Identità della scuola cattolica, linee guida dal Vaticano

Pubblicata l’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica

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«Offrire una riflessione e linee guida approfondite e aggiornate sull’identità cattolica delle istituzioni scolastiche nella Chiesa, così da fornire criteri adeguati alle sfide dei nostri tempi, in continuità con criteri sempre validi»: è l’obiettivo dell’istruzione «L’identità della scuola cattolica per una cultura del dialogo», emanata dalla Congregazione per l’educazione cattolica, presieduta dal vercellese cardinale Giuseppe Versaldi.

«Non è un trattato sull’identità cattolica, ma uno strumento sintetico e pratico che chiarisce alcuni punti e previene conflitti e divisioni». Capitolo 1 – La presenza della Chiesa nel mondo scolastico va letta nel contesto generale della missione evangelizzatrice: «Chiesa come madre e maestra nel suo sviluppo storico con le sottolineature che ne hanno impreziosito l’opera». Capitolo II – «Vari soggetti che operano nel mondo scolastico con diversi ruoli secondo le norme canoniche in una Chiesa ricca di molteplici carismi in corrispondenza con la natura gerarchica». Capitolo III – «Criticità che possono nascere nell’integrare i diversi aspetti dell’educazione scolastica nella vita della Chiesa».

Papa Francesco ha rilanciato più volte il «Patto educativo globale» – Educare – dice – «è scommettere e dare la speranza che rompe determinismi e fatalismi con cui l’egoismo del forte, il conformismo del debole e l’ideologia dell’utopista vogliono imporsi come unica strada possibile». Conclude il documento: «Solo un’azione forte e unitaria della Chiesa in campo educativo in un mondo sempre più frammentato e conflittuale può contribuire alla missione evangelizzatrice e alla costruzione di un mondo in cui gli uomini si sentano fratelli».

Indicazioni pratiche dell’istruzione vaticana – La conseguenza è che nell’assunzione di insegnanti e altro personale nelle scuole cattoliche si deve tenere conto dell’«identità» peculiare di questi istituti e gli addetti che non la rispettano possono essere licenziati. In una scuola cattolica, infatti, «il servizio dell’insegnante è “munus”, ufficio ecclesiale. Qualora la persona non si attenga alle condizioni della scuola cattolica, la scuola prenda le misure appropriate. Può essere disposta anche la dimissione, tenendo conto di tutte le circostanze. È necessario che la scuola, seguendo la dottrina della Chiesa, interpreti e stabilisca i parametri necessari per l’assunzione degli insegnanti. Questo criterio riguarda tutte le assunzioni, comprese quelle del personale amministrativo. L’autorità è tenuta a informare dell’identità cattolica coloro che sta per assumere, le sue implicazioni e la loro responsabilità di promuovere tale identità».

Gli insegnanti nella scuola cattolica sono chiamati a «distinguersi per retta dottrina e probità di vita nella formazione delle giovani generazioni». Fra tutti i membri «della comunità scolastica si distinguono gli insegnanti che hanno una responsabilità peculiare per l’educazione. Essi, con la loro capacità e arte didattico-pedagogica nonché con la testimonianza di vita, garantiscono alla scuola cattolica la realizzazione del suo progetto formativo. Le scuole cattoliche hanno una dimensione peculiare: «La particolarità «carismatica con cui è vissuta l’identità cattolica non giustifica un’interpretazione riduttiva della cattolicità che escluda esplicitamente o di fatto principi, dimensioni ed esigenze essenziali della fede cattolica». La cattolicità «non si può attribuire solo ad alcuni ambiti o ad alcune persone, come ai momenti liturgici, spirituali, sociali oppure alla funzione del cappellano scolastico, degli insegnanti di religione o del direttore della scuola». Di conseguenza bisogna operare «nella scelta del personale docente, non docente e di governo, tenendo conto dei diversi contesti e possibilità». In questo campo «è necessario predisporre criteri chiari di discernimento riguardanti le qualità professionali, l’adesione alla dottrina della Chiesa e la coerenza di vita cristiana dei candidati». E quando si «verificano conflitti in campo disciplinare e/o dottrinale» si deve considerare che «queste situazioni possono essere causa di discredito all’istituzione cattolica e scandalo nella comunità». «Il discernimento deve iniziare nel contesto ecclesiale locale, tenendo presenti i principi canonici della gradualità e della proporzionalità dei provvedimenti da assumere».

La possibilità del «licenziamento sia l’ultima opzione, che va legittimamente presa dopo il fallimento di tutti gli altri tentativi di risoluzione». E quando «le leggi statali impongono scelte in contrasto con la libertà religiosa e l’identità cattolica di una scuola» è legittima la difesa: «Pur nel rispetto dei diversi ambiti, è necessaria una ragionevole azione di difesa dei diritti dei cattolici e delle loro scuole con il dialogo con le autorità e il ricorso ai tribunali». Le assunzioni «devono essere munite di una dichiarazione della propria missione o di un codice di comportamento. In tanti Paesi la legge civile esclude una «discriminazione» per religione, orientamento sessuale e altri aspetti. Nello stesso tempo, è riconosciuta alle istituzioni educative la possibilità di munirsi di un profilo di valori e di un codice di comportamenti».

Nella comunità scolastica «tutti devono riconoscere, rispettare e testimoniare l’identità cattolica, esposta nel progetto formativo. Vale per il corpo docente, il personale tecnico-amministrativo, gli alunni e le loro famiglie». Docenti e personale  «che appartengono ad altre Chiese o religioni, che non professano alcun credo religioso, all’assunzione hanno l’obbligo di riconoscere e rispettare il carattere cattolico della scuola. La prevalente presenza di un gruppo di docenti cattolici può assicurare una proficua attuazione del progetto educativo corrispondente all’identità cattolica delle scuole». La storia delle scuole cattoliche è caratterizzata dall’accoglienza di alunni provenienti da ambienti culturali e appartenenze religiose diversi: è richiesta fedeltà al proprio progetto educativo». Secondo il sito Google-Wipedia «nel mondo gli istituti scolastici cattolici sono circa 250 mila con poco meno di 42 milioni di allievi». Secondo il ministero dell’Istruzione in Italia ci sono 7.859 scuole cattoliche con 544.779 alunni.

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