Per il 2019 l’Ospedale Cottolengo di Torino ha un obiettivo ambizioso: raggiungere l’equilibrio economico. È una delle strutture più apprezzate della città (tecnicamente «presidio ospedaliero», inserito nella rete pubblica), effettua 6 mila ricoveri all’anno in specialità d’eccellenza che vanno dall’oncologia all’urologia, all’oculistica, alle protesi ossee; ma è soprattutto l’ospedale fondato da San Giuseppe Cottolengo per i poveri e gli emarginati: «una missione che manterremo al primo posto – spiega il padre generale della Piccola Casa don Carmine Arice – proprio adottando modelli organizzativi al passo con i tempi, modelli meglio sostenibili, meglio integrati nella rete della Sanità pubblica piemontese». Va nel segno del carisma cottolenghino l’attivazione recente di servizi ambulatoriali dedicati agli indigenti e ai disabili.
Dalla scorsa estate il direttore generale suor Maurizia Cardone, che ha gestito la modernizzazione del Cottolengo, e il direttore sanitario Roberto Russo sono affiancati dal manager Gianpaolo Zanetta, ex direttore della Città della Salute (Molinette), consulente con delega per la gestione di un presidio ospedaliero che impiega 300 dipendenti e possiede 184 posti letto accreditati con la Regione Piemonte, 146 letti contrattualizzati. «Entro 12 mesi – spiega Zanetta – nuove convenzioni con le Asl locali potenzieranno l’offerta del Cottolengo e, nel contempo, richiameranno risorse economiche, quanto occorre per portare, speriamo, i Bilanci in equilibrio».
«Prima di Natale – continua Zanetta – abbiamo presentato il Piano di Sviluppo Triennale 2019-2021, messo a punto proprio ragionando sulle necessità inevase dalla Rete pubblica piemontese e sulle risposte che il nostro ospedale è in grado di mettere a disposizione. Offriremo essenzialmente due supporti: abbattimento delle liste d’attesa dei pazienti delle Asl, attraverso la presa in carico nei nostri ambulatori; potenziamento della rete oncologica piemontese (di cui Cottolengo è ‘hub’ di riferimento) con la presa in carico, di nuovo, di un maggior numero di pazienti».
In tempi difficili per la Sanità, non sono previsti tagli di personale. «Si valuterà piuttosto di estendere l’impiego dei sanitari anche a fasce orarie che oggi risultano scoperte, per esempio il sabato». Per realizzare economie di scala il Cottolengo vorrebbe anche centrare l’obiettivo di condividere con l’Asl di Torino gli acquisti di medicinali, sono in corso trattative.
Il Piano di Sviluppo fissa infine le tappe di alcuni investimenti strategici per il triennio: entro il 2019 la modernizzazione della diagnostica senologica; nel 2020 il rimodernamento delle 4 sale operatorie, ampliandone in particolare una. Lungo tutto il triennio sono previsti investimenti per lo sviluppo della rete informatica del Cottolengo; perché stare «in rete» – dentro e fuori l’ospedale – sarà la principale regola del futuro.