Il medico Stefano Geuna è il nuovo rettore dell’Università di Torino

Elezioni – Il docente di Medicina Stefano Geuna con il 51,86% dei voti nella consultazione del 30 e 31 maggio è stato eletto Rettore dell’Università degli Studi di Torino per il mandato 2019-2025. Succede a Gianmaria Ajani. Entrerà in carica il 1 ottobre

1290

Giovedì 30 e venerdì 31 maggio si è votato per l’elezione del Rettore dell’Università degli Studi di Torino per il mandato 2019-2025. Alle urne – in sette sedi dislocate in tutta la città – professori, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti. L’affluenza è stata tra le più alte degli ultimi anni: ha votato il 76,52% degli aventi diritto. Stefano Geuna è stato eletto Rettore con il 51,86 % dei voti ed entrerà in carica il primo ottobre, insieme alla pro rettrice Giulia Carluccio, docente di storia del cinema. Gli avversari erano Alessandro Sembenelli, docente di economia e Roberta Siliquini, docente di medicina. Geuna che ha 59 anni, è un ricercatore dell’Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi e membro della Società italiana di Anatomia e di Neuroscienze.

È inoltre Co-fondatore e Segretario Generale della European Society of Peripheral Nerve Repair and Regeneration. Era dal 1984 che non veniva eletto un medico. Per il nuovo Magnifico: “Le idee precedono i bilanci. Siamo solidi dal punto finanziario e dobbiamo imparare ad investire le risorse per raggiungere idee e soprattutto ideali. Il ruolo dell’università anche quello volare in alto e vedere oltre “. “L’università deve diventare una comunità di persone, per ognuno di loro bisogna tutelare l’appartenenza all’istituzione” aggiunge Giulia Carluccio. Geuna si dice pronto a concretizzare il programma elettorale di oltre cento pagine tra le quali particolare attenzione è dedicata ai precari che lavorano in ateneo e alla riorganizzazione dei vice rettorati. Anche l’Arcivescovo si è congratulato con i nuovi vertici dell’Ateneo, sottolineando come la Chiesa di Torino, soprattutto attraverso la pastorale universitaria, è pronta a fare la sua parte per il bene comune accanto all’Ateneo, auspicando che sia sempre più possibile un lavoro sinergico rispetto alle fragilità delle persone.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome