questa volta della sinodalità.
A cura del Team Saperi