«Abbiamo sempre più bisogno di competenze culturali e politiche all’altezza della sfida, per cogliere gli elementi fondamentali e guidare nel modo più efficace il Paese in questo difficile percorso, per promuovere ciò che ci nobilita e scartare ciò che ci umilia».
I vescovi italiani, in un messaggio per la festa dei lavoratori del 1° maggio, affrontano il tema «Il capitale umano al servizio del lavoro». Per la Conferenza episcopale italiana «appare evidente l’importanza di costruire politiche che favoriscano l’investimento in due direzioni principali». Da una parte «la formazione, l’istruzione e le competenze che saranno sempre più importanti per favorire la riqualificazione del lavoro e andare a occupare i tanti spazi aperti dalle nuove potenzialità create». Dall’altra parte «l’”umanità” diventerà una delle chiavi di successo principali dei mondi del lavoro perché l’arte della collaborazione – fatta di fiducia, cura interpersonale, reciprocità, prossimità -, i servizi alla persona e le relazioni saranno sempre più qualificanti e decisive. La capacità di fare squadra, producendo capitale sociale, sarà una delle chiavi del successo professionale e assieme della fioritura umana e spirituale della vita».
Temi già affrontati nella 48ª Settimana sociale a Cagliari (26- 29 ottobre 2017) su «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale». Aggiunge il messaggio: «La sfida affascinante della vita del Paese, quella su cui giochiamo il futuro del lavoro, può essere vinta solo superando la carestia di speranza, puntando su fiducia, accoglienza e innovazione e non chiudendosi nella sterilità della paura e nel conflitto. Comprendendo che l’altro non è colui che mi contende la ricchezza ma è un dono e un’occasione per costruire una “torta” più grande».
Concludono i vescovi: «La storia del progresso umano insegna che il benessere economico e sociale non è un’acquisizione acquisita su cui lottare per la spartizione. Il vero tesoro di una comunità – e quindi del Paese – e garanzia per il futuro è la somma delle fatiche e delle competenze, dell’impegno a contribuire al progresso civile e della capacità di cooperare e fare squadra dei cittadini. Se sapremo preservare e arricchire questo tesoro riusciremo a vincere la sfida della dignità del lavoro».
Il lavoro è sempre stato uno dei temi prioritari per i vescovi. Nel primo documento dei presidenti delle Conferenze episcopali regionali, pubblicato dopo la prima riunione a Pompei il 1°-2 febbraio 1954 – la Cei nascerà dieci anni dopo – tra i problemi sociali la disoccupazione è al primo posto: «Ogni giorno si batte alle nostre porte per chiedere lavoro. Riteniamo essere il problema dell’occupazione il più vero, il più serio, il più urgente».
I Vescovi italiani, “il problema dell’occupazione è il più urgente”
Festa del lavoratori – I vescovi italiani, in un messaggio per la ricorrenza del 1° maggio affrontano il tema «Il capitale umano al servizio del lavoro»