Ha studiato a Torino e ha conosciuto il beato Michele Rua il cardinale salesiano polacco August Józef Hlond (1881-1948) per il quale Papa Francesco il 21 maggio 2018 ha autorizzato il decreto sull’eroicità delle virtù per cui diventa venerabile. Hlond e tanti pastori del Centro-Est Europa, vissuti a cavallo del Novecento, sono stati perseguitati dai nazisti e poi dai comunisti.
Nasce il 5 luglio 1881 a Brzęczkowice (ora Mysłowice) in Alta Slesia (Polonia). Il padre è operaio delle ferrovie; ha 5 fratelli e 6 sorelle. Attorno al 1890 arrivano alla famiglia Hlond le prime notizie sui salesiani. Il principe polacco Augusto Czartoryski, futuro beato, diventa sacerdote salesiano e giovani polacchi partono per Torino per entrare tra i figli di don Bosco. Il primogenito e il 12enne August decidono di partire. Conoscono due sole parole italiane: Torino e don Bosco. Altri due diventano salesiani.
Accolto con cordialità, studia nel noviziato salesiano di Foglizzo (Torino) dove conosce don Michele Rua, primo successore di don Bosco e futuro beato. Poi studia a Torino- Crocetta, Cracovia, Leopoli: a Roma nel 1900 consegue il dottorato in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana.
Sacerdote il 23 settembre 1905, si prende cura dei giovani; vive in mezzo alla gente; condivide gioie e sofferenze dei semplici; redattore de «Il bollettino salesiano» polacco, direttore e poi superiore nazionale fondatore di nuove case salesiane. È notato e stimato da mons. Achille Ratti, visitatore apostolico in Polonia, Lituania e Russia: divenuto Papa Pio XI, lo incarica di provvedere alla sistemazione religiosa della Slesia polacca. Amministratore apostolico, dalla sua mediazione tra tedeschi e polacchi, nasce la diocesi di Katowice, di cui diventa vescovo. Nel 1926 è arcivescovo di Gniezno-Varsavia e primate di Polonia. Nel 1927 è cardinale. Nel 1932 fonda la Società di Cristo per gli emigrati polacchi. Nel 1939 partecipa al Conclave che il 2 marzo elegge Eugenio Pacelli-Pio XII. Il 1° e il 7 settembre 1939 Germania e Unione Sovietica invadono e si spartiscono la Polonia. Inizia la seconda guerra mondiale.
Il cardinale alza la voce contro le violazioni dei diritti umani e della libertà religiosa e contro la persecuzione degli ebrei polacchi, perpetrate da Adolf Hitler e dai nazifascisti. Cacciato in esilio, si rifugia in Francia presso a Hautecombe, uno dei sepolcreti dei Savoia. La Gestapo penetra nell’abbazia, lo arresta e lo deporta. Rifiuta categoricamente di appoggiare la formazione di un governo polacco filonazista. Internato prima in Lorena e poi in Westfalia è liberato nel 1945 dalle truppe alleate e torna in patria accolto come un martire vincitore.
Nella Polonia liberata dal nazismo, trova il comunismo e con coraggio difende il suo popolo dall’oppressione marxista e dalla propaganda atea scampando anche ad alcuni attentati. Il giovane don Karol Wojtyla ordinato, sacerdote a Cracovia dal 1° novembre 1946, incontra una sola volta il primate che muore il 22 ottobre 1948 a causa di una polmonite. Ai suoi funerali partecipano migliaia di persone.
Tra gli altri venerabili figurano quattro italiani: il sacerdote diocesano milanese Enrico Mauri (1883-1967), fondatore delle Oblate di Cristo Re e promotore con Armida Barelli della Gioventù femminile di Azione Cattolica di cui è il primo assistente nazionale; il sacerdote emiliano Pietro Uccelli (1874-1954), missionario saveriano in Cina; il sacerdote genovese Pio Dellepiane (1904-1976), dell’Ordine dei Minimi, uno dei promotori dell’Armata Bianca per insegnare la preghiera ai bambini; la veronese suor Maria Edvige Zivelonghi (1919-1949), della Congregazione delle Figlie di Gesù.
Gli altri venerabili sono: il colombiano Michele Angelo Builes (1888-1971), vescovo di Santa Rosa de Osos, fondatore di varie congregazioni religiose; il francese Giovanni Battista Berthier (1840-1908), sacerdote dell’Istituto dei Missionari di Nostra Signora di La Salette, fondatore della Congregazione dei Missionari della Sacra Famiglia; il tedesco Guglielmo Eberschweiler (1837-1921), sacerdote della Compagnia di Gesù; lo statunitense Norberto McAuliffe (1886-1959), religioso dell’Istituto dei Fratelli del Sacratissimo Cuore; la spagnola Francesca delle piaghe di Gesù (1860-1899), monaca del secondo Ordine di San Francesco del monastero della Divina Provvidenza di Badalona; l’argentina Eleonora di Santa Maria (1841-1900), monaca domenicana; la tedesca Angela Maria del Cuore di Gesù (1900-1944), delle Suore della Santissima Trinità, morta nel campo di concentramento di Birkenau ad Auschwitz (Polonia).