Il 2018 «è stato un anno difficile per la Chiesa, investita da tempeste e uragani» dice Papa Francesco il 21 dicembre 2018 alla Curia romana. Tutte le riflessioni di quest’anno – 43 udienze generali, 89 meditazioni a Santa Marta, Angelus, omelie delle Messe – sono incentrate sull’incontro vivo con Gesù», come si legge nell’esortazione apostolica «Evangelii gaudium» (24 novembre 2013), documento programmatico del pontificato. Indica due vie. 1) Chiede ai cristiani di portare a tutti la gioia di incontrare Gesù, «nuova uscita missionaria che vuole recuperare la freschezza originale del Vangelo evitando una pastorale ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine. Si parla più della legge che della grazia, della Chiesa che di Gesù Cristo, del Papa che della Parola di Dio». 2) Lavorare a una Chiesa aperta e accogliente «chiamata a essere la casa aperta del Padre. Di frequente ci comportiamo come controllori della grazia e non come facilitatori. La Chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno. Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata che si aggrappa alle proprie sicurezze».
La piaga degli abusi deflagra con virulenza. Nella «Lettera al popolo di Dio» del 20 agosto 2018 Bergoglio ribadisce tolleranza zero, verità, giustizia, prevenzione e riparazione. Questi orrendi misfatti «non vanno mai prescritti». Abusi di potere, di coscienza, di sesso. Dice basta alle coperture agli «abusatori lupi atroci, spesso nascosti dietro facce angeliche, Convertitevi e consegnatevi alla giustizia umana e preparatevi alla giustizia divina»; dimette dallo stato clericale vescovi e sacerdoti; toglie il cardinalato a Theodore McCarrick, 88enne arcivescovo emerito di Washington. C’è grande attesa per il vertice del 21-24 febbraio 2019 dei presidenti delle Conferenze episcopali sugli abusi dei minori.
Uno dei momenti forti è l’appello a pregare il Rosario e a chiedere alla Madonna e a San Michele arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo «che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi. Il Grande Accusatore ce l’ha con i vescovi; semina zizzania, scandalo e dubbi». Il papa guarda con afflizione quanti «tradiscono la loro consacrazione e si nascondono dietro buone intenzioni per pugnalare i fratelli e continuare a percorrere indisturbati la strada della perdizione. La Chiesa non va sporcata, i suoi figli sono tutti sporchi, ma la Madre no».
Nel Sinodo sui giovani del 3-28 ottobre rilancia l’invito a «camminare insieme» senza lasciare nessuno ai margini. Il documento finale chiede un nuovo protagonismo dei giovani, delle donne e dei laici. Camminare insieme verso la santità, spiega l’esortazione apostolica «Gaudete et exsultate» (9 aprile). «Santi della porta accanto» sono tanti testimoni della fede che danno la vita nel silenzio. Con la canonizzazione di Paolo VI e dell’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero (14 ottobre) indica che la santità si manifesta in tanti modi e mette insieme istituzione e profezia.
Modifica il «Catechismo» sulla pena di morte. Il nuovo testo asserisce: «La Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona, e si impegna per la sua abolizione in tutto il mondo». È uno sviluppo della dottrina cattolica perché la Tradizione «è una realtà viva e solo una visione parziale pensa al “deposito della fede” come qualcosa di statico. Non si può conservare la dottrina senza farla progredire né la si può legare a una lettura rigida e immutabile».
Viaggi internazionali – In Cile incontra alcune vittime degli abusi: confesserà più tardi di essere incorso «in gravi sbagli di valutazione e di percezione della situazione per mancanza di informazione veritiera ed equilibrata». In Perù abbraccia i popoli dell’Amazzonia: nell’ottobre 2019 c’è il Sinodo per l’Amazzonia. A Ginevra chiede alle Chiese di testimoniare insieme Cristo al di là delle differenze. A Dublino abbraccia le famiglie. Nei Paesi Baltici ricorda le persecuzioni nazista e comunista e la fedeltà dei martiri cristiani.
Viaggi in Italia sulle orme dei santi – A Pietrelcina e San Giovanni Rotondo: «Padre Pio amava Gesù e la Chiesa». Ad Alessano e Molfetta rinnova l’invito di mons. Tonino Bello a una vita scomoda «perché chi segue Gesù ama i poveri e gli umili». A Nomadelfia visita la Comunità fondata da don Zeno Saltini e a Loppiano incontra i focolarini di Chiara Lubich. A Bari con i capi delle comunità cristiane del Medio Oriente denuncia violenze, distruzioni, fondamentalismi e migrazioni forzate «nel silenzio di tanti e con la complicità di molti». A Piazza Armerina e Palermo nel 25°dell’assassinio del beato Pino Puglisi ucciso dalla mafia.
Nel 70°della «Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo» (1948-2018) afferma che molti diritti fondamentali sono ancora violati, «primo fra tutti quello alla vita, alla libertà e alla inviolabilità di ogni persona». Pensa «ai bambini innocenti scartati ancor prima di nascere, agli anziani tante volte scartati soprattutto se malati, alle donne che spesso subiscono violenze», alle vittime della tratta. Denuncia la nascita di nuovi e controversi diritti che, con la colonizzazione ideologica, i Paesi ricchi tentano di imporre a quelli più poveri.
Storico accordo con la Cina il 22 settembre a Pechino: nella nomina dei vescovi l’ultima parola spetta al Papa. Contribuisca positivamente alla vita della Chiesa in Cina, al bene dei cinesi e alla pace nel mondo. L’obbiettivo è pastorale, non politico: promuovere l’annuncio del Vangelo e raggiungere l’unità dei cattolici cinesi.
Le riforme della Chiesa – Il Consiglio dei cardinali prepara una proposta di costituzione apostolica sulla riforma della Curia perché «risponda alle esigenze di una Chiesa in uscita». Con la «Episcopalis communio» trasforma il Sinodo da «evento a processo» con il coinvolgimento di tutti i battezzati. Approva la nuova legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano, in vigore dal giugno 2019.