Lunedì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, Papa Francesco al santuario di Loreto promulga l’esortazione post-sinodale, concepita come «Lettera ai giovani», che in spagnolo ha l’incipit «Vive Cristo, esperanza nuestra». Alle 9.45 celebra la Messa nella Santa Casa e firma il documento; saluta gli ammalati; incontra i fedeli e recita l’Angelus, la preghiera che riassume il mistero dell’incarnazione. La «Lettera ai giovani» sunteggia il Sinodo dei vescovi «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» celebrato a Roma il 3-28 ottobre 2018 e indica le scelte e il ruolino di marcia della pastorale giovanile.
Singolare destino dei due più importanti santuari d’Italia. Grazie al messaggio di San Francesco, Assisi è diventato il santuario del dialogo tra le grandi religioni e della preghiera per la pace e la concordia tra i popoli. Vi si sono recati in pellegrinaggio 18 Papi: l’ultimo è Francesco. La «Santa Casa» di Loreto è il santuario mariano per eccellenza della Penisola, caro non solo alla devozione popolare ma anche ai Papi. Tredici Pontefici hanno compiuto 24 visite dal 1449 a oggi – Sono Niccolò V, Pio II, Giulio II, Clemente VII, Paolo III, Clemente VIII, Pio VI nel 1782, Pio VII (1800 e 1814 dopo le prigionie in Fraqncia sotto napoleone), Gregorio XVI (1841), Pio IX (1857), Giovanni XXIII (1962), Giovanni Paolo II (5 volte), Benedetto XVI (2007).
Giulio II – Il Papa della Basilica di San Pietro, dei Musei Vaticani, della Guardia svizzera e dell’approvazione del culto liturgico alla Sindone nel 1507, anno in cui redige il primo documento che identifica la Santa Casa di Loreto con la dimora terrena di Maria e manda il suo architetto Donato Bramante (quello di San Pietro) ad abbellire la basilica lauretana.
Pio IX – Giovanni Maria Mastai Ferretti, marchigiano di Senigallia. prega nella Santa Casa nel 1857, prima della proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) e prima della «presa di Roma a Porta Pia» (20 settembre 1870).
Giovanni XXIII – Il 4 ottobre 1962, festa di San Francesco, si reca in treno a Loreto e ad Assisi per invocare le benedizioni della Madonna e del «Poverello» sul Concilio Vaticano II che inaugura l’11 ottobre. È la prima volta, dal 1870, che un Papa esce da Roma. Da pochi giorni i medici gli hanno diagnosticato un male incurabile, che lo porta alla morte il 3 giugno 1963: non ne parla e non ne vuol sentire parlare. È un pellegrinaggio trionfale: il treno, messo a disposizione dal presidente della Repubblica Antonio Segni, è costretto a fermarsi in tutte le stazioni per salutare e benedire la folla. Al rientro il Papa commenta: «Sono emozionatissimo e contentissimo. Il mio cuore si è riempito di gioia e di esultanza».
Giovanni Paolo II – Nessuna visita per Paolo VI. Invece Papa Wojtyla si reca cinque volte a Loreto e cinque ad Assisi. A Loreto va l’8 settembre 1979. L’11 aprile 1985 va al secondo grande convegno della Chiesa italiana «Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini»: invitato dal cardinale Anastasio Alberto Ballestrero, arcivescovo di Torino e presidente della Cei, lancia un segnale di pacificazione all’Italia lacerata dal terrorismo degli «anni di piombo». Wojtyla tiene un memorabile discorso alla Chiesa e alla società italiana. Alla Santa Casa torna il 10 dicembre 1994 per aprire il 7º centenario lauretano e per concludere «l’anno della grande preghiera per l’Italia» insieme a tutti i vescovi della Penisola. Il 9-10 settembre 1995, in piena guerra nella ex Jugoslavia, quando i Balcani sono in fiamme, è di nuovo a Loreto per il pellegrinaggio di 300 mila giovani di tutta Europa. Nella veglia a Montorso sulle colline che fronteggiano le coste dell’ex Jugoslavia grida: «Chiediamo la pace. Pace significa costruire una “grande casa europea”». Terribilmente sofferente il 5 settembre 2004 torna al santuario mariano: partecipa alla festa-pellegrinaggio di 300 mila aderenti all’Azione Cattolica e proclama beati tre esponenti di spicco dell’associazione: l’ingegnere riminese Alberto Marvelli (grande ammiratore del beato torinese Pier Giorgio Frassati), la sarda Pina Suriano e il sacerdote e «assistente» spagnolo Pietro Tarrés y Claret. Wojtyla sente avvicinarsi la morte e il 15 agosto 2004, festa dell’Assunta, va a Lourdes per pregare la Madonna alla grotta di Massabielle: è l’ultimo dei 104 viaggi internazionali. Il 5 settembre va a salutare la Madonna nera di Loreto, ultimo dei 146 viaggi italiani. Il 2 aprile 2005 Giovanni Paolo II muore.
Benedetto XVI – Il 1°- 2 settembre 2007 all’«Agorà dei giovani» lancia messaggi forti ai 400 mila ragazzi: «Andate controcorrente. Siate vigilanti. Siate critici con le proposte della società. Cercate il bene e non il successo. La droga è una truffa: non allarga ma distrugge la vita. La fede non propone un insieme di divieti ma un cammino gioioso. Imparate da Maria l’audacia del “sì” generoso e radicale a Dio. Non abbiate paura di sognare a occhi aperti: niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a lui. Nessuno di voi si senta marginale, nessuna vita è senza importanza e senza senso, siete tutti importanti e protagonisti perché siete al centro dell’amore di Dio». Denuncia «i grandi centri del potere economico e politico e le grandi burocrazie che escludono chi si trova nelle periferie. Dovete ripartire per risolvere i problemi che la politica non riesce a superare: la società ha bisogno di solidarietà, legalità, iniziativa, creatività. Dobbiamo vivere di fede, speranza, amore, solidarietà, giustizia, legalità, cooperazione». Alla Concelebrazione partecipano 200 tra cardinali e vescovi, 2-3 mila sacerdoti e 500 mila giovani, cifra fornita da agenzie di stampa, giornali e televisioni. Ratzinger scuote le coscienze: «Non siate conformisti ma alternativi, andate controcorrente, non ascoltate le molte voci interessate e suadenti che propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Siate vigilanti e critici, non seguite l’onda delle mode».