Il cammino del venerabile Barberis verso gli altari

Fondatore del Famulato cristiano – Patricia Morales, superiora generale del Famulato cristiano, sull’ultimo numero del «Notiziario» racconta un evento potenzialmente rilevante per il processo di beatificazione del venerabile Adolfo Barberis (1884-1967)

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Venerabile Adolfo Barberis

Verso le 10.30 di sabato 12 ottobre 2019 arriva a bussare alla nostra porta una signora sulla quarantina, sposata e madre di due figli. L’aveva mandata il nostro parroco don Giovanni Tesio. Il fratello della signora le aveva detto che doveva ringraziare “quel signore del quadro che c’è in parrocchia”. Lei non sapeva chi fosse “quel signore del quadro” e non sapeva nemmeno il nome della parrocchia. Sapeva solo che era guarita improvvisamente da una malattia incurabile, a sorpresa e con grande sbalordimento dei medici. Ma sapeva che suo fratello e sua mamma erano andati a pregare per lei, tutti i giorni e con tanta fede, davanti a “quel quadro”».

Così inizia il racconto di madre Patricia Morales, superiora generale del Famulato cristiano, sull’ultimo numero del «Notiziario». Racconta un evento potenzialmente rilevante per il processo di beatificazione del venerabile Adolfo Barberis (1884-1967).

Personaggio singolare, Barberis nasce in una soffitta di via Vanchiglia 12, trascorre un’infanzia travagliata in una famiglia povera. Ancora chierico, a 22 anni, è scelto come segretario dal cardinale arcivescovo di Torino Agostino da Richelmy che il 29 giugno 1907 lo consacra prete. Uomo colto; cristiano a 24 carati; apostolo del Vangelo; poliedrico sacerdote che onora la Chiesa torinese; maestro e consigliere del clero; «servitore delle serve» e fondatore del Famulato Cristiano. Muore il 24 settembre 1967 e il 3 aprile 2014 Papa Francesco autorizza la Congregazione delle cause dei santi a emettere il decreto sull’eroicità delle virtù: «Ha esercitato in grado eroico le virtù teologali e cardinali», per questo merita il titolo di «venerabile». Un prete che si colloca nella rigogliosa fioritura della Chiesa torinese e piemontese che, tra Ottocento e Novecento, ha prodotto una meravigliosa schiera di santi di prima grandezza che hanno illuminato la Chiesa e l’Italia in un’epoca di rivoluzionarie trasformazioni sociali e politiche: Giuseppe Benedetto Cottolengo, Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, Leonardo Murialdo, Luigi Orione, solo per citare i santi.

Madre Morales racconta: «Abbiamo ascoltato con attenzione la storia di questa signora. Nel febbraio 2019 la diagnosi era terribile: tumore osseo metastatico di quarto grado con implicanze al seno, ascelle, schiena. Sappiamo che la guarigione da una metastasi è praticamente impossibile. La signora ha iniziato le cure in un ospedale torinese. E in ottobre, dopo tutti gli esami e i controlli, la malattia è completamente sparita, senza spiegazioni, improvvisamente, e senza lasciare traccia. I medici, stupefatti, non sapevano cosa dire, cosa fare, come agire: continuare con le cure? sospenderle? Oggi è ancora monitorata per cercare di capire cosa sia successo».

Cosa c’entra don Adolfo Barberis? «Durante la malattia, il fratello della signora, un frate che abita al Sud, le è stato molto vicino, è venuto a Torino e con frequenza, insieme alla loro mamma, si recavano a pregare per lei davanti al “quadro di quel signore, in quella chiesa”. La signora ammalata non professa alcun credo e non è religiosa. Il fratello (ovviamente) e la mamma sono credenti e anch’essi sono  estremamente stupiti dell’evento. La chiesa è la parrocchia Madonna del pilone e “il signore di quel quadro” è il venerabile Adolfo Barberis».

La casa madre del Famulato, con la chiesa del Gesù, progettata dal sacerdote, sorge in via Lomellina 44 nel territorio della parrocchia Madonna del pilone. Alla madre generale la vicenda ricorda «l’episodio di quel paralitico che viene calato dal tetto della casa per essere guarito da Gesù. Il Vangelo non dice se il malato aveva fede ma coloro che lo portavano sì perché, veduta la loro fede, Gesù non solo perdona al malato i peccati ma lo guarisce». E conclude: «Il fratello e la mamma di questa donna malata si sono rivolti con fede incrollabile all’intercessione del nostro Padre Adolfo per strappare dal Signore un intervento prodigioso. Chissà se questo porterà il venerabile Barberis alla beatificazione? Noi continuiamo a pregarlo e invitiamo tutti a fare lo stesso».

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